Gli
organizzatori: «Risposta del pubblico entusiasmante. Stiamo già
lavorando alla nuova edizione»
L’immagine festosa dei 300 volontari ai piedi del palco, il saluto commosso, i sorrisi, i lunghi applausi, il grazie sincero e l'arrivederci pieno di orgoglio di tutti i componenti dell'organizzazione. Sono questi i suggestivi titoli di coda dell'ottava super edizione di Libri nel Borgo Antico, la kermesse letteraria che ha animato il centro storico di Bisceglie dal 25 al 27 agosto e che si conferma appuntamento culturale di prestigio e larghi consensi.
Una
rassegna che, oltre a riscuotere i consensi di un pubblico sempre più
vasto, ad ogni edizione aggiunge una novità, arricchendo il
programma e il calendario delle iniziative. «Quest'anno
abbiamo puntato anche ai lettori giovanissimi con "Libri
nel Borgo dei Piccoli"
- ha dichiarato il vice presidente dell'associazione Borgo Antico
Mauro
Pedone -,
perché
i bambini sono il nostro futuro e noi adulti dobbiamo dare risposte
alla loro voglia di conoscere, di ascoltare e inventare storie».
«La
risposte del pubblico alle tre serate
- ha continuato Pedone - è
stata entusiasmante. Abbiamo idee nuove anche per la prossima
edizione e ci stiamo già lavorando».
Oltre
allo spazio per i bambini, nuova è stata anche la collocazione del
palco principale, dedicato agli autori di più largo richiamo: piazza
Castello ha preso il posto di piazza Duomo, coinvolta comunque per lo
“Scambia
Libro”,
l'iniziativa che permette di scambiare libri in modo del tutto
gratuito. La scelta di piazza Castello ha trovato il riscontro
favorevole pressoché unanime nel pubblico per il maggiore spazio a
disposizione e la facilità di accesso.
Ed
è in piazza Castello che si sono avvicendati gli ospiti di rilievo
dell'ultima serata, tutti ritratti da un’altra new entry della
rassegna: il giovane artista Nicola
Scaglione,
che ha realizzato un ritratto di ciascun autore intervenuto.
Arte
anche nei vicoli del centro storico, dove giovani pennelli hanno
decorato le pareti per lasciare memoria delle emozioni di questa
grande festa dei lettori e delle case editrici pugliesi, quest’anno
in ventisei nei locali del centro storico attrezzati a stand.
La
serata di chiusura dell’ottava edizione del festival ha alternato
nelle sei piazze del borgo antico oltre cinquanta scrittori e quattro
big.
Prima
a salire sul palco della piazza principale, ai piedi del castello
medioevale, è stata Wanda
Marasco,
che ha presentato "La
compagnia delle anime finte",
nuovo lavoro della scrittrice napoletana dopo l'acclamato "Il
genio dell'abbandono".
Ancora
pagine al femminile con l'incontro successivo. Alessandra
Necci ha
regalato al pubblico la storia di "Isabella
e Lucrezia, le due cognate",
nuovo affresco letterario dedicato ad un personaggio storico
importante anche per Bisceglie: Lucrezia
Borgia.
«I
Borgia avevano spinto Lucrezia a quelle nozze per imparentarsi con
gli aragonesi»,
racconta la Necci a proposito della circostanza che investì il
personaggio del titolo di Duchessa di Bisceglie.
Non
ha deluso la grande attesa, l'incontro con Paolo
Mieli,
firma prestigiosa del giornalismo italiano e autore di "In
guerra con il passato",
che parla di avvenimenti e personaggi storici rivisitati e riletti
alla luce di ricerche e nuove scoperte. Una materia, la storia, con
cui tanti popoli non riescono ad avere una pacificazione: «Cambiare
il nome alle strade, abbattere i monumenti, cambiare la morfologia di
una città per rivendicazioni storiche credo sia una enorme
scemenza»,
ha dichiarato Mieli, che si è intrattenuto a lungo anche sui temi
dell'attualità italiana.
Anche
per questa edizione, la chiusura è stata nel segno della filosofia
di vita. Sul palco i concetti profondi e universali di Marcello
Veneziani,
giornalista, narratore e saggista, ma sopruttutto beniamino di casa
perchè biscegliese. Veneziani ha presentato "Alla
luce del mito".
«Quando
torno a Bisceglie è come se avessi un segreto che porto dentro
-racconta
Veneziani-. Guardo
le facce dei miei concittadini e ricordo il bambino che era in loro.
È la nostalgia che mi riporta a casa, è il mito. Viviamo in
un'epoca di miti con la m minuscola, di surrogati. Il cellulare è il
rosario del nostro tempo, la tv il tabernacolo di chissà quale
santo. Come distinguere da questi falsi miti un mito vero? Ha la
grandezza di farti uscire da te stesso, darti una visione del mondo e
proiettarti in una dimensione universale».
Info: 080 3960970 /
www.librinelborgoantico.it
L’ufficio stampa
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