Due grossi appuntamenti estivi: il 1° a Montegrosso, frazione di Andria, nel Palazzo ducale Belgioioso, il 2° a Canosa di Puglia nel cortile dell'antico palazzo Iliceto.
Il primo è stato organizzato dalla Confagricoltura della provincia di Bari e Bat. Il secondo dal Comune di Canosa di Puglia in stretta collaborazione di importanti enti pubblici e privati.
Apparentemente i due incontri potevano sembrare completamente estranei l'uno all'altro, in realtà c'è stato un comune denominatore. È il futuro dell'agricoltura da una parte, e del turismo dall'altra nei prossimi dieci anni 2016-2025, due settori vitali per la regione e per le nostre province.
A Montegrosso, in un salone gremito di gente, la Confagricoltura ha radunato i suoi soci per dibattere e approfondire il tema delle nuove prospettive della nostra agricoltura alla luce della programmazione europea 2015-2025.
A Canosa di Puglia è stato presentato l'ultimo libro “Patrimonio al futuro” di Giulio Volpe, presidente del Consiglio Superiore dei beni culturali e paesaggistici nonché ex Rettore dell'Università degli Studi di Foggia.
Noi abbiamo avuto la fortuna di assistere a tutti e due gli incontri. Perciò abbiamo captato una verità incontestabile: i Fondi europei per l'agricoltura da una parte, per i beni culturali dall'altra ci sono e sono tantissimi. Tocca alla nostra classe politica e dirigenziale (Stato, Regioni, Province e Comuni) in primis e poi agli altri enti pubblici e privati, alle Associazioni di categoria, agli enti ecclesiastici, fare la loro parte: progettare, progettare, progettare. Significa programmare dettagliatamente i propri piani di interventi, le priorità, le urgenze. Sta a tutti loro il compito e il dovere di preparare progetti conformi alle normative europee.
Secondo noi, fino ad oggi le carenze sono state innumerevoli sia in agricoltura, sia nei beni culturali storici, architettonici, artistici e paesaggistici.
I due convegni hanno sollecitato ripetutamente massima attenzione ai Bandi, massimo impegno a cogliere le opportunità offerte dall'Unione Europea. Tocca alla classe politica locale darsi da fare, per non perdere l'occasione irripetibile di riscatto culturale, finanziario ed economico.
Rimboccarsi subito le maniche è l'imperativo categorico.
Prof. Riccardo Suriano
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