L’Amministrazione comunale
ha recepito le determinazioni delle sezione regionale della Corte dei Conti
(delibera n. 84 del 22 aprile scorso) in merito alla delicata situazione
finanziaria dell’Ente, mettendosi immediatamente al lavoro (già avviato nei
mesi scorsi) per presentare, entro 60 giorni, i provvedimenti idonei per
ripristinare gli equilibri di bilancio, già anticipati ai giudici della Corte
dal sindaco, Paolo Marrano, nell’audizione del 5 marzo scorso. La massa
debitoria, al 31 dicembre 2013, è di poco superiore ai 7 milioni di euro: un
ammontare significativo, una situazione potenzialmente idonea che potrebbe
condurre alla dichiarazione di dissesto. Ma è la Corte a ricordare che “se
l’adozione di misure di riequilibrio fosse in grado di assicurare il
superamento della situazione di illiquidità, non vi sarebbe ragione di
ricorrere all’istituto del dissesto”. L’Amministrazione comunale ha tutte le
possibilità, anche se in tempi ristretti, di mettere in campo le iniziative
necessarie per risanare i conti. Tra queste la vendita di immobili di proprietà
comunale, come l’ex mercato coperto e l’ex scuola media, oltre all’ex istituto
scolastico “Di Staso” in zona Armellina, ma anche il recupero delle somme dell’Ici
non pagate da Atisale nel triennio 2008/2010 che permetterà al Comune di
incassare una somma di poco inferiore al milione e trecentomila euro. Tre sono
le direttrici che l’Amministrazione comunale dovrà seguire nella redazione del
piano di rientro: estinzione dei debiti, restituzione delle anticipazioni di
tesoreria e ripristino dei fondi vincolati (come già avvenuto per la bonifica
dell’ex Saibi). “E’ necessario adottare tutti i provvedimenti necessari –
spiega l’assessore al bilancio, Salvatore Giannino – per evitare il dissesto
dell’Ente. Tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, dovranno
dare il loro contributo di idee per realizzare il piano di rientro chiesto
dalla Corte. Lo ritengo un gesto di responsabilità – conclude Giannino – nei confronti
dei cittadini, anche alla luce della pesante eredità ricaduta sull’attuale
Amministrazione comunale”.
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