I
lavoratori incroceranno le braccia per 4 ore venerdì 15 novembre. Manifestazione
in programma a Barletta, a partire dalle 16.00, in corso Vittorio Emanuele.
Cgil, Cisl e Uil Bat: “Garantire un futuro a questo territorio”.
Cambiare
la Legge di
stabilità reperendo le risorse dalla lotta agli sprechi e dalle rendite per
garantire più risorse a lavoratori e pensionati. Sono queste le rivendicazioni
alla base della mobilitazione dei sindacati anche nella provincia di Barletta –
Andria – Trani. Cgil, Cisl e Uil, in occasione dello sciopero di 4 ore
proclamato dalle segreterie nazionali, organizzano una manifestazione
provinciale venerdì 15 novembre a Barletta con un corteo che partirà da corso
Vittorio Emanuele (Comune) alle ore 16.00 e giungerà in piazza Real Monte di
Pietà per un comizio conclusivo. All’iniziativa interverranno Vincenzo Posa,
segretario generale Uil Bat, Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat. Concluderà
la mobilitazione Emilio Diconza, segretario generale Cisl Foggia-Bat.
I
lavoratori di tutte le categorie della nuova provincia scendono in piazza per
chiedere di diminuire realmente le tasse ai dipendenti ed imprese che creano occupazione,
rifinanziare la cassa integrazione e dare certezze agli “esodati”, rivalutare
le pensioni, tagliare la spesa pubblica ed i costi della politica, difendere l’insieme
dei servizi valorizzando i dipendenti pubblici.
“Questo
Governo di larghe intese cercava un’idea che fosse soddisfacente per molti ma
ha trovato una soluzione che è riuscita a scontentare tutti. Noi chiediamo –
spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – che venga modificata questa
finanziaria perché non realizza quella svolta economica necessaria al Paese per
uscire dalla recessione e tornare a crescere. Scendiamo ancora una volta in
piazza per sollecitare la realizzazione di una politica europea che liberi
fondi da destinare al rilancio delle attività produttive, la destinazione di
maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali, per affrontare meglio la crisi
attuale e realizzare misure per la creazione di prospettive lavorative per i
giovani della Bat. Chiedevamo l’abolizione delle tasse sul lavoro perché di lì
bisognava ricominciare e, forse, abbiamo ricevuto un intervento da pochi euro
in più in busta paga al mese che certamente non sarà sufficiente a rimettere in
moto l’economia ed a far ripartire la domanda interna. È dunque urgente posizionare
al centro dell’agenda politica nazionale lo sviluppo per garantire un futuro al
Paese ed a questo territorio già fortemente provato”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
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