Nuovo stato
d’agitazione dei dipendenti della Ecolife di Canosa di Puglia in attesa dello
stipendio di febbraio. La Fp Cgil
Bat chiede incontro all’azienda, a Sangalli e all’Ato Ba/1.
Se la situazione non
dovesse sbloccarsi, non si prospetta una Pasqua serena per i lavoratori della
Ecolife di Canosa di Puglia ancora in attesa che venga erogato lo stipendio di
febbraio. Il 18 marzo scorso la
Funzione pubblica Cgil di Barletta – Andria – Trani ha
inoltrato una diffida all’azienda per chiedere il pagamento del salario
arretrato onorando così “rapidamente gli impegni”. Non solo, il 25 marzo i
rappresentanti del sindacato hanno scritto ancora alla Ecolife, alla Sangalli
ed al Consorzio Ato Rifiuti – Bacino Ba/1 per chiedere un incontro con tutti
gli interessati al fine di ricercare una soluzione condivisa e definitiva al
problema.
“L’Ecolife –
spiega Francesco Angelo Rondinone, segretario Fp Cgil Bat – sistematicamente,
dal mese di luglio del 2013, ritarda il pagamento degli stipendi ai propri
dipendenti andando sempre oltre la scadenza fissata dal contratto nazionale di
lavoro. Il Consorzio Ato Bacino BA/1, quale stazione appaltante, ha aggiudicato
all’A.T.I. (costituita da Impresa Sangalli Giancarlo & C. srl ed Ecolife
srl) il servizio di raccolta, trasporto e spazzamento delle strade nell’ambito
del territorio di Andria e Canosa di Puglia. Mentre i lavoratori della prima
città riscuotono puntualmente gli stipendi, i colleghi di Canosa devono sempre
attendere. Riteniamo che non ci siano ragioni che possano giustificare il
ritardo nel pagamento dei salari e pensiamo che sia ora che si proceda ad
applicare quanto previsto nel Capitolato Speciale di Appalto rispetto al
‘mancato pagamento degli stipendi al personale’. I lavoratori sono stanchi di
vivere questa situazione che va avanti da circa due anni e che non possono più
accettare, perché sono loro gli unici a subirne ingiustamente le conseguenze”.
“Torniamo a
chiedere di fissare urgentemente un incontro con i soggetti interessati per la
ricerca di una soluzione condivisa e definitiva perché non è possibile che il
ritardo nei pagamenti sia diventato la normalità. Ogni mese, infatti, dobbiamo
attivarci con la diffida, la proclamazione dello stato di agitazione, il
tentativo di conciliazione ed alla fine anche la proclamazione dello sciopero
per ottenere quanto dovuto. Invitiamo, dunque, – conclude Rondinone – l’azienda
a provvedere immediatamente al pagamento di quanto dovuto ai lavoratori”.
Il segretario
provinciale Fp Cgil Bat
Francesco Angelo
Rondinone
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