UNIBAT: “IL SINDACO SI E’ RESO
FINALMENTE CONTO CHE LA CITTA’ E’ FERMA, DA ANNI”
Una presa di coscienza più che
un’azione politico-amministrativa quella del Sindaco di Andria, avv. Nicola
Giorgino, che azzera la giunta politica dopo aver ripetutamente sollecitato
cambi di marcia che non si sono verificati, in nessun comparto.
Una notizia non attesa ma prevedibile
quella che sta facendo discutere gli ambienti politici e sociali andriesi in
queste ore. Proprio dall’Associazione di Categoria più radicata ed operativa,
anche nella città di Andria, giungono alcune riflessioni sulla situazione di
stallo e sulla necessità di un repentino e necessario cambio di marcia e di
guardia.
Ad esternare le preoccupazioni di
Unibat è il suo Presidente, Savino Montaruli che dichiara: “ancora una pesante
ma prevedibile tegola si abbatte sulla città federiciana con un’acclarata presa
d’atto del fallimento politico ma anche di governo della città. In questa
vicenda ne sono coinvolti tutti: classi politiche di maggioranza, di
opposizione e staff dirigenziale sempre più precario e “ballerino”.
Riconosciamo a Nicola Giorgino il coraggio di aver preso atto della condizione
di stallo della città e di apprestarsi ad assumere decisioni pesanti,
pesantissime ma necessarie, anche a costo di rompere definitivamente il
fragilissimo equilibrio politico in fortissima crisi d’identità, anche alla
luce della crescente disaffezione dell’elettorato nei confronti della politica
tradizionale distrutta dai Partiti che, nonostante continui ricorsi a cambi di
machere, con evoluzioni pseudo-civiche, restano governati e condotti, in
solitudine, dai soliti noti protagonisti del fallimento di un intero
territorio. Andria deve recuperare anni di inerzia e di immobilismo; Andria
deve individuare le sue priorità e perseguirle fino in fondo; Andria deve
capire dove vuole andare e con chi voglia farlo. Una delle recenti vicende che
ha determinato la concausa della decisione di Giorgino è sicuramente stata
quella relativa ai Dehors, che il sottoscritto continua a seguire passo passo
essendo memoria storica della sciatteria e del pressapochismo con i quali
politici e dirigenti hanno sinora affrontato la questione, causando danni ed
incertezze negli imprenditori e malcontento nei cittadini e fruitori del centro
storico andriese. L’ultima, recente riunione al comune di Andria sul tema ha
manifestato palesemente la rottura tra il Corpo dirigenziale e quello
politico/Amministrativo che spingeva per ulteriori soluzioni provvisorie
evidentemente non risolutive e foriere di ulteriori incertezze e rischi per gli
operatori che vedono svanire i propri investimenti, addirittura costretti a
chiudere gli esercizi e trasferirsi in altre città. Credo – prosegue Montaruli
– che ulteriori elementi siano stati alla base della decisone di Nicola
Giorgino, in primis l’evidente mancato compimento delle azioni programmatiche:
dall’assenza di politiche del turismo; lo sfacelo in materia di sviluppo
economico in una città che ancora non riesce a dotarsi di minimi strumenti di
Pianificazione Strategica e regolamentari previsti dalla legge; la
mortificazione delle politiche di concertazione e di coinvolgimento del mondo
associazionistico, almeno di quello non asservito, con l’esclusione dai tavoli
di confronti addirittura di strutture ed organismi istituzionali quali ad
esempio le Consulte. Tutto questo, unitamente al fallimento delle politiche
della Salute e sulla drammatica questione Sicurezza ha rappresentato la palese
dimostrazione di una classe politica autoreferenziale che non ha mai tollerato
l’esercizio del democratico dissenso, sempre avvezza ad isolare coloro che,
come noi, non hanno mai avuto timore di esprimere il “pensiero diverso”. Questo
ha portato allo stato delle cose che vede Andria ultima in tutto, avendo perso
tutti quei primati che fino a vent’anni fa la rendevano capofila ed in
primissimo piano nelle sedi istituzionali, politiche e nelle statistiche
economiche, occupazionali e di coesione sociale. L’assoluto fallimento delle
politiche in materia di viabilità ma anche di ambiente sono sotto gli occhi di
tutti e quei danni sono difficilmente recuperabili in quanto, nel silenzio
assoluto dei compiacenti, si sono perpetrati nel tempo ed oggi hanno causato le
emergenze in corso. Da un settore all’altro sarebbe facile paragonare i ritardi
e le inefficienze ma tutto questo ad una persona comunque intelligente qual è
il Sindaco Giorgino, non è sfuggito quindi evito di calcare la mano ed
affondare la lama. Alla mia città, al suo tessuto sociale e produttivo auguro
tempi migliori, nella certezza che ora più che mai il compito di Giorgino è
quanto mai arduo, stretto tra le pressioni di quel che resta di partiti
politici ormai fine a se stessi e la mancata consapevolezza del fallimento da
parte di coloro che sono stati protagonisti, in negativo, di tutto quello che
Andria oggi è diventata: una città disorientata, disillusa e profondamente in
crisi di rapporti e di visione futura. Il compito più difficile per Nicola Giorgino?
Scegliere nel mazzo di carte a disposizione, visto che quelle carte sono già
tutte sbiadite e definitivamente consumate” – ha concluso Montaruli di Unibat.
Area Comunicazione Unibat
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