NESSUNA PREOCCUPAZIONE SE
GUARDIAMO OLTRE, BEN OLTRE.
EXPO 2015, 21 MILIONI DI
VISITATORI, OLTRE SETTEMILIONI DI STRANIERI, PIU’ DI 300 MILA RUSSI.
ORGANIZZIAMOCI PER ACCOGLIERLI A
TRANI, MA COME?
Expo 2015 è già domani e mentre
Sindaci del Centro e Nord Italia si stanno attivando per stipulare accordi e
presentare progetti, alcuni dei quali addirittura già finanziati, nel nostro
territorio quasi non se ne parla, nonostante qualche singola sollecitazione
proveniente da alcune interessanti voci del territorio legate al mondo delle
imprese ma questo non basta e non serve se dall’altra parte ci sono orecchie
sorde. Expo 2015 deve essere una straordinaria “calamita” in grado di attrarre
gente nel nostro territorio ma anche le calamite vanno utilizzate bene per
evitare danni su danni. Oltre 21 milioni di visitatori, oltre settemilioni di
stranieri, più di 300 mila russi saranno in Italia per Expo 2015 e Trani non
può restare a guardare, imitando le città vicine che si stancano pure solo di
guardare.
Trani può e deve approfittarne
facendo leva sul fatto che sta diminuendo sensibilmente quell’inutile e spesso
addirittura dannoso turismo di massa quindi puntare al turismo di qualità che è
anche quello che porta risorse, investimenti e cultura.
Trani ha bisogno di questo
turismo nuovo e tutte le voci preoccupate che in questi giorni parlano della
diminuzione dei flussi nell’area porto ed in altre zone della città a causa di
uno sviluppo, spesso disordinato e senza regole, nei centri storici di città
vicine, deve far riflettere ma non per attivare una futile ed insensata corsa
ad accaparrarsi il giovane consumatore di bevande di turno che oggi spende in
un luogo, domani in un altro, girovago di professione, ma per essere
protagonista di una nuova stagione del turismo, quella che non c’è mai stata e
che nessun “esperto di turismo”, dei quali Trani ne è piena, ha mai seriamente
elaborato.
Come si può pensare che turisti
stranieri possano arrivare e trovarsi a loro agio in questo ambiente? Come si
può pensare ad un turismo che apprezzi un territorio, come questo, contaminato
da inquinamento ambientale e con servizi pubblici di igiene scarsamente
funzionanti ed inefficienti? Come possiamo confrontarci con turisti provenienti
da nazioni diverse dalla nostra, con la loro cultura, con la loro lingua, con
la loro religione? Chi sarà il loro interlocutore, gli esercenti, le loro
commesse, gli addetti alla macchina burocratica ed amministrativa? Noi abbiamo
forti dubbi che questo confronto possa reggere. E poi, un’emergenza sicurezza
sempre sulle cronache nere, l’aumento di sacche di povertà, di disoccupazione,
carenze infrastrutturali. assenza di adeguate politiche di sviluppo e di
crescita, rendono Expo 2015 un evento sempre più lontano da noi e quasi
inarrivabile per Trani. Noi giovani cittadini tranesi chiediamo organizzazione,
competenza, merito, efficienza, lungimiranza ma attorno a noi vediamo sempre ed
ancora le spesse facce, le stesse persone, gli stessi soggetti mischiati e
confusi tra di loro, che non si capisce bene se facciano i sindacalisti, i
politici, gli amministratori e non si sa che altro. E’ stanchevole assistere
ogni giorno a questa strana giostra e allo sballottarsi di responsabilità che
invece hanno riferimenti ben precisi.
La nostra città la vediamo in
profonda e progressiva regressione, economica e culturale quindi il turismo può
salvarci ma bisogna capire di quale turismo abbia bisogno Trani, non certo di
caciara e di eventi che dietro di sé lasciano il nulla, e qualche debito fuori
bilancio.
La prossima volta interverremo
sui tributi locali e scopriremo l’ultima sceneggiata della Tassa Rifiuti con un
Consiglio Comunale che non decide e che lancia la patata bollente ai tecnici ed
ai burocrati, sapendo, ben conoscendo qual è la situazione dei tributi locali e
del bilancio comunale, dimenticando che noi cittadini stiamo a guardare, ad
osservare e sapremo ben presto giudicare.
La fiction della politica sta per
finire, anche a Trani. Il Popolo si sta mettendo in movimento e quando si muove
il Popolo, i burocrati, i politici, gli amministratori da strapazzo e tutti
quelli che salgono e scendono dalla giostra devono mettersi da parte e
rinunciare, per sempre, ai loro infiniti privilegi. Noi chiediamo politiche
occupazionali e non elemosine che cadano dall’alto. Ritrovare la dignità nel
lavoro significa salvare intere generazioni ma questo a chi lo andiamo a dire?
Cìè qualcuno che ci ascolta? Che capisce? CHI?
Il Responsabile
Nicola LOSCIALE
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