«Le parole non sono mai sbagliate, ma è il loro uso che può essere pericolo e dannoso. Dobbiamo stare attenti al linguaggio che
usiamo. Specialmente i giornalisti, che troppo spesso usano termini
stereotipati e scorretti per descrivere e raccontare il fenomeno
dell’immigrazione, creando ansia, allarme e paura nei confronti dei migranti».
E’ uno dei passaggi più importanti dell’intervento di Gianluigi De Vito,
dell’Associazione Carta di Roma, che martedì mattina ha partecipato
all’interessante e partecipato seminario di formazione ed aggiornamento per gli
operatori del settore sociale dal titolo “Strumenti e tecniche di comunicazione
sull’intercultura”.
L’iniziativa è stata promossa dalla Provincia di Barletta -
Andria - Trani, in collaborazione con l’Ordine degli Assistenti Sociali della
Regione Puglia ed Euromediterranea Pianificazione & Sviluppo, nell’ambito
del progetto “Spazi Migranti”, il Centro Interculturale per cittadini migranti
promosso dall’Amministrazione Provinciale per favorire l’integrazione sociale,
economica e culturale dei cittadini stranieri che vivono nel territorio. Il
seminario, che punta ad accrescere il livello di competenze degli operatori del
settore sociale, rientra nel ciclo di incontri strutturati nel corso dell’anno,
che garantiranno 40 ore di formazione complessive (i prossimi appuntamenti si
terranno il 26 settembre, 9 ottobre, 23 ottobre e 6 novembre).
Dopo l’introduzione della Dirigente del Settore
Politiche Sociali della Provincia, Caterina Navach, che ha illustrato le politiche
di inclusione sociale e mediazione interculturale attivate in questi anni nel
territorio della BAT, la parola è passata ad Antonio Cocco, coordinatore del
Centro Interculturale “Spazi Migranti”, che ha presentato le attività e le
iniziative. Tra le azioni previste: l’attivazione del numero verde 800-589346
per informare, orientare e sostenere i migranti; la presenza di uno sportello
mobile nelle piazze dei dieci comuni per favorire il rapporto tra datori di
lavoro e lavoratori stranieri e prevenire l’occupazione in nero; il diario
della valigia, finalizzato al recupero delle storie di vita dei migranti, con
particolare attenzione a quelle delle donne; l’organizzazione delle favole dal
mondo, spettacoli di lettura animata rivolti agli studenti delle scuole
primarie e secondarie. Di particolare interesse gli interventi focalizzati su
come i mezzi di comunicazione e di informazione trattano le notizie che hanno
come protagonisti (positivi o negativi) i cittadini migranti e la relativa
incidenza di ciò sul linguaggio comune e su quello degli operatori. «Il
Rapporto 2013 sui casi di discriminazione che abbiamo presentato alla
presidenza del Consiglio – ha detto Marco Buemi, dell’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali – rileva che i casi più alti sono registrati sui
media. La battaglia vera- ha evidenziato Buemi – va fatta sui social network
perché offrono la possibilità di difendersi dietro uno schermo ed i nickname».
Ricco di spunti e riflessioni, l’intervento di
Gianluigi De Vito, dell’Associazione Carta di Roma, che ha puntato il dito
contro quei giornalisti e quelle redazioni che troppo spesso, con
superficialità, affibbiano ai migranti l’esclusivo volto dei criminali o usano
termini inappropriati. Per questo, nel 2007 Ordine dei Giornalisti, Federazione
Nazionale della Stampa Italiana, UNHCR e UNAR hanno firmato e consegnato
all’attenzione dei cronisti la “Carta di Roma”, uno strumento a disposizione
dei media per scrivere in tema di immigrazione in maniera corretta, veritiera e
priva di stereotipi razzisti, anche attraverso l’utilizzo di un pratico
glossario che suggerisce le parole giuste da utilizzare a seconda dei casi.
Giuseppe Paccione, esperto in Diritto Internazionale, e Chris Richmond,
analista di Frontex, si sono invece soffermati su come fronteggiare il fenomeno
dell’immigrazione nel Mar Mediterraneo e sulle storie dei richiedenti asilo. Su
quanto siano importanti le competenze per gli operatori del sociale che si
occupano di rifugiati politici, richiedenti asilo o protezione umanitaria, sulla
necessità di saper ascoltare le vicende narrate dai migranti arrivati in Italia
per sfuggire a guerre, fame, persecuzioni. Michela Manduano, esperta in esperta
in comunicazione di Euromediterranea, ha quindi illustrato i siti internet, le
fonti che si possono trovare in rete, quali strumenti ottimali per accrescere
le competenze e le informazioni sui temi dell’immigrazione.
Nella sessione pomeridiana, sempre moderata da Pamela
Giotta, assistente sociale della Provincia e referente del progetto “Spazi Migranti”,
sono state condivise le buone prassi in materia di servizi sociali.
Nell’occasione, sono intervenute: le assistenti sociali del progetto Enea,
Angela Valerio e Maria Elena Ricco; il coordinatore del Centro Interculturale
Baobab – Sotto la Stessa Ombra di Foggia e responsabile della cooperativa
Arcobaleno Domenico Lamarca, la Mediatrice culturale Andreea Ghervan, il
Direttore di Frontiera TV, Emiliano Moccia, e la Psicologa e Psicoterapeuta in
formazione, Angela Pia Spagnuolo.
«L'impegno della Provincia su tutti i
fronti per la formazione ed il consolidamento della rete sociale e
territoriale, dichiara il Presidente della Provincia Francesco Ventola,
continua ad essere costante e proficuo per sostenere l'integrazione e la
condivisione di linguaggi e spazi aperti allo scambio interculturale».
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