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martedì 1 agosto 2017

TRINITAPOLI : Aumentop tassa rifiuti, la Regione prende in mano la situazione. Ora si torni ai "Bidoni" per limitare l'aumento !

Aro foggiano e nuovo Aro BAT3 riperimetrato, con la Regione Puglia a giocare un ruolo gestionale direttamente al fianco del Consorzio Fg4 per quanto attiene l’impiantistica, ma non la debitoria di Sia Srl, con un occhio particolare per i lavoratori Sia. È quanto emerso dal vertice di questa mattina a Bari, alla presenza di 7 dei 9 Comuni del Consorzio (assenti Orta Nova e Carapelle), la direttrice generale Monica Abenante, l’assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo, il commissario dell’Agenzia regionale gestione ciclo rifiuti Gianfranco Grandaliano e il presidente del Cda di Sia Giuseppe Devenuto. Alla seduta hanno partecipato anche i sindacati dei lavoratori di Sia Srl.
I tre Comuni del Basso Tavoliere (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia) otterranno la riperimetrazione dell'Aro BAT3. La Regione Puglia entrerà a pieno titolo nella fase gestionale della Società igiene ambiente, a fianco se non dentro il Consorzio, previa richiesta dei Comuni soci.
Quanto all’adeguamento per i contratti, le parti si sono impegnate ad incontrarsi nelle prossime ore per trovare soluzioni atte a consentire la sopravvivenza di Sia. L’Ente regionale entrerà in Sia a gestire l’impianto da ora in poi.
Finalmente come da noi auspicato la Regione con i suoi dirigenti ha deciso di intervenire in maniera forte all'interno di una gestione del consorzio che deteneva la proprietà di SIA. SIA è la società che effettua la raccolta rifiuti per conto dei comuni della ARO FG4. Questa decisione consente di guardare al futuro con maggiore fiducia, ma rimane il problema dei vecchi debiti di SIA. Infatti la Regione con il  nuovo Aro BAT3 riperimetrato potrà e dovrà avere un ruolo diretto di controllo su come viene svolto il servizio e sui costi sproporzionati che rischiano di uccidere l'economia locale e far fallire le famiglie. Per quanto riguarda i vecchi debiti, un'idea sarebbe quella di ritornare momentaneamente alla raccolta tramite i "Bidoni", per ridurre l'aumento richiesto di SIA e programmare con i nuovi dirigenti e amministratori un nuovo e più efficiente servizio porta a porta, in piena indipendenza dalla gestione precedente. Oggi è importante eliminare tutti i costi superflui. Abbandonare momentaneamente la raccolta porta a porta non è un ritorno al passato, ma solo un nobile passo indietro davanti ad una gestione fallimentare che ha portato i costi ad esplodere. I colpevoli della crisi attuale sono da individuarsi non in corpi astratti, ma in ordine dei responsabili sia amministrativi che politici che hanno avallato le scelte, che oggi ci portano ad una situazione disastrosa. L'augurio è : che si proceda ad un veloce sgombero del campo, da parte della politica fatta di clientelismi e si faccia lavorare manager preparati i quali dovranno essere indipendenti da chi persegue fini diversi dal tutelare gli interessi dei cittadini e la comunità tutta. Per le responsabilità pregresse, sarebbe il caso che le istituzioni, intervengano con commissioni ad hoc, per cercare di individuare le responsabilità di questa crisi debitoria. Infatti se la SIA ha tutti questi debiti qualcuno avrà sicuramente programmato male. Infatti se è vero che SIA è controllata del consorzio, come è vero che il consorzio è formato da tutti i sindaci , si deduce che i sindaci controllano SIA. Questi debiti che SIA ha con i comuni chi li ha fatti ? I costi dei contratti ed i servizi chi li ha decisi ? Se io compro una Ferrari poi devo potermela permettere, giusto ?
Giusto per essere chiari mentre Trinitapoli effettua il servizio di porta a porta da quasi dieci anni a Cerignola ci sono i bidoni e pagano di meno di noi. Quindi se i rifiuti vanno alla discarica di Grottaglie, non è meglio risparmiare anche noi e tornare ai bidoni ? Tutto questo fino a quando non avremo i nostri impianti e la nostra gestione guidata dalla regione.
Perchè è bene precisare che l'aumento sproporzionato del servizio, rischia seriamente di minare l'economia sia delle famiglie che delle imprese casaline.

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