GLI
UFFICI COMUNALI: “AD UN GIORNO DALLA SCADENZA SOLO QUALCHE
AMBULANTE HA PRESENTATO DOMANDA. ALTRE CENTINAIA NON LO HANNO ANCORA
FATTO”.
MONTARULI
(UNIMPRESA BAT): “ALTRO CHE LE CHIACCHIERE SCRITTE DA CHI HA
CALDEGGIATO QUESTA MALEDIZIONE. SARA’ CAOS ASSOLUTO E LO AVEVAMO
GIA’ DETTO ALCUNI ANNI FA MA HANNO FATTO FINTA DI NULLA. DOMANI
ALLE 14.OO MANIFESTEREMO A MONTECITORIO”.
Gli
effetti della “maledizione Bolkestein” si stanno facendo sentire
e vanno ben oltre ciò che i caldeggiatori di questa sciagura, ancora
oggi, continuano a scrivere senza cognizione di procedure, di
problematiche connesse e della condizione di assoluta confusione in
cui sin trovano i comuni. Ad oggi – scrivono da UNIMPRESA Bat -
solamente meno della metà dei comuni della Puglia, praticamente i
più piccoli, i più insignificanti o quelli che hanno alle loro
costole i fautori della boiata, i quali da tempo ne stanno traendo
vantaggi economici per “supporti” tutti da dimostrare, hanno
pubblicato i bandi per la partecipazione alla (ri)assegnazione dei
posteggi e molti di quelli che hanno pubblicato, come accaduto anche
a Bisceglie, avevano addirittura stabilito quale data di scadenza il
31 gennaio 2017, senza neanche rispettare i sessanta giorni previsti,
salvo poi rimediare e mettere una pezza a colore ma solo dopo i
nostri interventi. Una fatica enorme che non ha precedenti, per il
sol fine di vedersi eventualmente riassegnati i posteggi per soli 12
anni (ma l’Autorità Garante della Concorrenza dice pure NO e
dichiara illegittimo il “vantaggio” per gli Operatori uscenti)
con una lenta agonia e morte certa delle imprese e dei mercati
durante e dopo quei 12 anni. Un complotto frutto di ignoranza, di
pressapochismo e di assoluta mancanza di senso di responsabilità che
sta gettando tutti nel caos. A Canosa di Puglia il comune pubblica il
bando per le Fiere e decide, anche qui sbagliando, la data di
scadenza di presentazione delle domande al 31 gennaio 2017, omettendo
i sessanta giorni di legge. Non sappiamo chi abbia “consigliato”
ai canosini comunali di agire in questo modo, sta di fatto che alla
data del 30 gennaio, cioè appena un giorno prima della scadenza dei
termini, le domande di partecipazione al bando si contano sulle dita
di una mano mentre sono centinaia coloro che hanno tenuto in vita
quella manifestazione ma che non sanno delle procedure o non le
approvano, non avendo mai delegato nessuno a fare quello che è stato
fatto ai loro danni. Partecipare ad ogni singola fiera e singolo
bando costa moltissimo tempo ed anche denaro visto che viene anche
richiesta la singola marca da bollo di euro 16,00 per ciascuna festa
o fiera e parliamo di ben 15 manifestazioni nella sola città di
Canosa di Puglia. Pensate ogni singolo Operatore che frequenta altre
fiere in altri comuni; deve fare un mutuo per far fronte ai costi o
peggio rivolgersi a qualche usuraio per avere un prestito visti i
rubinetti chiusi delle banche amiche dei potenti e dei loro collusi
che hanno progettato e stanno sostenendo la Bolkestein. A Canosa, in
assenza di domande significa che la Festa Patronale di San Sabino di
agosto non si potrà tenere o peggio sarebbe solamente frequentata da
meno di una decina di operatori o forse solo di avventurieri e
spuntisti dell’ultim’ora. Una sciagura annunciata che deve far
riflettere tutti ed è per riflettere ma anche per sostenere le
nostre ragioni cioè la proroga già iscritta nel decreto
Milleproroghe, che qualcuno vorrebbe trasformare in tecnica
infierendo ancora una volta sui diritti degli Operatori, martedì 31
gennaio, alle ore 14,00, saremo a Montrecitorio a manifestare con i
colleghi delle altre Associazioni italiane Indipendenti di Base
contro chi, accordato con il Polisindacato, vorrebbe demolire una
nostra conquista che metterebbe tutto a posto, annullando tutti i
bandi già emanati ed evitandone l’emanazione di ulteriori da parte
dei comuni inadempienti, unendo le forze dei duecentomila Operatori
Ambulanti italiani per fare esattamente ciò che gli altri Stati
hanno fatto ma che in Italia la politica non ha voluto fare cioè
estromettere il commercio sulle aree pubbliche dalla Direttiva
Bolkestein. Coloro che vogliano dimostrare veramente di essere vicini
alla Categoria e non sappiano solo scarabocchiare sciocchezze ed
imprecisioni si uniscano alla Base e dimostrino realmente da che
parte stanno. Infine assoluta delusione della Regione Puglia che,
lavandosene le mani, nonostante le nostre richieste, nonostante le
altre Regioni lo abbiano fatto, non si è degnata di emanare una sola
riga di indicazione ai comuni per la sospensione dei bandi in attesa
della conversione del decreto, lasciando gli stessi comuni in
confusione e creando una situazione incredibile che solo grazie alle
nostre richieste e collaborazione siamo riusciti a tamponare visto
che gli stessi comuni hanno poi sospeso, con provvedimenti urgenti ed
emergenziali anche datati 30 gennaio, i bandi già pubblicati,
applicando correttamente la legge. Se questo non è caos allora
cos’è? Altro che “tranquillizzare gli operatori”, come hanno
scritto alcuni soggetti che la sanno lunga” – hanno concluso
dall’Associazione di Categoria nel comunicato a firma del
Presidente Savino Montaruli.
Area
Comunicazione UNIBAT
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