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lunedì 28 settembre 2015

BARLETTA : SCUOLA, È IL TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ

È il tempo della responsabilità anche nella scuola. Tutta la popolazione studentesca locale ha bisogno di vivere l’esperienza formativa in locali dignitosi, accoglienti e non può passare l’idea che i diritti di alcuni possano prevalere sugli altri. È doveroso, dunque, porsi, come amministratori, l’esigenza di utilizzare al meglio le strutture scolastiche e le risorse pubbliche. La Provincia Barletta Andria Trani ci ha provato, avendone la competenza, con la delibera del 14 settembre 2015, assegnando “pro indiviso” all’istituto professionale “Garrone” e all’istituto tecnico per geometri, l’intero plesso del “Nervi”. In coabitazione, insomma, dopo momenti di confronto partecipato, anche teso, tra dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni locali e il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, finalizzato a un’operazione di rilancio di entrambi gli istituti. Da una parte, si riconosce la crescita del “Garrone”. Dall’altra si punta a razionalizzare le strutture con la promozione di un Polivalente tecnico grazie a un finanziamento che la Provincia Barletta Andria Trani, raccogliendo una proposta del Comune, ha messo a disposizione per la costruzione di un “blocco” laboratori per la intera comunità scolastica del “Fermi” - “Nervi” - “Cassandro”.
Credo sia opportuno, a dieci giorni dal provvedimento della Provincia, che ha sciolto il nodo istituzionale, lanciare un appello ai dirigenti interessati perché si incontrino immediatamente per individuare la soluzione della controversia, magari avvalendosi della esperienza del professor Luciano Gigante, incaricato dalla stessa Provincia con il sostegno del Comune di Barletta di favorire una equa composizione della questione.
Quattrocento alunni del “Garrone” attendono soluzioni compatibili con le esigenze della propria realtà didattica per evitare da lunedì prossimo doppi turni, mentre altrettanti studenti del geometri vorrebbero legittimamente conoscere come e in quali laboratori potranno quest’anno formarsi. Si tratta, com’è evidente, di una questione organizzativa che investe, appunto, innanzitutto la responsabilità dei dirigenti. È doveroso, quindi, che contribuiscano nel loro ruolo pubblico a ricercare celermente con le istituzioni efficaci risposte dovute ai nostri ragazzi, alle famiglie, al corpo docenti, alla scuola e all’opinione pubblica, affinché non si scada in una disputa sterile tra istituzioni scolastiche: ricordiamo tutti che la Scuola è patrimonio dell’intera comunità cittadina.


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