L’ASSESSORE MISCIOSCIA DECIDA SE VUOLE
ESSERE L’ASSESSORE DI TUTTI O DI ALCUNI.
QUELL’ORDINANZA A NOSTRO AVVISO E’
ILLEGITTIMA E INFONDATA E MANCA DEI PARERI OBBLIGATORI PREVISTI PER LEGGE.
LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
RAPPRESENTATIVE PRONTE A PRESENTARE UN ESPOSTO IN PROCURA.
Leggiamo
alcune dichiarazioni transitate sugli organi di informazione, non solo locali,
che sono profondamente offensive sia dei soggetti in causa, singole persone e primarie
associazioni di categoria, sia per la loro gravità rispetto ad un provvedimento
assunto, a nostro avviso, in assenza del rispetto delle minime condizioni di
legge. L’ordinanza sindacale nr. 297 emessa il giorno venerdì 30 maggio 2014,
con la quale si dispone lo spostamento del mercato coincidente con la giornata
festiva di lunedì 2 giungo 2014 al giorno mercoledì 4 giugno 2014 è stata
emanata in violazione della legge regionale Puglia e del Regolamento comunale
nonché del Piano comunale di Andria del commercio su aree pubbliche.
Le
suddette disposizioni normative, infatti, non prevedono, come nel caso del 2
giugno dove non ci sono due festività consecutive, la possibilità dello
slittamento del mercato a due giorni di distanza da quello prefissato bensì al
giorno successivo. Quindi il mercato di lunedì 2 giugno avrebbe dovuto essere posticipato,
per legge, a martedì 3 giugno oppure alla domenica precedente qualora, però, vi
fosse stata una richiesta sottoscritta da TUTTE le associazioni datoriali e dei
consumatori.
Il
fatto che in occasione del lunedì di pasquetta si sia sperimentato e SOLO IN
MODO SPERIMENTALE lo slittamento al mercoledì è stato unicamente supportato dal
fatto che quella richiesta venne firmata
DA TUTTE LE SIGLE SINDACALI, come previsto per legge, tranne due associazioni
che non hanno mai neanche partecipato ai numerosi tavoli di concertazione
comunale per la discussione e revisione del Piano Comunale del Commercio su
Aree Pubbliche, altrimenti neanche quella sarebbe stata possibile ed ecco
perché non condividiamo il ripetersi dello slittamento illegittimo del mercato
al mercoledì.
Nel
merito dell’ordinanza sindacale emanata il 30 maggio scorso, su di essa non
leggiamo l’acquisizione di pareri obbligatori dei quali ne risulterebbe priva e
tali pareri sono quelli che devono essere espressi da tutte le associazioni,
anche dei consumatori, oltre che dalla Dirigente
del Settore Sviluppo Economico, dal Dirigente del Comando di Polizia Municipale,
dalla Dirigente del Settore Ambiente, Traffico e Viabilità; tutte figure
fortemente coinvolte in una decisione di questo genere che prevede
l’attivazione di una serie di servizi collaterali e funzionali allo svolgimento
del mercato in giornata diversa da quella prefissata così come non sono stati
acquisiti i pareri della Consulta di riferimento in quanto trattasi di una
modifica, seppur temporanea, al regolamento comunale.
In
assenza di tutto questo, vista l’assoluta inesistenza di qualsiasi elemento di
gravità o di urgenza come mai l’Assessore si è attivato al punto da far firmare
un’ordinanza il giorno venerdì 30 maggio di fronte a tre giornate festive per
gli uffici comunali e di fronte a richieste pervenute da parte di qualche singola
associazione all’ufficio comunale solo alcune ore prima? Perché l’assessore o
altri soggetti non hanno sentito il minimo senso di responsabilità
istituzionale ed hanno completamente ignorato, invece, la richiesta formulata
in data 2 aprile 2014 con la quale si chiedeva il regolare svolgimento del
mercato il 2 giugno mentre si sono tutti immediatamente attivati di fronte ad
una semplice richiesta assolutamente infondata?
A
nostro avviso, infatti, quella richiesta di slittamento al mercoledì risulta
essere infondata, falsa ed inconsistente nella motivazione alla base di essa in
quanto far svolgere il mercato di mercoledì comporta proprio l’accavallamento e la sovrapposizione non solo di
due ma addirittura di più giornate di mercato, cosa che non sarebbe
accaduta se il mercato si fosse svolto il 2 giugno, come anche da noi
richiesto. Allora ci chiediamo: visto che il mercoledì gli ambulanti che
frequentano il mercato di Andria il lunedì sono anche titolari di posteggio in
altri mercati quindi a Palo del Colle, Cerignola, Lucera, Zapponeta, Santo
Spirito, San Marco in Lamis, Bari, Acquaviva delle Fonti, Bitritto, Noicattaro,
Castellaneta, Putignano e numerosi altri anche in altre Regioni molto
frequentate dai nostri ambulanti come la vicina Basilicata, l’Ente Comunale ha
fatto questa valutazione quando ha inteso accogliere ciecamente quella
richiesta “infondata” oppure si è fatto abbagliare da situazioni esterne ed
estranee agli interessi diffusi? Perché non ha verificato la fondatezza della
richiesta proprio mediante la consultazione prevista per legge, che non c’è
stata, dalla quale consultazione sarebbero emersi evidenti questi elementi?
L’assessore Miscioscia ha valutato tutto questo?
Qual
è quel filo che legherebbe rapporti istituzionali e politici al punto da far
prevalere l’interesse di alcuni operatori ambulanti perdenti posto il mercoledì
o di alcune associazioni rispetto a quello generale di tutte le altre centinaia
di ambulanti concessionari di posteggio nel mercato di Andria e di altre
associazioni fortemente rappresentative?
Come
mai Associazioni richiedenti mostrano interesse per la categoria solo in questa
occasione? Perché tutte le altre associazioni sono state escluse pur rappresentando
gli interessi diffusi e non particolari anche dell’intera categoria del
commercio su aree pubbliche?
Perché
l’assessore ha voluto continuare ad offendere il buon nome delle associazioni escluse
le quali potrebbero anche far valere azioni legali rispetto ad un atteggiamento
di parte fortemente lesivo e produttivo di gravi conseguenze anche nei rapporti
tra queste associazioni escluse ed i propri associati?
Non
entriamo nel merito della querelle politica scaturita in seguito alla presa di
posizione di autorevolissimi e stimati esponenti al governo della città perché
questa questione sarà sicuramente trattata nelle opportune sedi politiche ma
noi crediamo che quest’ulteriore azione discriminatoria debba seriamente
suscitare indignazione anche rispetto al ruolo che un esponente politico ed
istituzionale deve avere quindi invitiamo anche l’Assessore al Commercio di
Andria a trarne le conseguenze e a farlo in modo serio e distaccato guardando anche
a tutto il suo operato in questi lunghi anni per il piccolo commercio e per
l’ambulantato.
Rivolgiamo
quindi l’invito pubblico al Sindaco di Andria avv. Nicola Giorgino, a ritirare
il provvedimento infondato e, a nostro avviso, illegittimo al fine di evitare
l’assunzione di azioni di ben altra rilevanza e conseguenze che le Associazioni
di Categoria emarginate decideranno di assumere nel corso dell’incontro di
martedì prossimo, in assenza del ritiro dell’ordinanza.
Andria,
1 giugno 2014
Le
Associazioni di Categoria del Commercio su Aree Pubbliche
UNIMPRESA BAT – Il
Presidente dell’Associazione Sig. Savino
Montaruli
– Il Presidente di Categoria Sig. Raffaele
Di Bari
BAT COMMERCIO 2010 – Il Presidente Sig. Vincenzo Berardino
FEDERCOMMERCIO – Il Presidente dell’Associazione Sig. Michele Bucci
– Il Presidente di Categoria Sig. Riccardo Regano
su mandato di CNA PMI PUGLIA – Sig. Vincenzo BERARDINO
A.C.A.B. (Associazione Commercianti Ambulanti Bat)
– Il Presidente Sig. Capogna Giacinto
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