La situazione politica ed economica del nostro
Paese continua a consegnarci prospettive cupe ed inconcludenti per il futuro
dei giovani e delle nostre famiglie; la spirale della crisi si stringe sempre
più sul mondo del lavoro e dell’occupazione, facendo venir meno la possibilità
per i nostri padri e le nostre madri di un tenore di vita dignitoso.
In un panorama di tale e diffuso disagio,
assistiamo giorno dopo giorno ad uno scenario politico di ingovernabilità
continua, dove le priorità restano le vicende personali e giuridiche di
Berlusconi e non si ha la capacità di dar voce alle istanze di cambiamento provenienti
dalla popolazione.
In una così forte tensione economica,
istituzionale e sociale la risposta data dalla politica è stata assolutamente
insufficiente: quello che pretendiamo noi giovani e noi studenti è tornare ad
essere protagonisti del dibattito pubblico e del rilancio di questo Paese.
Il mondo dell’istruzione pubblica riceve, nel
DL del 9 settembre, finanziamenti per qualche milione di Euro a fronte dei 12
miliardi di tagli effettuati dal 2008, a conferma di come
la scuola, dopotutto, venga ancora considerata una “spesa” e non un
investimento, un bacino da cui risucchiare risorse, ignorando la sua funzione
primaria.
Noi della Rete degli Studenti Medi di Barletta, da anni
impegnati al fianco degli studenti della nostra città, abbiamo ben chiaro cosa
significa “diritto allo studio” e quali sono i provvedimenti necessari perché
questo venga messo in atto, cominciando da riforme strutturali a livello
nazionale, sino ad arrivare alle necessità locali e primarie dello studente.
Forte è sempre stato il nostro impegno nel formulare la proposta
del Reddito di Formazione, misura di welfare
indispensabile per quegli studenti che hanno alle spalle una situazione
economica familiare particolarmente critica, dando così la possibilità di
sganciarsi da essa, vivere una vita normale e adeguata alla propria età,
potendo continuare il proprio percorso di studi. Il Comune di Barletta è stato
il primo in tutta Italia a mettere in atto questo provvedimento nel 2012, in
via sperimentale, ma la mancata informazione tra i cittadini, i forti ritardi nella compilazione delle
graduatorie e la successiva cancellazione del provvedimento stesso, fanno
pensare come probabilmente si trattasse solo di una vana promessa elettorale e
non di un reale intento di arginare la piaga del disagio sociale e
dell’abbandono scolastico.
Con la scorsa amministrazione si era anche avviato un percorso
per la costruzione di una carta servizi per gli studenti; il ministero fornisce
la carta “io studio”, del tutto inutile nella nostra città e per questo
chiediamo alla nuova giunta comunale di riprendere in mano quel percorso di
condivisione per dar vita ad una rete di possibilità e servizi che agevolino
l’accesso alla cultura degli studenti, ad esempio, nei musei, teatri, cinema,
mostre dell’hinterland barlettano e non solo.
Da tempo denunciamo anche le catastrofiche condizioni e
funzionalità del servizio di trasporto pubblico locale. Al costante aumento del
costo dell’abbonamento per gli studenti, il quale si verifica quasi ad ogni
inizio d’anno scolastico, non corrisponde in alcun modo un miglioramento del
viaggio. Avere autobus sovraffollati solo negli orari di ingresso e uscita
delle scuole e liberi durante tutto il resto della giornata, significa, in
primo luogo, che c’è un’evidente necessità di incrementare il numero dei
veicoli a disposizione in corrispondenza di quegli orari, e in secondo luogo,
che non è radicato in alcun modo nella coscienza dei cittadini barlettani
l’utilizzo dei mezzi pubblici (con tutti i vantaggi che derivano dalla
riduzione dell’inquinamento nella nostra città), a causa di un servizio
scadente e del suo costo ingiustificatamente elevato. Per queste ragioni
invitiamo il Comune a vigilare e regolare questo servizio fondamentale per la vita
non solo degli studenti, ma di tutti i cittadini di Barletta, non
sottovalutando l’importanza di tale tema.
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