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martedì 3 febbraio 2015

ANDRIA : Ai disabili del centro Quarto di Palo non può essere negata l'assistenza diurna

Denuncio un fatto gravissimo che colpisce persone che devono già combattere ogni giorno con la propria condizione di disabilità fisica. Da tempo in Puglia è in atto un attacco ai disabili gravi, alle loro famiglie ed al rispetto del loro sacrosanto diritto ai servizi riabilitativi. La Regione Puglia e le ASL hanno nel tempo pianificato una serie di interventi amministrativi volti a snaturare il diritto all'assistenza, primo fra tutti il taglio dell'assistenza diurna per i disabili gravi maggiorenni presso il Centro "Quarto di Palo" in Andria (120 esseri umani privati di assistenza diurna e riabilitazione) ed in molti altri centri pugliesi, senza sottacere la chiusura del Centro IMID di Campi Salentina (Le). La Giunta Regionale ha approvato un nuovo regolamento SCELLERATO e sicuramente adottato da POLITICI CHE NON FANNO L'INTERESSE DELLA COLLETTIVITA', frutto di decisioni prese senza alcuna previa interlocuzione con le associazioni delle famiglie di disabili. Questo regolamento, che passerà al vaglio della III Commissione del Consiglio Regionale della Puglia nel corso della prossima settimana, sancisce in via definitiva l'esclusione dei disabili gravi ultradiciottenni dal regime di riabilitazione sanitaria in regime diurno, contrariamente a quanto previsto dal DPCM 29.11.201 (Livelli Essenziali di Assistenza L.E.A.). E' inaccettabile che la politica di revisione delle spese regionali preveda tagli (vergognosi) a voci di bilancio che interessano bisogni primari di cura di soggetti deboli. È urgente che il Governo regionale riattivi il dialogo interrotto con le Associazioni delle famiglie dei disabili gravi nel rispetto dei diritti umani globalmente riconosciuti e garantiti dalla Carta Costituzionale. Forse per il nostro Governatore Vendola e per i suoi politici i disabili e le loro famiglie hanno meno valore di altri cittadini? O forse dobbiamo pensare che il loro consenso elettorale debba essere prevaricato da interessi ritenuti arbitrariamente superiori?
CI MUOVEREMO CON I NOSTRI FIGLI, FRATELLI, SORELLE, E VERREMO A STAZIONARE SOTTO I VOSTRI PALAZZI. SE NON AVETE COSCIENZA, VE LA risveglieremo noi.... SOLO costringendovi a GUARDARCI! Di questo scandalo è stata informata la STAMPA e la TV.
Se dovesse passare la suddetta scellerata normativa regionale, essa sarà irrimediabilmente affetta da ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE per evidente violazione dell'art.2- 3 e 32 Cost. ed in base alla definizione di vittima contenuta nella Convenzione di Vienna del 1985 non si lascerà inascoltato l'appello di chi non riesce a dar voce ai propri diritti. 

Comitato Parenti dei Disabili

Risposta Consigliere Mennea : " Privare dell’assistenza diurna i circa 150 disabili gravi maggiorenni del centro ‘Quarto di Palo’ di Andria significherebbe gravare ulteriormente su una situazione di grave difficoltà, che di fatto equivarrebbe a pregiudicare irreparabilmente la vita degli ospiti”. Non usa mezzi termini Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, sull’inopportunità e sull’ingiustizia delle modifiche al regolamento sull’assistenza riabilitativa psichiatrica domiciliare e territoriale, che saranno discusse domani in Commissione Sanità. “Mi appello all’assessore Donato Pentassuglia affinché sia ritirata la modifica al regolamento che sancisce in via definitiva l'esclusione dei disabili gravi ultradiciottenni dalla riabilitazione sanitaria in regime diurno. Vorrebbe dire negare assistenza vitale a soggetti deboli. Parliamo di circa 150 persone ospiti del centro ‘Quarto di Palo’, di età che varia dai due-tre mesi ai cinquant’anni. Sto seguendo questa vicenda da oltre un anno, ho visitato la struttura ove tornerò in settimana e ho incontrato il direttore. Ho parlato con molti genitori. E francamente si è tutti concordi nel ritenere che non sarebbe umano privare questi ragazzi dei bisogni primari di cura, snaturando il loro equilibrio quotidiano. Ragioni di natura economica e di altro tipo non possono collidere così marcatamente con il diritto all’assistenza peraltro di categorie svantaggiate. Su questa vicenda non farò un passo indietro. Sarò sempre dalla parte dei genitori e dei ragazzi