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venerdì 17 novembre 2017

ANDRIA : “IL PASTO DOMESTICO? SIGNIFICHEREBBE NEGARE UN PASTO CALDO AI NOSTRI FIGLI.”

Una seduta tutta da dimenticare quella della 4^ Commissione consiliare tenutasi il pomeriggio del giorno martedì 14 novembre al comune di Andria, convocata per gli approfondimenti sugli effetti della deliberazione della giunta comunale con la quale si intenderebbe sopprimere il servizio pubblico di mensa nelle scuole elementari andriesi.
Una seduta che ha registrato, oltre a reiterate assenze da parte di componenti della medesima, la presenza, invece, ancora un volta, di componenti della Prima Consulta della città di Andria , guidati dal presidente dott. Larosa Vincenzo, regolarmente invitato a partecipare ai lavori della Commissione.
Grande novità è stata rappresentata dalla presenza di alcuni rappresentanti di genitori di Circolo d’Istituto. In particolare la presenza di alcune mamme che hanno chiesto ed ottenuto di parlare liberamente e di esprimere il loro pensiero a proposito di quanto di grave stia accadendo ad Andria sul tema della refezione scolastica.
Nella fattispecie le “mamme coraggio” non hanno esitato ad esprimere la loro preoccupazione per la soppressione del servizio pubblico in quanto – ha affermato la loro portavoce che sta anche raccogliendo firme nelle scuole andriesi ove il servizio che si vorrebbe sopprimere è tutt’oggi ancora attivo e funzionante – quel servizio viene ritenuto fondamentale. Le mamme sono sul sentiero di guerra. Per quanto riguarda il pasto domestico cosa si intenderebbe? La mamma dovrebbe cucinare la pasta la mattina per il proprio figlio il quale dovrebbe tenere il pasto fino all’una? In quali condizioni? – ha detto un mamma preoccupata per il proprio figlio e per gli altri studenti”
Né si potrebbe pensare che un pasto, per quattro giorni la settimana, possa essere rappresentato da un panino, come affermato da dirigente ed assessore, lasciando tutti di stucco per l’assurdità di tale possibilità.
La rappresentante delle mamme ha poi aggiunto: “un bimbo di scuola elementare che dovrebbe mangiare un panino o una cotoletta fredda sarebbe una cosa veramente esagerata. La scuola nasce con la mensa interna. Perché esiste questa particolarità? Perché sopprimere questo servizio fondamentale? Le mamme non intendono mollare sul servizio mensa perché ci sono quelle mamme che lavorano. Se un bambino esce da scuola all’una e venti e la mamma ha deciso di fare orario continuato per necessità familiari, in un periodo di drammatica crisi economica, come fa a far fronte a esigenze difficilmente conciliabili?”
Esternazioni che hanno messo in evidenza quanto, al contrario delle asserzioni fatte nella prima riunione da parte della dirigente Matera, il servizio mensa sia invece molto richiesto e quanto esso sia fondamentale per conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia, fermo restando che quella del pasto domestico, anche qui, contrariamente a quanto asserito dai rappresentanti del comune, è una possibilità per nulla gradita né possa considerarsi idoneo ed opportuno per tantissime motivazioni, anche di carattere educativo e di sana alimentazione, oltre che igienico-sanitario e salutare.
Dopo l’audizione delle mamme si è passati al recepimento di alcune proposte interne quali la possibilità di ridurre il menù dei pasti per contenerne la spesa e la rimodulazione delle quote di pagamento che, anche in misura minima, se fatte pagare a tutti, consentirebbero di alleggerire moltissimo il costo a carico dell’Ente pubblico.
Prende la parola il presidente della Prima Consulta comunale, il dott. Vincenzo Larosa il quale comincia ad esternare quanto emerso dall’ultima riunione della Consulta ove sono venute a mancare sia la dirigente Matera che l’assessore Albo, entrando nel merito delle parametrazioni numeriche alla base della deliberazione di giunta chiedendo chiarimenti specifici e dettagliati sia in merito al numero dei pasti contrattualizzati rispetto a quelli realmente somministrati e alla reale crescita del numero della richiesta del servizio nelle scuole elementari di Andria.
Mentre il presidente Larosa si accingeva a chiedere chiarimenti la dirigente del Settore, dott.ssa Ottavia Matera abbandonava la seduta dopo neppure un’ora dal suo inizio, nonostante si fosse ancora in orario di rientro per lavoro pomeridiano, così come dopo appena un quarto d’ora si è allontanata definitivamente una componente della Commissione consiliare, pur essendo stata informata preventivamente dalla Presidente Giovanna Bruno che il suo allontanamento avrebbe causato il venir meno del numero legale. Di qui lo scioglimento inevitabile della seduta con l’assessore Albo che ha dichiarato di non essere in condizione di dare risposte alle acute e specifiche osservazioni del presidente Larosa, in assenza della dirigente allontanatasi per suoi impegni.
Una situazione pesantissima venutasi a creare in una delle maggiori istituzioni amministrative, cioè la Commissione consiliare, con l’interruzione di un pubblico servizio senza che l’ordine del giorno fosse stato esaurito e compiutamente discusso.
A stigmatizzare l’accaduto ci ha pensato il Presidente dell’Associazione di Volontariato “Io Ci Sono!”, l’Attivista Sociale Savino Montaruli, anche questa volta presente ala seduta di Commissione consiliare, il quale nella seduta medesima ha evidenziato la scorrettezza di tale comportamento istituzionale che ha seriamente messo in difficoltà tutti i presenti che mai si sarebbero aspettati che qualcosa di simile e di così grave potesse accadere, in una sede pubblica.
Stesse rimostranze da parte di altri cittadini rappresentanti delle Scuole presenti in Commissione, i quali hanno manifestato la loro profonda delusione rispetto ad un impegno istituzionale che è venuto meno mentre il mondo della rappresentanza Sociale, immancabile all’appuntamento, ha fatto enormi sacrifici per essere presente in seduta, rinunciando anche alle proprie ore lavorative quindi a compensi che, al contrario, i privilegiati hanno percepito.
Aggiungere altro a quanto accaduto sarebbe veramente superfluo, anche se ci sarebbe un altro capitolo da aprire circa l’attuale servizio mensa che comunque merita approfondimenti sia rispetto alla estenuante ripetitività delle forniture alimentari somministrate sia per quanto riguarda l’eccessiva proposizione di prodotti che non richiedono alcuna preparazione quindi, ad esempio, l’immancabile prosciutto cotto o la benedetta mozzarella peraltro sempre rigorosamente freddi, molto freddi.



                                                                                                          ASSOCIAZIONE “IO CI SONO!”
                                                                                                                            ANDRIA                 

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