La campagna elettorale tranese si
sta svolgendo a pieno ritmo anche se sembra che ancora lo scenario non sia
completato ma quello che abbiamo visto sinora già la dice lunga sul clima di
frammentazione politica esistente in città mentre le opere, quelle pubbliche e
di servizio ai cittadini, sono rimaste tutte lì in attesa, da anni forse da
decenni, di essere realizzate o riqualificate. Se volessimo indicare qualche
esempio basterebbe parlare del progetto del parcheggio interrato nell’area
stazione piuttosto che della piscina comunale, della riqualificazione del
vecchio mercato ortofrutticolo, della realizzazione dei Park & Ride, dell’area
polifunzionale fieristica attrezzata,dell’area mercatale, della la rete
turistica e della problematica legata alla viabilità ai trasporti e soprattutto
del disastro ambientale e della bonifica dell’area costiera
Bisceglie-Trani-Barletta con la creazione di una rete di infrastrutture da inserire
nel Piano delle Coste, per fare anche sinergia con il comune di Margherita di
Savoia. Si potrebbe anche parlare del comune di Trani nell’ambito delle Agenzie
del territorio ma anche dell’enorme tasso di disoccupazione che fa della città
un preoccupante contenitore di tensioni sociali che da tempo danno segnali di
emergenza con richieste di aiuto.
Servizi pubblici fondamentali e
strategici perché Trani riprenda in mano lo splendore e la popolarità che la
natura, le bellezze naturali e la storia le hanno consegnato ma che intere
classi politiche e dirigenti non hanno saputo valorizzare ed, in taluni casi,
neanche conservare adeguatamente.
Un patrimonio immenso che forse
quelle classi politiche e dirigenti non hanno neanche meritato di governare e
se oggi Trani non è capofila in nulla, se anche la movida abbandona uno dei
luoghi più affascinanti del mondo e preferisce essere catturata dal baccano e
dal disordine che si verificano nelle città vicine allora significa che il
punto di non ritorno è prossimo e allora un’altra domanda viene spontanea: se
quel punto grigio sta per diventare nero che fine faranno quelle piccole
imprese, a cominciare dal servizio di ristorazione che tanto ha investito in
città ma che vive un pesante periodo di crisi persiste, con gli esercenti
disaggregati che neanche più hanno la forza di protestare e di ribellarsi di
fronte al lassismo istituzionale?
Che fine faranno quelle eccellenze
legate ad alcuni settori come quello lapideo, dei servizi di eccellenza, del
turismo e dello sviluppo economico in generale? Possibile che Trani dovrà
subire questo mesto destino? Queste nuove sacche di disoccupazione chi avrà la
capacità di comprenderle? Di dare risposte e di capire quali siano le soluzioni
che le Istituzioni devono dare e che possono dare solo se formate da soggetti
capaci e che guardino al bene comune?
I Giovani tranesi quindi chiedono a
tutti coloro che sono già in campo e a quanti intendano scendervi di superare
le divisioni e gli interessi personalistici per costituire, insieme, un Governo
di Unità Locale; un GUL che unisca la varie anime, spesso di fatto riunite in
più circostanze anche se non sempre in modo esplicito e palese, per il bene
della città. Un Governo di Unità Locale che dia risposte condivise e concertate
con tutte le forze civiche della città e con i cittadini, con momenti di
verifiche periodiche e con l’umiltà di ammettere errori ma anche di godere dei
buoni risultati, se arrivassero.
Un vero Sindaco Popolare della e
per la città che non abbia colore, appartenenza o interessi da salvaguardare
cioè un Sindaco nuovo e di nuova concezione, che abbia veramente quale unico
interesse quello della città e che senta di dover dar conto non ai partiti o ai
soggetti che spesso nascondono le loro facce ma alla città ed ai cittadini.
Associazione Trani Giovani
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