Torna a vincere anche nella Bat ed in Puglia, come in
tutta Italia, il “Movimento del Non Voto”, creato dalla L.A.C. – Libera
Associazione Civica Andriase di Vincenzo Santovito.
Dal dato relativo all'astensionismo barlettano, roba da
far tremare la Democrazia in pericolo, fino al ribaltamento del voto ad Andria
dove comunque il Movimento rimane il primo in assoluto.
In quel Movimento del Non Voto ci siamo noi ma anche
quelle migliaia di cittadini che il 21 luglio 2011 e il 9 dicembre 2013 scesero
in piazza e protestarono vivacemente e civilmente ai piedi di palazzo di città
per sfiduciare l’amministrazione comunale per le scellerate politiche in
materia di tasse e rifiuti.
Di tutte quelle migliaia di persone, in campagna
elettorale, non se ne è ricordato nessuno, neanche chi si presentava come il
nuovo e l’innovativo. Eppure quelle migliaia e migliaia di anime, non pilotate
e disperate, chiedevano giustizia e soprattutto equità ed uguaglianza.
Sono state sicuramente tante di quelle anime ad essere catapultate
nel meccanismo del voto ad personam e probabilmente molte di esse avranno
ceduto alla lusinga speranza di una promessa o di un immediato ritorno ma alla
fine tutto torna al punto di ripartenza. Andria rimane una città in pericolo e
fra qualche settimana ripartirà la protesta civica allorquando i cittadini
riceveranno le cartelle di pagamento della tassa rifiuti e dei servizi che
spesso non si vedono neanche. Protesteranno ma contro chi? Con quale guida?
Rivolgendosi a quali referenti? Non sappiamo se prevarrà la disperazione o se
ormai il lassismo ha preso il sopravvento, sta di fatto che presso l’ufficio
tributi di Andria in via Bari ne sanno qualcosa e non è un caso se ancora non
hanno inviato i solleciti di pagamento degli ultimi tre anni di immondizia ai
tanti che ancora non hanno pagato. Tutto quello che non è stato fatto prima
delle elezioni sarà fatto ora? A scapito di chi? Con quali risultati? Come
faranno le famiglie andriesi sul lastrico a far fronte a quelle richieste di
pagamenti pregressi ed esosi? Come e chi pagherà quelle bollette? Quelli che
hanno votato sperano forse che saranno pagate dai politici cui hanno dato il
loro voto?
Al di la dell’ironia la questione è molto seria e tragica
e non per caso la campagna elettorale andriese è stata accesa, accesissima e
nessuna arma è stata lasciata sotterrata.
Si sapeva, tutti sapevano che la partita si giocava sul
filo di rasoio e tutti avevano da perdere, anche quella pseudo - opposizione
tanto compiacente e indirettamente beneficiaria.
Oggi Andria ha capito e non è un caso se i personaggi tra
i più in vista della politica locale, a tutti i livelli, siano stati bocciati
senza ricevere il consenso sperato e da essi stessi previsto, oggi delusi per
non aver raccolto il seminato o che avevano intenzione di seminare o pensavano
di aver seminato.
Una lezione a metà se è vero che accanto a quei nomi ne
mancano molti altri che invece hanno imboccato altre strade magari ottenendo il
risultato ma forse sapendo a priori quale sarà il prezzo poi da pagare. Un
antico detto andriese dice: “kess’aluiv nan cacc’ n ugghiu, au trappuit ste’ u’
mbrughl” (se le olive non danno olio, al frantoio ci sta l’imbroglio”.
Gli antichi andriesi non si sbagliavano e quando
pensavano alle olive pensavano ai politici mentre il frantoio è la grande
macchina elettorale con i suoi sistemi di frantumazione, anche delle persone,
quelle che hanno voluto provarci ignorando le regole di questo modo di far
politica e pensando al bene comune che non esiste.
Alle prossime e imminenti salatissime bollette di
pagamento, ci risentiamo.
Il Presidente
Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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