Si rende noto il testo della nota
trasmessa al Prefetto di Barletta Andria Trani, Clara Minerva, dal sindaco
dimissionario, Pasquale Cascella.
“Ritengo doveroso rilevare
la gravità delle espressioni con cui alcuni consiglieri dell'opposizione hanno
inteso dar seguito alla richiesta di "opportuni provvedimenti" che -
secondo quanto si legge nel commento diffuso a mezzo stampa - dovrebbero
"ristabilire la doverosa legalità", mentre questa può, semmai, essere
messa a repentaglio da scorrettezze
istituzionali compiute su un
procedimento ancora aperto nei termini regolamentari.
Per
il rispetto dovuto alle funzioni istituzionali, non inseguirò sullo stesso
terreno chi ha cercato di denigrare una rigorosa scelta politica. Mi preme
esclusivamente riaffermare la legittimità degli atti istituzionali compiuti, a
cominciare dalla presentazione delle dimissioni al Consiglio comunale nello
stesso giorno – lo scorso 25 marzo - in
cui venivo informato del rinvio della conferenza dei capigruppo che avrebbe
dovuto calendarizzare la riunione dell'assemblea per l'esame del bilancio di
previsione del 2015.
Si
giunge ora a questo adempimento anche per effetto del gesto politico da me
compiuto per richiamare l’intero Consiglio Comunale a rispettare una scadenza
essenziale per la vita amministrativa. Ma, guarda caso, essendo stata la
convocazione formalizzata per il 13 aprile, ovvero alla vigilia del termine in
cui in base al Testo Unico degli Enti Locali le dimissioni "diventano
efficaci ed irrevocabili", da parte di sette consiglieri di opposizione si
è eccepito che il procedimento amministrativo sarebbe "invalido".
Si
deve anzitutto rilevare che il Bilancio di previsione 2015 e pluriennale
2015/2017 e' stato approvato dalla Giunta comunale il 30 dicembre dello scorso
anno e i conseguenti atti sono stati trasmessi dalla Presidente del Consiglio,
con la relativa proposta di delibera, tra il 3 e il 4 febbraio al Presidente e
ai membri della III Commissione consiliare permanente per il parere di
competenza.
Per
quel che riguarda il lamentato "vizio" del deposito, nel termine di
dieci giorni antecedenti la data di approvazione del bilancio annuale di previsione,
dell'allegato riguardante la programmazione triennale del fabbisogno di
personale, sorprende che non si sia considerata la regolarità dei relativi atti.
In
particolare:
-
una prima specifica delibera riguardante lo
schema della programmazione triennale del personale è stata approvata dalla
Giunta comunale il 5 febbraio, pubblicata sull'Albo pretorio online il 9
febbraio, e trasmessa il giorno successivo al Presidente del Consiglio
comunale, al Presidente della Commissione Bilancio e ai Collegio dei Revisori
dei conti;
-
l'adozione definitiva è avvenuta il 13
marzo con una delibera contenente un esplicito dispositivo - al punto 8 -
riguardante la trasmissione al Collegio dei revisori, al Presidente del
Consiglio comunale e al Presidente della Commissione Bilancio, e comunque
l'atto è stato pubblicato sull'Albo pretorio online il 19 marzo;
-
il Regolamento comunale per la gestione
dell'Albo all'articolo 3 comma 1 sancisce che "la pubblicazione di atti
all'Albo pretorio informatico è finalizzata a fornire presunzione di conoscenza
legale degli stessi, a qualunque effetto giuridico specifico esso assolva
(pubblicità notizia, dichiarativa, costitutiva, integrativa dell'efficacia,
etc.)”;
-
i Revisori dei conti il 25 marzo, ovvero
due settimane prima della convocazione del Consiglio Comunale, hanno depositato
presso l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale uno specifico parere riguardante
la delibera che, sia pure per questa via, si presume essere stata oggetto di
valutazione almeno da parte dei Consiglieri facenti parte la Commissione Consiliare Bilancio.
Per
quel che riguarda, invece, il parere preventivo della competente Commissione
Consiliare, è stato formulato questa mattina, nei termini regolamentari, anche
se purtroppo in assenza dei consiglieri di opposizione che pure ne chiedevano
la formulazione, ma che debbono aver intanto inteso venir meno a quel dovere istituzionale,
forse per provare a ‘viziare’ un adempimento di evidente correttezza, in vista
di un Consiglio Comunale che richiede a tutte le sue componenti una piena
assunzione di responsabilità”.
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