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mercoledì 30 marzo 2016

TRINITAPOLI : La Macchia e le sue ondivaghe affermazioni


Ho letto con tanta difficoltà l’articolo a firma di La Macchia Pasquale, il quale ci tiene a sottolineare che per le casse comunali c’è l’incubo Equitalia per la riscossione dei tributi.

Costui si intrufola in un ragionamento che è evidente non è suo, direbbe un insegnate di scuola elementare all’alunno che ha reso di più di quanto rende giornalmente…."non è farina del tuo sacco".

Il problema secondo , Pasquale La Macchia è : come ci sono riusciti ad avere il plauso e il reale verdetto di OTTIMI AMMINISTRATORI i Signori della Maggioranza di CENTRODESTRA La RINASCITA TRINITAPOLESE guidata dall’Avvocato Francesco di Feo ?
Si danna il LA MACCHIA, avrebbe voluto che TRINITAPOLI sprofondasse nel DISSESTO e tutti i cittadini, le Imprese, le attività Produttive e indotti vari fossero state penalizzate.
ATISALE è una fissa di La Macchia, non ha capito che quella Società deve pagare l’ICI punto e basta.

Le sue ondivaghe affermazioni sono il frutto di chi da dieci anni lavora alle spalle di quattro poveri peones ai quali fa dire tutte le sue stoltezze.

Frasi fatte e frasi ripetute dal La Macchia : le mani nelle tasche dei Cittadini.

Le mani e altro messe nelle tasche dei cittadini hanno un nome e cognome BARISCIANO detto Lillino e tu non sei da meno. Non ti consento La Macchia di scrivere queste cose.
32 milioni (trentadue milioni) di debiti lasciati in eredità alle amministrazioni di Di Gennaro e Francesco di Feo. Costoro hanno messo in moto un meccanismo tale che si chiama "BUONA POLITICA" per sanare i debiti lasciati da costui.
I danni che hanno prodotto le Amministrazioni a guida "sinistra", e le mancate entrate, hanno fatto si che il Comune di Trinitapoli non potesse fare mutui – non potesse fare assunzioni – non potesse sistemare le strade – non potesse fare NIENTE se non infangarsi e fallire. Questo è stato voluto da chi ha amministrato nei 9 anni 1997/2006.-

Ma l’abilità di questi AMMINISTRATORI è stata quella di aver fatto sacrifici, ad esempio usavano le proprie macchine mentre Barisciano detto Lillino Sindaco le macchine del Comune le usava anche per fare la spesa e non si vergognava quando gliele hanno bruciate sotto casa sua e/o sotto il portone della Sede Comunale.
Non si è mai preoccupato il La Macchia di fare i conticini di quanto è costata al Comune di TRINITAPOLI la 167 e il PIP artigianale ?
Lo sa il La Macchia che ancora oggi arrivano sentenze su quei terreni, inopinatamente fatti diventare zona PIP, da pagare ?
Sa, o finge di non ricordare, che anche nei suoi piccoli movimenti "calcistici" egli ha contribuito a far pesare sulle casse comunali di Trinitapoli spese per migliaia e migliaia di Euro ?

Il La Macchia ignora che il procedimento per evitare il DISSESTO FINANZIARIO è partito il 6/Settembre/2011 ? Ha letto l’atto deliberativo del 28/Marzo/2013. MA NON IGNORA CHE PROPRIO LUI, SIA PURE INDIRIZZATO DA Silvestro Elia in consiglio comunale, recitava la parte del sapientone dicendo a DI GENNARO la tua amministrazione è fallimentare, piena di debiti, bilanci fasulli, incompetente l’assessore alle finanze e per questo devi dimetterti ?
La Sentenza della Corte dei conti è chiara e mette questi giovani amministratori, questi validi Professionisti, questi competenti consiglieri comunali di maggioranza di dire : abbiamo reso un servizio alla Città di Trinitapoli, ai cittadini e alle future generazioni.

Un fallimento sarebbe stato letale per tutti.

Tanto per metterla sul comico : Caro Pasquale "diceva il grande TOTO’ è più difficile copiare che fare da solo".
A tutti coloro i quali leggono questo articolo : la risposta va al mittente Pasquale La Macchia, ma è indirizzata a chi per dieci anni (10 anni) ha solo creato confusione e danni attraverso quei consiglieri comunali eletti in maggioranza e miseramente passati all’opposizione, non già per dare giustizia ai problemi della nostra Città, ma per farsi giustizia sommaria in seno al PD locale che li aveva estromessi.

Quindi una questione partitica trasformata in una guerra feroce contro l’amministrazione Di Gennaro e contro la CITTADINANZA.
QUESTO NEI PRIMI CINQUE ANNI. Poi sempre alla guida di cinque consiglieri di opposizione ha continuato a creare confusione e guerre contro l’amministrazione di Francesco di Feo.

IL RISULTATO : TOGLIETEVI TUTTI CHE NON VALETE NIENTE E LASCIATE CHE RITORNINO I CAVALLI e il suo palafreniere.

Nicola di Feo

Ex Vice Sindaco di TRINITAPOLI

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