Stanno prendendo il sopravvento e le denunce,
le ripetute e reiterate denunce pubbliche da parte dei più significativi ed
autorevoli esponenti del mondo associazionistico ne sono la lampante
testimonianza così come lo sono le esternazioni quotidiane di cittadini delusi
ed esasperati. Dai quartieri cittadini in condizione di estremo degrado
passando per la deturpazione dei luoghi simbolo della città come la Cattedrale
o la Biblioteca diocesana, con la denuncia di ripetuti atti vandalici, atti
osceni e situazioni di degrado irripetibili, la città di Federico sembra essere
stata consegnata nelle mani di vandali ed incoscienti. Anche la Chiesa lo ha
capito ed ha capito che deve compromettersi ed ecco che qualche timido segnale
comincia a giungere anche da qualche prete di quartiere che tenta di esternare
tutto il suo dolore e la rabbia di fronte a tanta incuria e degrado. Un degrado
urbano che investe l’intero territorio cittadino, come testimoniato dalla
cronaca locale quotidiana. Un’incapacità di porre un freno all’arroganza di
balordi ma anche un’incapacità istituzionale di affrontare il problema. Esempio
lampante di quanto le azioni o peggio le non azioni della politica e delle
istituzioni locali incidano su tutto ciò è dato proprio in questi giorni da
quanto accade nel Parco verde del Monumento ai Caduti, ad Andria.
Un’inciviltà quasi “accompagnata”
dall’inefficienza dell’amministrazione comunale che non è in grado neppure di
riparare gli unici tre bagni pubblici presenti in quell’area frequentatissima,
soprattutto da giovani, famiglie ed
anziani. Tre bagni pubblici di cui due fuori servizio per non meglio precisate
motivazioni ed uno chiuso per atti vandalici. Non sappiamo quali gravissimi
danni possano essere stati arrecati ad un bagno pubblico e per quale ragione
questi danni non possano essere o non siano stati riparati nell’arco di qualche
ora. Sta di fatto che l’interruzione del pubblico servizio si ripete con
gravissime ripercussioni sulla loro fruibilità.
Di fronte ai balordi che divertono ad
imbrattare il Monumento con simboli falici e qualunque altra forma di
autoritratto, si assiste all’incapacità di riparare tre bagnetti che pure
rappresentano un punto di riferimento igienico importante per l’intera area che
ricomprende anche la confinante villa comunale.
Non ci sono parole per definire tale
inettitudine e sciatteria; non ci sono parole per esternare la rabbia e
l’indignazione e questa volta i vandali non sono solo coloro che vivono per
strada ma anche coloro che sono nei palazzi della politica locale, dei partiti
autoreferenziali ed ormai inesistenti, del mondo della rappresentanza asservito
e ammutolito.
Sembra ormai che tutto quanto accada ogni
giorno nella bella città di Andria non importi a più nessuno e se questo
dipenda da stanchezza, da frustrazione, da difficoltà di gestire anche le
minime emergenze quotidiane allora tutto ciò non può che alimentare la speranza
di un profondo cambiamento ma questo cambiamento deve essere sollecitato e
soprattutto guidato e governato perché un’intera classe di soggetti che mai
hanno manifestato né interesse né tantomeno amore per questa città sfruttata e
spogliata, venga messa da parte perché il suo tempo lo ha fatto abbondantemente
ed abbondantemente ha lasciato pessime tracce di quel passaggio cui ancora oggi
vorrebbe ancorarsi chissà per quale ultimo, finale colpo di scena.
Andria merita di più.
Andria, 22 gennaio 2018 – Associazione ”Io Ci
Sono!” – Andria
Presidente: Savino Montaruli (Attivista
Sociale)
#iononsonocandidato
la video-testimonianza raccolta da “Io Ci
Sono!” domenica 21 gennaio 2018:
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