PD e Sel
difendono la proposta, meno pesante per i cittadini, di mantenere la Tarsu
Una nuova batosta sulla tassa rifiuti per i
contribuenti di Trinitapoli era evitabile e si poteva rimodulare. E’ questa la
sintesi più semplice dopo la seduta di consiglio comunale che ha visto
approvare le nuove aliquote Tares da
parte dell’Amministrazione di Feo respingendo, senza mai accettare e aprire una
discussione nel merito, la proposta
unitaria dei gruppi di opposizione di mantenere il regime Tarsu.
La possibilità era
stata sancita con la legge di conversione del Dl 102/2013 che autorizzava i
Comuni a derogare per quest’anno
all’entrata in vigore della Tares e a poter confermare la tassa già esistente,
la Tarsu, evitando di provocare salassi per cittadini e attività economiche che
subiranno l’applicazione fredda delle nuove aliquote con aumenti esagerati per alcune categorie non tenendo conto della
realtà locale.
Con il nuove regime
Tares, la maggior parte delle famiglie di Trinitapoli, da due componenti in su,
vedrà aumentare l’imposta sui rifiuti in media
del 50% (con le famiglie con due figli che subiranno un aumento dell’80%). Per non parlare di alcune attività
commerciali che si vedranno arrivare aumenti, in pochi giorni, dal 60% al 300% come conguaglio 2013.
A nulla sono serviti
i nostri sforzi propositivi affinchè si prendesse in considerazione, come
stanno facendo in queste settimane molti comuni d’Italia, la possibilità
prevista dallo Stato, di applicare le tariffe individuate a livello locale e
determinare sulla base della qualità e delle quantità medie dei rifiuti
prodotti da ciascuna categoria di attività, evitando qualsiasi
predeterminazione degli indici di produttività dei rifiuti imposti dal regime
Tares e slegati dalla realtà trinitapolese.
Che la Tarsu fosse
un sistema che permetteva un maggior
risparmio per i contribuenti è stato confermato, nel corso della
discussione in consiglio comunale, dall’ufficio finanziario del Comune. Così
come più volte è stato ribadito dai gruppi di opposizione che la mancata
programmazione e una migliore organizzazione del servizio avrebbero permesso
una netta riduzione dei costi. Basta
considerare che una pessima gestione del servizio rifiuti nel 2012 ha fatto
raggiungere una quota inferiore al 10% di raccolta differenziata che equivale
ad uno sgravio di soli 70 mila euro per le famiglie di Trinitapoli rispetto ad
un ammontare di 825 mila di costi “variabili”.
Allo stesso modo non ci saranno né esenzioni né riduzioni
per le categorie sociali più deboli, così come era stato concordato nel corso
della discussione in merito all’approvazione del regolamento Tares.
L’applicazione della
Tares evidenzia un paradosso che non
può passare inosservato: una famiglia che quotidianamente si impegna con un
sistema di raccolta spinto, come il porta a porta, non ha nessun beneficio per il lavoro svolto ma viene, addirittura, penalizzata. Era proprio per evitare
queste distorsioni che abbiamo
presentato la proposta di applicare anche per quest’anno la Tarsu. Non
recepirla è un grave errore politico commesso a discapito dei trinitapolesi e l’Amministrazione di Feo se ne
prenderà tutta la responsabilità.
Alla fine il
messaggio è uno solo: nemmeno di fronte a scelte molto gravose per l’economia
delle famiglie, la maggioranza scarnita del sindaco di Feo accetta il confronto
con l’opposizione, ostinandosi in chiusure pregiudiziali ed evitando il
confronto.
Segreterie di PD e SEL
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