Lo scorso 9 ottobre la sua presenza è stata
registrata a Foggia; poi il 10 novembre a Lecce per inaugurare le nuove sedi di polizia e carabinieri a Gallipoli, entrambe
sistemate in un unico edificio di recente costruzione, poi la volta di Bari con
la recente visita nella città di San Nicola nel giorno dell’Immacolata.
Un
evento, quello barese, che ha visto il Ministro all’Interno Marco Minniti
presiedere, nel periferico quartiere San Paolo, il Comitato metropolitano barese
sulla sicurezza urbana.
All’incontro istituzionale ha partecipato anche
il capo della Polizia Franco Gabrielli, alla presenza dei 41 sindaci dell’area
metropolitana; dei vertici locali delle Forze dell’ordine, del prefetto di
Bari, Marialisa Magno e del sindaco di Bari e della Città metropolitana Antonio
Decaro. Nella città di Bari si è dunque insediato il primo Comitato
metropolitano. Seconda esperienza di questo tipo in Italia dopo Catania.
Nel corso dell’incontro barese si è affrontata
la problematica, delicatissima, della percezione di insicurezza non solo nella
città di Bari ma in tutte le altre città dell’Area Metropolitana e la necessità
di reperire ed ottenere maggiori finanziamenti da destinare al recupero delle
periferie.
Al termine dell’incontro il Ministro ha parlato
di "alleanza strategica” con i primi cittadini, perché - ha detto il
Ministro - “per rendere più sicura una piazza non basta il presidio delle forze
dell’ordine ma servono politiche urbanistiche, buona illuminazione, politiche
di integrazione sociale, interventi di arredo urbano con luoghi più sicuri
perché dove ci sono luoghi frequentati c’è più sicurezza”.
Pensiamo per un solo
attimo a quanta rilevanza avrebbe avuto quella visita del Ministro e del Capo
della Polizia qualora si fosse svolta nella Provincia di Barletta Andria Trani
e quelle Autorità fossero venute a darci rassicurazioni sulla consegna delle
chiavi della nuova Questura, ad esempio. L’incontro barese avrebbe potuto
essere un incontro di Rete con il coinvolgimento anche dei 10 sindaci della
provincetta in dismissione ma questo non è avvenuto. Perché questa
emarginazione anche dal punto di vista istituzionale? Eppure le problematiche,
le tematiche affrontate nel corso dell’incontro a Bari sono di strettissima
attualità ed identiche anche in questo territorio; nelle sue città cocapoluogo,
in quelle più piccole e persino in quelle murgiane. Il clima è roventissimo e
rischia di diventare incandescente.
Al Ministro in odore di
scadenza di mandato chiediamo: “Ministro Minniti cosa Le sarebbe costato invitare
a quel tavolo anche il nostro neo Prefetto, i 10 sindaci in cerca di buone
nuove e quel che resta delle istituzioni di questo lembo di Puglia?
Non sappiamo se il
Ministro Minniti abbia dimenticato che esiste anche il Cerbero chiamato Bat ma
se lo avesse dimenticato siamo qui noi a ricordarglielo perché, caro Ministro,
da queste parti quelle condizioni delle quali le hanno parlato a Bari sono
molto più acuite e presenti quindi non ci offuschi, non ci trascuri, non ci
umili facendoci sentire figli di un dio minore. Se da qualche parte legge che
le cose in questo territorio vanno bene non lo dia per scontato. Quei politici
e burocrati che pur di non ammettere le loro incapacità amministrative e di
governo continuano a rappresentare all’esterno una realtà virtuale che è molto
diversa da quella vissuta dalla gente, dalle imprese e dal tessuto sociale, non
sempre sono attendibili.
Venga a parlare con la
gente, Ministro Minniti, e scoprirà che prima di andare a Bari a parlare di
sicurezza urbana avrebbe dovuto fare un salto ad Andria, a Trani, a Bisceglie,
a Canosa, a Barletta e a San Ferdinando, passando per Trinitapoli, Margherita
di Savoia, Minervino Murge e Spinazzola e, dopo aver degustato le straordinarie
specialità enogastronomiche di questa terra, avrebbe dovuto fare anche a noi le
stesse rassicurazioni che ha fatto a Bari.
E’ vero, al contrario di
Bari ad Andria non c’è un teatro dove farle trascorrere una piacevole serata
nel giorno dell’Immacolata, come ha fatto al Petruzzelli di Bari, ma l’avremmo
portata nel contenitore culturale nell’ex macello in via Canosa. Almeno si
sarebbe reso conto in quale realtà viviamo, senza neppure un teatro; caso unico
al mondo. O forse l’hanno rassicurata dicendole di non preoccuparsi perché ad
Andria esiste uno dei pochissimi “Osservatori della Sicurezza” in Italia? Anche
questa sarebbe una notizia infondata perché quell’Osservatorio, tanto
decantato, non esiste più o se esiste non sappiamo proprio cosa faccia o cosa
ci stia a fare.
*Presidente UNIBAT
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