SOLO
BRICIOLE DALLA CAMERA DI COMMERCIO MENTRE ARRIVA IL FINANZIAMENTO DEL
DISSESTATO COMUNE DI ANDRIA
Anche quest’anno la Camera di Commercio di Bari e Bat continua a finanziare la cultura con i soldi dei commercianti, artigiani, imprenditori e comunque con denaro pubblico. Lo fa in varie circostanze dispensando generosamente finanziamenti e compartecipazioni a vari eventi tra i quali ci sono anche i prossimi, imminenti “I Dialoghi di Trani”. Facendo appello ad una formula ormai ciclostilata, come riportato in deliberazione di Giunta nr. 85 del 26 luglio 2018, la Camera riconosce un contributo alla prestigiosa manifestazione tranese, di appena quattromila euro.
Anche quest’anno la Camera di Commercio di Bari e Bat continua a finanziare la cultura con i soldi dei commercianti, artigiani, imprenditori e comunque con denaro pubblico. Lo fa in varie circostanze dispensando generosamente finanziamenti e compartecipazioni a vari eventi tra i quali ci sono anche i prossimi, imminenti “I Dialoghi di Trani”. Facendo appello ad una formula ormai ciclostilata, come riportato in deliberazione di Giunta nr. 85 del 26 luglio 2018, la Camera riconosce un contributo alla prestigiosa manifestazione tranese, di appena quattromila euro.
La
formuletta magica è la seguente: “...considerato che tale manifestazione
rappresenta per il nostro territorio un appuntamento di grande prestigio
culturale a cui parteciperanno personalità di rilievo nazionale ed internazionale,
che saranno impegnate in un dialogo stimolante su temi di attualità; rilevato
che l’edizione di quest’anno avrà come tema centrale le “Paure” e metterà a
confronto scrittori e studiosi di diverso orientamento creando l’occasione per
un dialogo stimolante su argomenti di attualità di grande interesse; valutato
che tale iniziativa intende non solo promuovere il libro e la lettura, ma anche
il territorio pugliese ed il suo patrimonio grazie ad una serie di attività
volte alla valorizzazione delle sue risorse, quali itinerari storico-artistici,
appuntamenti musicali, spettacoli teatrali, mostre e degustazioni di specialità
enogastronomiche; considerato che tale manifestazione favorisce, inoltre, un
turismo locale destagionalizzato che va sempre più affermandosi e che
rappresenta di certo un’ottima opportunità per gli operatori economici della
nostra terra; valutata, quindi, la necessità di sostenere eventi che possano
essere di supporto alla crescita del turismo, settore portante dell’economia
locale, favorendo la realizzazione di manifestazioni ed appuntamenti utili a
trovare ampie energie per promuovere lo sviluppo imprenditoriale locale;
valutata, quindi, la necessità di sostenere eventi che possano essere di
supporto alla crescita del turismo, settore portante dell’economia locale,
favorendo la realizzazione di manifestazioni ed appuntamenti utili a trovare
ampie sinergie per promuovere lo sviluppo imprenditoriale locale;...ritenuto,
pertanto, che il sostegno alla realizzazione di eventi di promozione economica
deve ritenersi coerente con le finalità proprie dell’Ente camerale che, nel
rispetto dei suoi fini istituzionali ed in linea con le nuove competenze
attribuite, deve promuovere iniziative finalizzate ad una riorganizzazione e
riqualificazione dell’offerta turistica locale e di sicuro interesse per lo
sviluppo del settore di riferimento; considerato, inoltre, che la Camera di
Commercio di Bari è da sempre sensibile a manifestazioni di carattere culturale
ed artistico, nella ferma convinzione che attraverso questi strumenti sia
possibile garantire la crescita della realtà locale e la promozione
dell’economia territoriale .... DELIBERA di compartecipare alle spese di
organizzazione XVII^ edizione dell’iniziativa denominata “I Dialoghi di Trani”,
che si terrà dal 18 al 23 settembre p.v., erogando all’Associazione culturale
di Trani un contributo di euro 4.000,00 a fronte dei 18mila richiesti su un
totale di spese di organizzazione ammontanti, in via preventiva, ad euro
115.200,00 dei quali sono previsti euro 99.000,00 per altri contributi pubblici
e privati”.
Troppo
pochi quei 4mila euro per una manifestazione di questo genere, specie se si
considera la generosità con la quale la stessa Giunta della Camera di Commercio
di Bari continua a finanziare le attività delle stesse Associazioni facenti
parte del consiglio camerale e addirittura dello stesso Organo deliberante, in
un contesto che andrebbe tutto verificato, anche alla luce di quanto accade ed
accaduto, anche recentemente, in altre Camere di Commercio italiane che usavano
lo stesso malvezzo e che sono sotto la lente.
La
“generosa” Camera di Bari ha finanziato infatti, nell’anno 2018 ma l’andazzo
degli anni precedenti è ancor più impressionante, con:
-
20mila euro il “Progetto” di C.N.A. Bari denominato: “Indagine conoscitiva sui
fabbisogni legati alla gestione aziendale delle P.M.I.”;
-
20mila euro a favore di CONFAPI Puglia per il loro “Progetto” denominato “GDPR:
la nuova Privacy per le P.M.I.;
-
30mila euro a favore di U.P.S.A. Confartigianato Bari per il loro “Progetto”
denominato “Botteghe didattiche lab in tour, Eco Design e Green Economy - in viaggio verso il Futuro Sostenibile”;
-
50mila euro erogati a favore della Coldiretti Bari a sostegno dell’”Evento”
denominato “Villaggio Coldiretti” del 27-28-29 aprile 2018 a Bari;
-
30mila euro a favore di Confindustria Bari e Bat per sulla “trasformazione
digitale 4.0”;
-
30mila euro per il Progetto “Premiazione delle imprese storiche del territorio
della camera di commercio di Bari con la premiazione fino a cento costose
targhe con altrettanto costosi diplomi di benemerenza;
-
20mila euro a favore di Confapi-Confapi Puglia (delibera regalo di fine anno);
-
60mila euro a favore di Confcommercio Bari e Bat per il loro Progetto
“Promozione e sostegno alle attività economiche mediante azioni mirate al
Marketing Territoriale”, con presentazione di rendiconto addirittura intestato
a società di capitali collegate;
-
20mila euro a favore di C.N.A. Area metropolitana di Bari per il Progetto
“Indagine conoscitiva sul rispetto della legalità e della sicurezza nel sistema
produttivo locale”;
-
10mila euro a favore addirittura di una Fondazione denominata “Osservatorio
sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare. Fondazione con
sede a Roma;
- 9.100
euro a favore della C.G.I.L. per il loro Progetto “Ricerca/Indagine sulla
domanda e sull’offerta di servizi terziari dei cittadini della città di Bari”;
-
20mila euro a favore del CAT Imprendo Puglia – società di capitali collegata e
della Confesercenti Terra di Bari, destinati al suo “funzionamento”;
-
20mila euro a favore del CAT Imprese Nord Baresi S.R.L. – società di capitali
collegata e della Confesercenti BAT, con sede in Trani, a fronte delle
iniziative da questa organizzate all’interno dell’Incubatore Future Center a
Barletta (ripetutamente finanziato con denaro pubblico); per il costosissimo
Progetto denominato “Ciao Barletta” (per il quale la città della Disfida ha
stanziato fondi esorbitanti) e per altre sedicenti iniziative riconducibili a tale
società ma anche assistenza tecnica alla Associazione Confesercenti Bat che è
la proprietaria della Società e, si legge nella strana deliberazione,
“assistenza tecnica ai Comuni di Andria, Barletta, Trani, Canosa e San
Ferdinando per la partecipazione al Bando relativo all’avvio delle attività di
costituzione dei Distretti Urbani del Commercio” (una fattispecie tutta da
verificare sia nei modi, nei tempi e nella sostanza di tale sostegno);
-
40mila euro, per il Progetto “Mangia la Cultura, Scopri i Sapori, Vivi le
Emozioni” con l’erogazione alla Confcommercio Bari e Bat e documentazione di
resoconto addirittura a nome della Società di capitali CAT collegata;
-
60mila euro sempre a favore della prestigiosa, onnincassante Organizzazione
Confcommercio Bari per attività di “Formazione & Crescita del Sistema delle
P.M.I. nella Città Metropolitana di Bari ed in Provincia Bat”.
A
fronte di tali erogazioni si rileva che un’Associazione che, volutamente nella
sua specifica autonomia ed indipendenza, non ha usufruito di un solo euro di
contributo pubblico della Camera di Commercio, pur avendo attuato e posto in
essere, in autonomia ed in forma di autofinanziamento, tantissimi, riconosciuti
e noti Progetti apprezzati e significativi a favore delle Piccole e Media Imprese,
è la UNIMPRESA che, tramite il proprio presidente provinciale Savino Montaruli,
esprime il suo pensiero in merito alla vicenda, dichiarando: “i dati parlano da
sé. Un sistema spartitorio inconcepibile di fronte ad una Camera di Commercio
il cui Presidente, che è anche Presidente di Associazione, lamenta tagli
progressivi alle fonti di entrate ed è arrivato persino a chiudere
importantissime Sedi distaccate territoriali della Camera di Commercio di Bari
e Bat, come quella di Andria, creando enormi disagi all’utenza, nel nome di un
mai specificato sistema di riordino e di risparmio, visto che i costi per il
mantenimento della sede ricadevano sul comune di Andria e non sulla Camera. Le
cifre autoerogate, invece, sono sotto gli occhi di tutti e quelli sono soldi
dei commercianti che versano i loro contributi alla Camera. Anche io lo faccio
in qualità di iscritto all’Albo Agenti quindi ne sono doppiamente interessato.
Pe quanto riguarda la nostra Organizzazione non abbiamo mai chiesto o usufruito
di finanziamenti, al contrario delle altre Associazioni banchettare quindi
siamo completamente estranei a quella logica. Sarebbe interessante verificare
ed avere cognizione dei risultati di tutti quei soldi spesi per quei “progetti”
i cui esiti sono a noi ignoti, così come sarebbe anche interessante l’analisi
dettagliata di quelle deliberazioni che, secondo me, contengono elementi di
discutibilità ed approfondimento molto ma molto “interessanti”, specie in
riferimento ad erogazioni a società di capitali collegate o anche alle modalità
di rendicontazione e soprattutto alle attinenze delle documentazioni specifiche
rispetto ai Progetti ed alle loro finalità. Tutto questo pur essendo questione
di interesse generale è rimandato agli Organismi esterni all’Ente deputati a farlo
e lo fanno o lo faranno dopo aver visionato quelle deliberazioni con fortissimi
elementi di sensibilità anche rispetto alle condizioni e situazioni di
conflittualità di interessi, anche rispetto ad erogazioni per progetti ed
eventi comunque già oggetto di finanziamento pubblico, come nel caso di
Barletta o di tante altre situazioni in specie. Mi dispiace che per la Cultura,
come nel caso de “I Dialoghi di Trani” l’attenzione sia stata minima. Quasi una
miseria quei quattromila euro erogati all’Associazione Culturale “La Maria del
Porto” di Trani per un evento così importante con finalità così importanti ed
una Cartellone ricchissimo, come riportato nella deliberazione della Camera che
ha finanziato. Un dato significativo che evidenzia quale sia lo spirito che
anima i soggetti che dovrebbero rappresentare le Imprese del territorio in
quell’Ente” – ha concluso Montaruli.
Proprio
in relazione agli altri contributi pubblici e privati figura un altro
contributo pubblico a favore della manifestazione tranese e questa volta ad
intervenire con una somma ancor superiore a quella stanziata dalla Camera di
Commercio di Bari è il dissestato comune di Andria che, nonostante la sua
condizione di Ente moribondo, eroga il congruo contributo di euro 5.000,00 a
favore dell’Associazione “La Maria del Porto”, facendolo con D.D. n. 1752 del
14/06/18 mentre in consiglio comunale, fra poche ore, si celebrerà il
pre-funerale dell’Ente. Siamo certi che il comune di Andria, così come ha fatto
la Camera di Commercio di Bari nella sua “attenta e puntuale” analisi, abbia
messo in conto un enorme e grandioso ritorno in termini di flussi turistici,
sviluppo economico delle attività imprenditoriali e ritorno culturale per la
città federiciana derivante dalla manifestazione tranese. Sta di fatto che è
bello questo senso di compartecipazione attiva così come è bello vedere tanta
sinergia tra la Camera di Commercio che chiude la sede di Andria perché dice di
non avere soldi ma poi ne sperpera in quantità industriale a favore di quelle
stesse associazioni che ne fanno parte e che deliberano da se stesse, per se
stesse e per le loro società di capitali collegate.
Così
è facile vincere!
UNIMPRESA
BAT
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