Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

venerdì 21 ottobre 2016

BAT : GIORGINO AUMENTA LO STIPENDIO DELLA SEGRETARIA GENERALE

DI QUELLA CHE L’ESPRESSO DEFINI’ LA PROVINCIA DEGLI SPRECHI.
CHI AVEVA RAGIONE? CHE FINE HA FATTO LA QUERELA DELL’EX PRESIDENTE VENTOLA?

Era il mese di luglio 2011 quando il periodico l’Espresso pubblicò un servizio giornalistico di approfondimento sulla Provincia Bat, definita degli sprechi. Il servizio d’inchiesta si apriva con una bella immagine fotografica della segretaria generale della quale oggi si parla su tutti i media per aver beneficiato di un aumento di stipendio del 50% da parte del neo Presidente della Provincia, il Sindaco di Andria.
Su L’Espresso veniva evidenziato proprio il mega ufficio color confetto della segretaria, dott.ssa Maria De Filippo, immortalata in posa ammaliante, vestita in bianco ed adornata con monili Chanel, secondo quanto scritto nell’articolo. Per quel super ufficio venivano spesi 70 mila euro mentre il cerbero, mostro a tre teste tanto detestato dagli stessi cittadini della provincia sprecona, si vantava di aver assunto ben 287 dipendenti le cui sorti e competenze future ancora oggi sono ignote.
In quell’intervista fu la stessa segretaria generale ad affermare: “io ho lavorato per sei mesi in macchina” ritenendo, dunque quell’ufficio super chic meritato e dovuto. L'articolo a cura di Tommaso Cerno andava anche oltre il mega ufficio dell’avvenente segretaria al punto che fu l’allora Presidente Francesco Ventola a querelare il settimanale L’Espresso per tutelare l’onorabilità, la reputazione e l’immagine dell’intera amministrazione provinciale.
La decisione del Presidente di ricorrere alla giustizia per tutelare l’immagine dell’Ente venne fatta conoscere a tutti i cittadini attraverso una sua lettera aperta. Oggi, a distanza di oltre cinque anni dall’articolo giornalistico e dalla querela quegli stessi cittadini si chiedono: “come è andata a finire? Ha avuto ragione l’Ente Provincia ottenendo il mega risarcimento con conseguente condanna dell’Espresso oppure cosa? E se a perdere in tribunale fosse stato l’Ente Provincia cosa è accaduto successivamente? Perché non se ne è saputo più nulla?
Notizie in merito all’intricata vicenda non è dato averne e la Delibera n. 62 del 14 luglio 2011 che stabili l’azione giudiziaria sia in sede civile che penale nei confronti della rivista settimanale “L’Espresso” non si sa che seguito abbia poi avuto.
La “difesa” della Provincia fu anche incentrata sul “contenimento della spesa” e ciò veniva qualificato essere un obiettivo perseguito da subito mediante l’adozione di procedure e mezzi - come l’utilizzo della carta intestata su fogli normali, una sola auto blu di rappresentanza e di due auto di servizio - che avrebbero consentito di ottimizzare gli stessi.
Oggi, ad ottobre 2016, fra i primi provvedimenti del neoeletto Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani nonché già ex Presidente del Consiglio provinciale, oggi Sindaco di Andria con in capo altri numerosi incarichi, spicca quello che prevede il rafforzamento delle funzioni ed il conseguente aumento del compenso proprio del segretario generale, dott.ssa Maria De Filippo.
In virtù di questa estensione di poteri, il Presidente Giorgino ha disposto in favore dell’avvenente la maggiorazione del 50% della retribuzione di posizione in godimento.
In realtà la legge permetteva di riconoscerle un aumento non inferiore al 10 per cento, né superiore al 50 per cento. Con tale aumento la dottoressa arriverebbe a percepire addirittura sui 120mila euro annui, che sono quasi duecentoquaranta milioni delle vecchie, rimpiante, care, amate lire.
Noi delle Libere Associazioni Civiche Andriesi restiamo disgustati da tali provvedimenti assunti in autorità in quanto inseriti in un contesto sociale ed economico drammatico per questo territorio, in un Ente inutile, superato, abnorme, sprecone, insignificante, improduttivo ed ormai decadente con sulle spalle solamente oneri, tra i quali quelli delle locazioni per uffici ormai desertificati, senza funzioni ma costati tantissimi soldi pubblici per allestimenti e decorazioni.
Noi andriesi non possiamo restare in silenzio di fronte a tanto scempio ed a tanta arroganza.
Noi non restiamo ammutoliti e diciamo di farla finita con queste manie di grandezza perpetrate a danni di tante famiglie, molte delle quali vivono il dramma della disoccupazione, della miseria e del disagio sociale.
Quella di cui parliamo è stata definita essere la provincia più povera della Puglia e quella con il più avanzato stato di degrado. Emergenze continue che vanno dalle discariche allo sversamento dei veleni prodotti dai rifiuti che hanno anche inondato le strade urbane ed extraurbane; emergenza ambientale e sanitaria che ha messo la provincia degli sprechi al centro di studi per l’analisi e il monitoraggio dell’inquinamento quale fonte di tumori e malattie mortali, allergie ed intolleranze.
Una provincia ai primissimi posti per l’emergenza criminalità e per la sfiducia dell’imprenditoria che non investe più in questo territorio.
Una provincia che non è neanche riuscita a spendere il denaro stanziato per la costruzione della Questura della Bat e che rimane inetta di fronte all’emergenza sociale che rischia di brillare da un momento all’altro.
Allora dove sono i meriti? Dove si inseriscono questi provvedimenti assunti da un giorno all’altro in favore e beneficio di singoli?
A fronte di benefici di alcuni esiste l’intero tessuto dei residenti della provincia che non hanno ottenuto alcun beneficio in tutti questi anni ma solo ulteriori oneri e vessazioni, senza ricevere alcun servizio in cambio.
Ormai siamo in un contesto ridicolo dove la farsa ha preso il sopravvento e dove non c’è più speranza né futuro, almeno per chi resta a guardare ciò che altri fanno con tanta disinvoltura e faciloneria, continuando a credere che tanto nessuno reagisca.
Noi non restiamo in silenzio e non temiamo di essere “bloccati” nel nostro pensiero e nella nostra libertà.


Savino Montaruli (Associazione “Io Ci Sono!”)

Vincenzo Santovito (Libere Associazioni Civiche Andriesi)

Nessun commento:

Posta un commento