È una missione davvero
impossibile riuscire a far comprendere a chi non conosce il nostro
territorio quali siano le dinamiche che muovono la classe politica
barlettana nelle sue scelte, in particolare in materia ambientale.
Ciò che colpisce di più è la sua capacità di far finta di nulla
anche dopo aver preso batoste pesanti e di arroccarsi nel suo fortino
fatto di incomunicabilità e incapacità di comprendere quello che
avviene all’esterno.
Per inteso ci riferiamo
alla delibera di iniziativa popolare promossa dal Forum Salute e
Ambiente e approvata grazie alla pressione esercitata dai cittadini
durante il Consiglio Comunale dello scorso 29 novembre, nonostante il
tentativo maldestro dell’amministrazione Cascella e della sua
maggioranza a guida PD di stravolgerla. Una vittoria maturata
attraverso un percorso di mobilitazione costante fatto di raccolta
firme (1200 i cittadini che hanno sottoscritto la delibera sul
monitoraggio ambientale e sull’adozione della strategia Rifiuti
Zero) e di continue proposte per imporre un modello di sviluppo
alternativo che sappia coniugare ecologia sociale e creazione di
occupazione.
Questa vittoria ha
rappresentato un primo tassello importante nella costruzione di una
democrazia reale in una città dove purtroppo ormai vige una
democrazia solo formale. L’approvazione della delibera sul
monitoraggio ambientale è stata addirittura attribuita
dall’Amministrazione Cascella al proprio operato, dimenticando
invece di aver rimediato in tutta fretta una figuraccia senza
precedenti in Consiglio Comunale.
Oggi a distanza di due
mesi in cui finalmente la volontà popolare ha trovato una degna
rappresentanza scopriamo che la giunta Cascella lo scorso 19 gennaio
ha approvato una nuova convenzione tra il Comune di Barletta e la
Regione Puglia per il monitoraggio integrato della qualità
dell’ambiente sulle diverse matrici ambientali del territorio della
città di Barletta. In questa convenzione non si fa mai riferimento
né esplicitamente né implicitamente alla delibera sul monitoraggio
ambientale. Nessun impegno di spesa, né formale né sostanziale, per
attuare i punti elencati nel monitoraggio richiesto dai cittadini,
nessun riferimento alle aziende insalubri, né alla necessità di uno
studio epidemiologico approfondito sulla popolazione.
Il Sindaco Cascella e la
sua giunta ancora una volta si fanno beffa della volontà popolare e
tentano di cancellare e affossare la delibera sul monitoraggio
ambientale presentata dal Forum Salute e Ambiente e approvata lo
scorso 29 novembre, cucendosi su misura una nuova delibera per il
monitoraggio ambientale. Sarebbe interessante chiedere al Sindaco
Cascella e all’assessore all’Ambiente Divincenzo come mai viene
sottoscritta e finanziata una nuova convenzione per il monitoraggio
ambientale, e invece non viene finanziata e attuata la delibera di
iniziativa popolare approvata poche settimane fa? La risposta noi la
conosciamo: basta andare ad analizzare il testo di questa nuova
convenzione per capire il perché di questo ennesimo tentativo
maldestro da parte dell’amministrazione di nascondere la realtà.
La nuova convenzione ha
l’obiettivo preciso di non mettere sul “banco degli imputati” e
di non citare in documenti ufficiali le maggiori aziende insalubri
presenti in città cioè Timac e Buzzi-Unicem. Si fa riferimento ad
un generico inquinamento prodotto da insediamenti industriali,
cercando in tutti i modi di allargare e distogliere l’attenzione
dai principali fattori di inquinamento.
Se invece proviamo ad
entrare nel merito di questa nuova convenzione leggiamo che anche
stavolta si dà mandato all'ARPA di realizzare un generico
monitoraggio ambientale delle matrici ambientali, senza però citare
in quale modo sarà condotto questo nuovo studio, quali punti saranno
monitorati e che tipo di strumenti saranno utilizzati per la
rilevazione delle emissioni.
Sempre nella convenzione
viene dato risalto ancora una volta al monitoraggio della falda
acquifera, dimenticando che questo monitoraggio è stato oggetto già
di un protocollo d’intesa tra Comune, Arpa, Asl, CNR, Provincia e
Regione che non ha portato a nulla, visto che i colpevoli
dell’inquinamento non sono mai stati individuati.
Che la delibera di
iniziativa popolare non sia oggetto della nuova convenzione lo
conferma lo stesso Sindaco Cascella, in una dichiarazione di ieri
alla stampa, quando afferma di aver “sottoposto ai responsabili
degli istituti di ricerca e analisi il testo della delibera di
iniziativa popolare approvata lo scorso 29 novembre dal Consiglio
Comunale”. Quindi noi cittadini dovremmo sperare che l'ARPA
verifichi “quali delle attività comprendere nella nuova fase di
monitoraggio”, mentre l'Amministrazione sta alla finestra a
guardare come sempre.
È inaccettabile che, a
pochi mesi dalla scadenza delle Autorizzazioni Ambientali prima di
Timac e poi di Buzzi-Unicem e con un investimento di centinaia di
migliaia di euro, la città di Barletta rischi di non avere alcun
dato scientifico sull'inquinamento dell'aria e sull'impatto
epidemiologico delle aziende insalubri sulla popolazione. Bisogna
evitare di continuare a sperperare denaro pubblico in monitoraggi
ambientali che non producono nessun risultato, se non quello di
continuare a perdere tempo, mentre la città è immersa in una crisi
ambientale devastante.
Sandra Parente,
Alessandro Zagaria- Forum Salute Ambiente Barletta
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