Un’estate
da rifiutare sarebbe il termine esatto per rappresentare lo scempio
ambientale che ha fatto male, malissimo al turismo che anche
quest’anno ha solo “sfiorato” questo territorio e solo grazie
alle bellezze naturalistiche ed architettoniche, non certo per altre
attrattive inesistenti.
Chi
da queste parti comunque c’è passato ha portato con sé il ricordo
di una terra invasa dai rifiuti. Una terra dalle mille contraddizioni
dove alle città virtuali costruite su premi fasulli consegnati con
accondiscendenza e disinvoltura si contrappongono quelle reali dove
anche questa estate si sono ripetute tutte le scene già viste e
peggiorate. Altro che Green Bat tanto decantata dal super testimonial
Michele Placido che reguardiva il giovanotto che gettava la carta
per terra. Tutta fiction e polvere negli occhi.
Montagne
di rifiuti, soprattutto organici e maleodoranti; problemi collegati
alle discariche mai risolti; cattivi acri odori provenienti dalle
riviere ed una generale disattenzione verso quell’ambiente
sfruttato in tutti i sensi e portatore di benefici soprattutto quando
nel suo nome si consumano appalti ultramilionari, campagne ed
incontri foraggiatori.
Finita
l’estate a Trani torna di attualità la questione legata alla Tassa
Rifiuti. Opportunamente qualche attento sindacalista ancora amorevole
del proprio territorio e vicino ai suoi associati alza la voce mentre
opportunisticamente gli altri rimasti sulla scena, praticamente tutti
gli altri, restano chini sui comodi abbeveratoi continuando a
scrivere la loro misera storia con i silenzi e con il compiacimento
strumentale anche su ciò che non esiste e che nessuno vede.
A
parlare della questione Ta.Ri. è intervenuto ancora una volta il
leader sindacale andriese Savino Montaruli il quale, appellando i
piccoli commercianti ed artigiani tranesi come “I Taritassati”,
ha dichiarato: “nessuno parla delle gravissime ripercussioni
derivanti dagli aumenti e dalle inefficienze del sistema tributario
locale sul piccolo commercio e sulle imprese artigiane ma anche dei
servizi. Sono le imprese, infatti, a pagare due volte perché oltre a
pagare quote altissime per la raccolta rifiuti e per altri oneri,
tributi e tasse locali, pagano di nuovo quando vedono ridursi la
capacità di spesa dei consumatori proprio a causa dell’incidenza
di tali oneri sui bilanci familiari. E’ perlomeno curioso –
afferma Montaruli – il silenzio registrato a tal proposito perché
invece trattasi di questione molto seria e statisticamente
certificata. Un altro elemento spesso trascurato da politici e
burocrati sempre in cerca di scusanti e di pretesti per giustificare
le proprie inefficienze sta nell’incapacità di gestire una
situazione creditizia nei confronti degli utenti debitori. Il tasso
di ritardi nei pagamenti, di elusioni e di evasione sta superando
qualunque possibile tolleranza. Una situazione che manifesta la
palese difficoltà delle imprese ma anche dei cittadini e delle
famiglie a fronteggiare tempestivamente ed in toto le richieste
vessatorie con aumento proporzionale del ricorso a prestiti in denaro
attinti al di fuori dei canali ufficiali ormai quasi completamente
ostruiti quindi potenziali vittime di usurai.”
Alla
domanda: “ma come se ne esce?”, il Presidente ha risposto: “se
ne esce mettendo seriamente in atto politiche virtuose che abbiano
un’unica finalità condivisa cioè il bene ed il benessere dei
cittadini e della città. Fare informazione e formazione non
significa spendere soldi inutilmente per spot ed eventi sporadici che
servono solo ai soliti pochi adepti. Formare significa pianificare
con metodi sottoposti a verifica i buoni comportamenti civici che
vanno sostenuti ed anche incentivati con politiche di premialità.
L’Ente deve finalizzare le risorse pubbliche guardando al reale
interesse, anche economico, dei cittadini e dei contribuenti e non
piegarsi a condizionamenti che in alcune realtà sappiamo bene a cosa
abbiano portato. E’ intollerabile che non si provveda con
immediatezza, e la cosa non riguarda solo il comune di Trani ma anche
quello di Andria ed altri poco virtuosi, alla pianificazione della
riscossione dei crediti che non sia l’affidamento tout court ad
Equitalia che poi gioca con le sue carte truccate. L’incapacità di
recuperare tali importanti risorse produce molte conseguenze
negative. Chi paga con regolarità deve sopperire alle manchevolezze
di altri i quali vengono addirittura stimolati dall’inefficienza
della macchina amministrativa a ritardare i pagamenti con la
conseguenza che la copertura dei costi del servizio viene
praticamente assicurata da quel poco più del 60% che paga nei
termini. Sarebbe comunque curioso sapere in che modo i recuperi dei
crediti effettuati con quattro, cinque anni di ritardo vengano poi
utilizzati e perché ad avvenuto recupero non si provveda al rimborso
delle maggiorazioni pagate da coloro che hanno pagato anche per gli
altri. Quelle somme mancanti oggi quale posta negativa di bilancio
vanno ad aumentare? Saranno altri, ulteriori debiti? Queste risposte
arriveranno nel prossimo, imminente ed urgente incontro che a breve
chiarirà queste ed alte situazioni, almeno speriamo che le cose
possano andare così” – ha concluso Montaruli.
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