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giovedì 2 aprile 2015

CANOSA DI PUGLIA : “Alla Ecolife continui ritardi nel pagamento degli stipendi”

Nuovo stato d’agitazione dei dipendenti della Ecolife di Canosa di Puglia in attesa dello stipendio di febbraio. La Fp Cgil Bat chiede incontro all’azienda, a Sangalli e all’Ato Ba/1.

Se la situazione non dovesse sbloccarsi, non si prospetta una Pasqua serena per i lavoratori della Ecolife di Canosa di Puglia ancora in attesa che venga erogato lo stipendio di febbraio. Il 18 marzo scorso la Funzione pubblica Cgil di Barletta – Andria – Trani ha inoltrato una diffida all’azienda per chiedere il pagamento del salario arretrato onorando così “rapidamente gli impegni”. Non solo, il 25 marzo i rappresentanti del sindacato hanno scritto ancora alla Ecolife, alla Sangalli ed al Consorzio Ato Rifiuti – Bacino Ba/1 per chiedere un incontro con tutti gli interessati al fine di ricercare una soluzione condivisa e definitiva al problema.
“L’Ecolife – spiega Francesco Angelo Rondinone, segretario Fp Cgil Bat – sistematicamente, dal mese di luglio del 2013, ritarda il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti andando sempre oltre la scadenza fissata dal contratto nazionale di lavoro. Il Consorzio Ato Bacino BA/1, quale stazione appaltante, ha aggiudicato all’A.T.I. (costituita da Impresa Sangalli Giancarlo & C. srl ed Ecolife srl) il servizio di raccolta, trasporto e spazzamento delle strade nell’ambito del territorio di Andria e Canosa di Puglia. Mentre i lavoratori della prima città riscuotono puntualmente gli stipendi, i colleghi di Canosa devono sempre attendere. Riteniamo che non ci siano ragioni che possano giustificare il ritardo nel pagamento dei salari e pensiamo che sia ora che si proceda ad applicare quanto previsto nel Capitolato Speciale di Appalto rispetto al ‘mancato pagamento degli stipendi al personale’. I lavoratori sono stanchi di vivere questa situazione che va avanti da circa due anni e che non possono più accettare, perché sono loro gli unici a subirne ingiustamente le conseguenze”.
“Torniamo a chiedere di fissare urgentemente un incontro con i soggetti interessati per la ricerca di una soluzione condivisa e definitiva perché non è possibile che il ritardo nei pagamenti sia diventato la normalità. Ogni mese, infatti, dobbiamo attivarci con la diffida, la proclamazione dello stato di agitazione, il tentativo di conciliazione ed alla fine anche la proclamazione dello sciopero per ottenere quanto dovuto. Invitiamo, dunque, – conclude Rondinone – l’azienda a provvedere immediatamente al pagamento di quanto dovuto ai lavoratori”.
Il segretario provinciale Fp Cgil Bat

Francesco Angelo Rondinone

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