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lunedì 18 giugno 2018

ANDRIA : GIORGINO INCIAMPA SUI DEHORS


UNIBAT: “IL SINDACO SI E’ RESO FINALMENTE CONTO CHE LA CITTA’ E’ FERMA, DA ANNI”

Una presa di coscienza più che un’azione politico-amministrativa quella del Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, che azzera la giunta politica dopo aver ripetutamente sollecitato cambi di marcia che non si sono verificati, in nessun comparto.
Una notizia non attesa ma prevedibile quella che sta facendo discutere gli ambienti politici e sociali andriesi in queste ore. Proprio dall’Associazione di Categoria più radicata ed operativa, anche nella città di Andria, giungono alcune riflessioni sulla situazione di stallo e sulla necessità di un repentino e necessario cambio di marcia e di guardia.
Ad esternare le preoccupazioni di Unibat è il suo Presidente, Savino Montaruli che dichiara: “ancora una pesante ma prevedibile tegola si abbatte sulla città federiciana con un’acclarata presa d’atto del fallimento politico ma anche di governo della città. In questa vicenda ne sono coinvolti tutti: classi politiche di maggioranza, di opposizione e staff dirigenziale sempre più precario e “ballerino”. Riconosciamo a Nicola Giorgino il coraggio di aver preso atto della condizione di stallo della città e di apprestarsi ad assumere decisioni pesanti, pesantissime ma necessarie, anche a costo di rompere definitivamente il fragilissimo equilibrio politico in fortissima crisi d’identità, anche alla luce della crescente disaffezione dell’elettorato nei confronti della politica tradizionale distrutta dai Partiti che, nonostante continui ricorsi a cambi di machere, con evoluzioni pseudo-civiche, restano governati e condotti, in solitudine, dai soliti noti protagonisti del fallimento di un intero territorio. Andria deve recuperare anni di inerzia e di immobilismo; Andria deve individuare le sue priorità e perseguirle fino in fondo; Andria deve capire dove vuole andare e con chi voglia farlo. Una delle recenti vicende che ha determinato la concausa della decisione di Giorgino è sicuramente stata quella relativa ai Dehors, che il sottoscritto continua a seguire passo passo essendo memoria storica della sciatteria e del pressapochismo con i quali politici e dirigenti hanno sinora affrontato la questione, causando danni ed incertezze negli imprenditori e malcontento nei cittadini e fruitori del centro storico andriese. L’ultima, recente riunione al comune di Andria sul tema ha manifestato palesemente la rottura tra il Corpo dirigenziale e quello politico/Amministrativo che spingeva per ulteriori soluzioni provvisorie evidentemente non risolutive e foriere di ulteriori incertezze e rischi per gli operatori che vedono svanire i propri investimenti, addirittura costretti a chiudere gli esercizi e trasferirsi in altre città. Credo – prosegue Montaruli – che ulteriori elementi siano stati alla base della decisone di Nicola Giorgino, in primis l’evidente mancato compimento delle azioni programmatiche: dall’assenza di politiche del turismo; lo sfacelo in materia di sviluppo economico in una città che ancora non riesce a dotarsi di minimi strumenti di Pianificazione Strategica e regolamentari previsti dalla legge; la mortificazione delle politiche di concertazione e di coinvolgimento del mondo associazionistico, almeno di quello non asservito, con l’esclusione dai tavoli di confronti addirittura di strutture ed organismi istituzionali quali ad esempio le Consulte. Tutto questo, unitamente al fallimento delle politiche della Salute e sulla drammatica questione Sicurezza ha rappresentato la palese dimostrazione di una classe politica autoreferenziale che non ha mai tollerato l’esercizio del democratico dissenso, sempre avvezza ad isolare coloro che, come noi, non hanno mai avuto timore di esprimere il “pensiero diverso”. Questo ha portato allo stato delle cose che vede Andria ultima in tutto, avendo perso tutti quei primati che fino a vent’anni fa la rendevano capofila ed in primissimo piano nelle sedi istituzionali, politiche e nelle statistiche economiche, occupazionali e di coesione sociale. L’assoluto fallimento delle politiche in materia di viabilità ma anche di ambiente sono sotto gli occhi di tutti e quei danni sono difficilmente recuperabili in quanto, nel silenzio assoluto dei compiacenti, si sono perpetrati nel tempo ed oggi hanno causato le emergenze in corso. Da un settore all’altro sarebbe facile paragonare i ritardi e le inefficienze ma tutto questo ad una persona comunque intelligente qual è il Sindaco Giorgino, non è sfuggito quindi evito di calcare la mano ed affondare la lama. Alla mia città, al suo tessuto sociale e produttivo auguro tempi migliori, nella certezza che ora più che mai il compito di Giorgino è quanto mai arduo, stretto tra le pressioni di quel che resta di partiti politici ormai fine a se stessi e la mancata consapevolezza del fallimento da parte di coloro che sono stati protagonisti, in negativo, di tutto quello che Andria oggi è diventata: una città disorientata, disillusa e profondamente in crisi di rapporti e di visione futura. Il compito più difficile per Nicola Giorgino? Scegliere nel mazzo di carte a disposizione, visto che quelle carte sono già tutte sbiadite e definitivamente consumate” – ha concluso Montaruli di Unibat.

                                                                                                                       Area Comunicazione Unibat

venerdì 21 ottobre 2016

BAT : GIORGINO AUMENTA LO STIPENDIO DELLA SEGRETARIA GENERALE

DI QUELLA CHE L’ESPRESSO DEFINI’ LA PROVINCIA DEGLI SPRECHI.
CHI AVEVA RAGIONE? CHE FINE HA FATTO LA QUERELA DELL’EX PRESIDENTE VENTOLA?

Era il mese di luglio 2011 quando il periodico l’Espresso pubblicò un servizio giornalistico di approfondimento sulla Provincia Bat, definita degli sprechi. Il servizio d’inchiesta si apriva con una bella immagine fotografica della segretaria generale della quale oggi si parla su tutti i media per aver beneficiato di un aumento di stipendio del 50% da parte del neo Presidente della Provincia, il Sindaco di Andria.
Su L’Espresso veniva evidenziato proprio il mega ufficio color confetto della segretaria, dott.ssa Maria De Filippo, immortalata in posa ammaliante, vestita in bianco ed adornata con monili Chanel, secondo quanto scritto nell’articolo. Per quel super ufficio venivano spesi 70 mila euro mentre il cerbero, mostro a tre teste tanto detestato dagli stessi cittadini della provincia sprecona, si vantava di aver assunto ben 287 dipendenti le cui sorti e competenze future ancora oggi sono ignote.
In quell’intervista fu la stessa segretaria generale ad affermare: “io ho lavorato per sei mesi in macchina” ritenendo, dunque quell’ufficio super chic meritato e dovuto. L'articolo a cura di Tommaso Cerno andava anche oltre il mega ufficio dell’avvenente segretaria al punto che fu l’allora Presidente Francesco Ventola a querelare il settimanale L’Espresso per tutelare l’onorabilità, la reputazione e l’immagine dell’intera amministrazione provinciale.
La decisione del Presidente di ricorrere alla giustizia per tutelare l’immagine dell’Ente venne fatta conoscere a tutti i cittadini attraverso una sua lettera aperta. Oggi, a distanza di oltre cinque anni dall’articolo giornalistico e dalla querela quegli stessi cittadini si chiedono: “come è andata a finire? Ha avuto ragione l’Ente Provincia ottenendo il mega risarcimento con conseguente condanna dell’Espresso oppure cosa? E se a perdere in tribunale fosse stato l’Ente Provincia cosa è accaduto successivamente? Perché non se ne è saputo più nulla?
Notizie in merito all’intricata vicenda non è dato averne e la Delibera n. 62 del 14 luglio 2011 che stabili l’azione giudiziaria sia in sede civile che penale nei confronti della rivista settimanale “L’Espresso” non si sa che seguito abbia poi avuto.
La “difesa” della Provincia fu anche incentrata sul “contenimento della spesa” e ciò veniva qualificato essere un obiettivo perseguito da subito mediante l’adozione di procedure e mezzi - come l’utilizzo della carta intestata su fogli normali, una sola auto blu di rappresentanza e di due auto di servizio - che avrebbero consentito di ottimizzare gli stessi.
Oggi, ad ottobre 2016, fra i primi provvedimenti del neoeletto Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani nonché già ex Presidente del Consiglio provinciale, oggi Sindaco di Andria con in capo altri numerosi incarichi, spicca quello che prevede il rafforzamento delle funzioni ed il conseguente aumento del compenso proprio del segretario generale, dott.ssa Maria De Filippo.
In virtù di questa estensione di poteri, il Presidente Giorgino ha disposto in favore dell’avvenente la maggiorazione del 50% della retribuzione di posizione in godimento.
In realtà la legge permetteva di riconoscerle un aumento non inferiore al 10 per cento, né superiore al 50 per cento. Con tale aumento la dottoressa arriverebbe a percepire addirittura sui 120mila euro annui, che sono quasi duecentoquaranta milioni delle vecchie, rimpiante, care, amate lire.
Noi delle Libere Associazioni Civiche Andriesi restiamo disgustati da tali provvedimenti assunti in autorità in quanto inseriti in un contesto sociale ed economico drammatico per questo territorio, in un Ente inutile, superato, abnorme, sprecone, insignificante, improduttivo ed ormai decadente con sulle spalle solamente oneri, tra i quali quelli delle locazioni per uffici ormai desertificati, senza funzioni ma costati tantissimi soldi pubblici per allestimenti e decorazioni.
Noi andriesi non possiamo restare in silenzio di fronte a tanto scempio ed a tanta arroganza.
Noi non restiamo ammutoliti e diciamo di farla finita con queste manie di grandezza perpetrate a danni di tante famiglie, molte delle quali vivono il dramma della disoccupazione, della miseria e del disagio sociale.
Quella di cui parliamo è stata definita essere la provincia più povera della Puglia e quella con il più avanzato stato di degrado. Emergenze continue che vanno dalle discariche allo sversamento dei veleni prodotti dai rifiuti che hanno anche inondato le strade urbane ed extraurbane; emergenza ambientale e sanitaria che ha messo la provincia degli sprechi al centro di studi per l’analisi e il monitoraggio dell’inquinamento quale fonte di tumori e malattie mortali, allergie ed intolleranze.
Una provincia ai primissimi posti per l’emergenza criminalità e per la sfiducia dell’imprenditoria che non investe più in questo territorio.
Una provincia che non è neanche riuscita a spendere il denaro stanziato per la costruzione della Questura della Bat e che rimane inetta di fronte all’emergenza sociale che rischia di brillare da un momento all’altro.
Allora dove sono i meriti? Dove si inseriscono questi provvedimenti assunti da un giorno all’altro in favore e beneficio di singoli?
A fronte di benefici di alcuni esiste l’intero tessuto dei residenti della provincia che non hanno ottenuto alcun beneficio in tutti questi anni ma solo ulteriori oneri e vessazioni, senza ricevere alcun servizio in cambio.
Ormai siamo in un contesto ridicolo dove la farsa ha preso il sopravvento e dove non c’è più speranza né futuro, almeno per chi resta a guardare ciò che altri fanno con tanta disinvoltura e faciloneria, continuando a credere che tanto nessuno reagisca.
Noi non restiamo in silenzio e non temiamo di essere “bloccati” nel nostro pensiero e nella nostra libertà.


Savino Montaruli (Associazione “Io Ci Sono!”)

Vincenzo Santovito (Libere Associazioni Civiche Andriesi)

lunedì 10 ottobre 2016

BAT : DATI ELEZIONI PROVINCIALI - Giorgino nuovo presidente

Per quanto riguarda l’elezione del Presidente della Provincia:
-          Nicola Giorgino 143 voti;
-          4 schede nulle
-          25 schede bianche
Questi dati risultano così suddivisi:
NICOLA GIORGINO
-          19 voti nella fascia grigia (che comprende i comuni di Minervino e Spinazzola). Tale punteggio va moltiplicato per il coefficiente “284”
-          37 voti nella fascia rossa (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando). Tale punteggio va moltiplicato per il coefficiente “420”
-          69 voti nella fascia verde (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa di Puglia). Tale punteggio va moltiplicato per il coefficiente “301”
-          18 voti nella fascia viola (Andria). Tale punteggio va moltiplicato per il coefficiente “301”
BIANCHE
-          5 schede bianche nella fascia rossa. (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando).
-          18 schede bianche nella fascia verde (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa di Puglia).
-          2 schede bianche nella fascia viola (Andria)
NULLE
-          1 voto nullo nella fascia grigia (Minervino e Spinazzola)
-          3 voti nulli nella fascia verde (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa di Puglia).

Per quanto riguarda l’elezione del Consiglio provinciale

1)      Spina: 3 schede grigie (Minervino e Spinazzola, x284) + 10 schede rosse (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando, x 420) + 33 schede verdi (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301) + 2 schede viola (Andria, x 1060): TOT 17105
2)      Di Feo: 17 schede rosse (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando, x 420) + 9 schede verdi (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301) + 4 schede viola (Andria, x 1060): TOT 14089
3)      Bottaro: 15 schede verdi (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301) + 3 schede viola (Andria, x 1060): TOT 7695
4)      Cascella: 14 schede verdi (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301): TOT 4214
5)      La Salvia: 13  schede verdi (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301): TOT 3913
6)      Marrano: 8 schede rosse (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando, x 420) + 1 scheda verde (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301: TOT 3661
7)      Lamacchia: 7  schede rosse (Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando, x 420): TOT 2940
8)      Mancini: 8 schede grigie (Minervino e Spinazzola, x284). TOT 2272
9)      Patruno; 9 schede grigie (Minervino e Spinazzola, x284). TOT 2556

Schede bianche: 13, di cui 3 nella fascia verde (Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa, x 301) e 10 nella fascia viola (Andria, x 1060).
1 voto solo alla lista nella fascia viola (Andria.


Cordiali saluti,

Enrico Aiello
Ufficio Stampa

lunedì 26 settembre 2016

BAT : No agli inciuci alle elezioni provinciali e no a Giorgino presidente

Lavoriamo alla costruzione di un centro destra realmente alternativo al Partito Democratico di Renzi.
Le cronache politiche della Bat di questi giorni ci consegnano l"impietoso scenario di un accordo siglato, in vista delle imminenti elezioni provinciali di secondo livello, tra Forza Italia ed il Partito Democratico che porterebbe l'ottimo Sindaco di Andria Giorgino alla carica di presidente della sesta provincia pugliese.
Nulla da eccepire sulle capacità amministrative del Sindaco di Andria, ma ci appare inopportuno l'accordo siglato che porterebbe due sindaci del Pd alla vice presidenza dello stesso ente.
In un momento in cui a livello romano si cerca di ridare vitalità al popolo del centro destra, nella Bat assistiamo ad una riedizione del Patto del Nazareno in salsa pugliese.
Chiediamo quindi ai Conservatori Riformisti ed alla Lega di Salvini di chiarire la posizione e di chiarire ufficialmente ( é vero che i due consiglieri comunali di Andria di NCS avrebbero firmato l'accordo ?).
Diversamente capiremo che ciò che vale a Pontida -"Mai con Renzi, mai con gli alleati del Pd"-non vale oltrepassato il Po.

Marcello Gemmato
Coordinatore Regionale
Fratelli d'Italia-PUGLIA

giovedì 4 giugno 2015

ANDRIA : VERTENZA COOP ESTENSE. GIORGINO, “SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO”

“Sono al fianco di quei lavoratori che domani attueranno un presidio davanti all’ipermercato di Andria - afferma il Sindaco Nicola Giorgino - ed invito la Coop Estense e le rappresentanze sindacali a non interrompere le trattative in atto per salvaguardare i 147 posti di lavoro negli ipermercati di Puglia e Basilicata. In un momento di crisi economica come quello che viviamo non possiamo assolutamente permetterci di mettere a rischio un solo posto di lavoro. Per questo l’auspicio è che venga trovata una concreta soluzione che dia serenità a tante famiglie, non solo andriesi, che oggi vivono momenti di preoccupazione ed angoscia”.

sabato 23 maggio 2015

ANDRIA : Sezioni riunite della Corte dei Conti. Bocciato l’operato dell’amministrazione Giorgino.

Tanto tuonò, che piovve a dirotto. Dopo aver preso visione delle considerazioni della sezione regionale della Corte dei Conti sul bilancio comunale relativo all’esercizio 2012, siamo stati pervasi da un senso di sconforto, in parte alleviato dalla notizia, diffusa dall’Amministrazione e dai media locali, di un parziale accoglimento del ricorso presentato dal Comune di Andria avverso il provvedimento citato.
L’euforia è durata poco, poiché, nelle motivazioni delle sezioni riunite della Corte dei Conti depositate qualche giorno fa, la situazione del bilancio del Comune di Andria è riapparsa drammatica.
In sintesi, la Corte di Conti romana ha confermato il mancato rispetto del patto di stabilità interno per l’esercizio 2012 per avere l’ente impropriamente appostato nel detto bilancio circa 5.700.00 euro invece di 700.000 euro.
Francamente non si comprende come la Corte abbia promosso la gestione del Comune di Andria. Noi vediamo una sonora bocciatura, se si considera, altresì, che tutti gli altri rilievi, di non poco conto, formulati dalla Corte dei Conti pugliese, sono stati confermati.
Le conseguenze (l’Ente Locale non può impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio; l’Ente Locale non può ricorrere all'indebitamento per gli investimenti; l’Ente Locale non può procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo) derivanti dalla violazione del patto di stabilità, come sempre, colpiranno i cittadini, i quali, tartassati dall’imposizione fiscale, saranno vessati ulteriormente, senza avere alcuna responsabilità.
Pensiamo che i veri responsabili del disastro debbano, quanto meno, rassegnare le dimissioni e chiedere scusa alla Città.
Un cambio di rotta deciso appare non più procrastinabile e l’occasione per farlo, per fortuna, è imminente.
Fare chiarezza sulla reale situazione economico- finanziaria dell’ente, e porre in essere una decisa azione di risanamento dei conti è una delle nostre priorità.
Ora tocca a voi decidere.


F.to Avv. Savino Losappio
(Candidato Sindaco per la lista “Noi a Sinistra per la Puglia”)

mercoledì 4 marzo 2015

ANDRIA : Appalto rifiuti, da Giorgino nessuna risposta

La difesa d’ufficio che il Sindaco Giorgino sembra voler fare nei riguardi del suo ex assessore all’Ambiente, raggiunto da una misura di sequestro cautelare dei propri beni su istanza della Procura Regionale della Corte dei Conti, si colloca su un piano strettamente giuridico.
Chi può mai mettere in dubbio che l’iniziativa della Procura ha carattere “cautelare” e che occorre attendere con fiducia la pronuncia definitiva della Magistratura sulla vicenda personale dell’ex assessore?
Ma la nota del Sindaco non scioglie i due “nodi politici” che l’affaire dell’appalto sui rifiuti ha posto prepotentemente all’attenzione della Città:
1.      come superare il rilievo, fatto proprio dalla Procura, secondo cui, l’aggiudicazione dell’appalto è parso confezionato su misura dell’aggiudicatario? Sulla stampa si legge che “le particolarità dei parametri e dei requisiti richiesti dal disciplinare tecnico del bando erano infatti preordinati a corrispondere perfettamente alle caratteristiche tecniche della Sangalli”;
2.      perché una risposta così tardiva e insufficiente sulle presunte iniziative di revisione del contratto d’appalto che l’Amministrazione avrebbe intrapreso? Non può bastare l’affermazione, a tanti mesi di distanza, secondo cui l’Amministrazione comunale si è fatta carico, tramite il proprio avvocato, di intraprendere tutte le azioni opportune e specifiche atte a verificare la congruità degli elementi fondanti il suddetto rapporto giuridico e contrattuale. A che punto è la verifica?
I cittadini colgono, ad oggi, un servizio di raccolta che, al di là dei premi ritirati, rende la Città sporca e le vie di campagna colme d’immondizia e che, ciononostante, costa molto di più alle loro tasche.
Ovviamente non si tratta di eliminare la raccolta differenziata, ma di rafforzare la pulizia delle vie cittadine e della campagna, di richiamare la Sangalli ad adempiere più puntualmente al contratto e soprattutto di redistribuire a vantaggio degli utenti gli incentivi previsti.

Sabino Fortunato

ANDRIA : Sequestro cautelativo nei confronti dell’ex ass. all’Ambiente, cos’altro vorrebbe mistificare Giorgino?

Agli occhi dei cittadini è tutto chiaro.

Tanto tuonò che alla fine piovve. È il caso di dirlo! Finalmente il maggior esponente di maggioranza spende una parola sulla vicenda che ha, evidentemente, contraddistinto in negativo questi 5 anni di amministrazione Giorgino. Mi riferisco alla vicenda che ha coinvolto l’ex assessore all'ambiente di cui, in questi ultimi giorni, si torna a parlare a seguito del sequestro conservativo, disposto su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, riguardante un appartamento e somme a lui spettanti per l’attività professionale prestata nell’ambito dell’Unione di Comuni denominata “ARO 2 Bat”.
Relativamente a quanto disposto nei confronti dell’ex assessore comunale, a seguito della nota della Guardia di Finanza, arriva il messaggio del Sindaco Giorgino. Un appunto che avrebbe fatto bene a risparmiarsi poiché, altro non è che il copia-incolla del comunicato della Guardia di Finanza in cui Giorgino rimarca, nuovamente, che “trattasi di una azione cautelare conservativa avanzata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti rispetto ad una ipotesi di danno erariale rinveniente dalla vicenda giudiziaria”. Il Sindaco Giorgino lo fa forse per deformazione professionale, omettendo che gli andriesi sanno leggere i giornali e sanno pure interpretare i comunicati, specie se trattasi di notizie giunte tramite fonti ufficiali! Non bastando, Giorgino rimarca la sua piena fiducia nella Magistratura e auspica, per l’onorabilità e il buon nome della città, che la stessa Magistratura possa fare presto luce sulla vicenda. A Giorgino e alla sua amministrazione voglio ricordare che la responsabilità amministrativa è pubblica e il danno erariale sta a significare che la città sta pagando per l’appalto rifiuti più di quanto dovuto. Cos’altro vorrebbe mistificare? Agli occhi dei cittadini è tutto chiaro.
Spiegasse piuttosto perché, malgrado i risultati ottimali che Andria ha raggiunto con la raccolta differenziata fatta meticolosamente da tutti i cittadini andriesi, gli stessi non possono godere dei vantaggi che la differenziata dovrebbe portare, come logica conseguenza, nelle tasse comunali. Quanto al contratto con la Sangalli, seppur al momento non vi è alcun accertamento giuridico definitivo rispetto alla presunta illiceità dello stesso, il Sindaco precisa che l’amministrazione si è fatta già carico nei mesi scorsi, tramite il suo avvocato, di intraprendere tutte le azioni opportune e specifiche atte a verificare la congruità degli elementi fondanti il suddetto rapporto giuridico e contrattuale. Che sia un timido accenno di presa di coscienza della gravità della situazione da parte di tutta la sua “corte celeste”?

Il segretario cittadino
Maria Carbone

martedì 3 marzo 2015

ANDRIA : NICOLA GIORGINO UFFICIALIZZA LA RICANDIDATURA A SINDACO

DOBBIAMO PROSEGUIRE NEL RADICALE CAMBIAMENTO DI ANDRIA ANCHE PER I PROSSIMI 5 ANNI


“Ringrazio i rappresentanti dei movimenti civici e dei partiti che compongono la coalizione di governo della città per le parole espresse nei miei confronti.
Hanno pienamente ragione: è il momento di farsi carico, tutti, di nuove e consapevoli sfide con l'obiettivo di proseguire nel radicale cambiamento della città di Andria anche per i prossimi cinque anni.
Questa sfida la faccio, in primo luogo, subito mia e sono certo che quella positiva narrazione avviata nel 2010, a cui si faceva riferimento nel documento delle forze politiche, merita di avere come orizzonte la prossima consigliatura.
Per fare questo abbiamo il dovere di rivolgerci a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra comunità, andando oltre schemi e preconcetti, perché rispetto ai destini di una città non vi sono colori politici o di partito che tengano.
Dobbiamo avere l'ambizione di guardare a progetti inclusivi ed aggreganti, con lo stesso pragmatismo di questi primi cinque anni di Amministrazione, con lo stesso coraggio di sovvertire vecchie logiche, profondendo tutte le nostre energie, per fare della nostra amata Andria una città più vivibile e vissuta, più moderna e funzionale, affinché tutti si sentano orgogliosi di appartenere ad una città dinamica e vitale.
Certamente avremo sbagliato qualcosa, ma sbaglia nella vita solo chi le cose prova a farle, mettendosi in gioco senza nascondersi dietro recriminazioni, giustificazioni o scuse di ogni tipo.
La nostra missione nel 2010 era cambiare il volto di Andria, offrendo ai cittadini andriesi una nuova prospettiva di città in tanti settori della vita quotidiana.
Opere pubbliche, ambiente, cultura, sport, innovazione tecnologica, centro storico, riqualificazione urbana: oggi Andria è una città che, senza presunzione, possiamo definire migliore di come l'abbiamo ereditata cinque anni fa.
E soprattutto ritengo che abbiamo già vinto la sfida di rendere orgogliosi gli andriesi di vivere in questa grande e laboriosa comunità. Andria, infatti, è tra le città più apprezzate e dinamiche del territorio. Andria è, oggi, anche un esempio in numerose tematiche per tante realtà viciniori.
Andria, allora, non può tornare indietro, Andria non deve fermarsi.
Con umiltà, coraggio ed orgoglio, sono pronto a guidare nuovamente una coalizione fatta di donne e uomini di buona volontà che hanno come primario interesse rendere Andria una città più moderna.
Io non mi fermo, noi non dobbiamo fermarci”.



sabato 7 febbraio 2015

ANDRIA : L’amministrazione Giorgino lascia in eredità operazioni di facciata e buchi di sostanza

 
I numerosi rilievi critici della Corte dei Conti sul bilancio consuntivo del 2012, divulgati anche a mezzo stampa, fanno emergere un quadro desolante dell’utilizzo delle risorse finanziarie comunali, una gestione superficiale, se non proprio “spregiudicata” dell’Ente Comunale.
                Ciò che preoccupa maggiormente è che i cosiddetti “errori” contabili costituiscono la spia di scelte amministrative scorrette e inadeguate, capaci di rendere il futuro cittadino sotto tutela e pieno di limitazioni per l’azione dei prossimi amministratori.
                Si prenda ad esempio l’accertamento come entrata di un credito assolutamente incerto di ben 8.700.000 euro (che costituisce oltre il 10% delle Entrate Nette Finali), preteso nei confronti della società Italgas S.p.A. e che si trascinerebbe per annualità di canoni concessori dal 2006 al 2011, ma che è del tutto controverso in sede giudiziaria. Il buon padre di famiglia non farebbe conto su quelle somme prima di aver avuto un serio accertamento giudiziario.
                Fatto è che quel credito è stato in gran parte posto a base dell’”avanzo di amministrazione”, una sorta di riserva, sull’esercizio 2011 e applicato nel 2012 con la conseguenza che molte spese, addirittura di parte corrente, sono stata finanziate con risorse inesistenti e comunque del tutto inattendibili.
                Come rileva la Corte dei Conti, le Entrate Finali Nette del 2012, attestate a 76 mln circa, in realtà si riducono a circa 70 mln con un saldo finanziario non già positivo, ma negativo per ben euro 3.346.000. Ripetutamente la Corte dei Conti parla di una “grave irregolarità contabile” volta ad “aumentare fittiziamente e in modo consistente gli accertamenti imputati alla competenza 2012”, che ha dato luogo, peraltro, ad una violazione del patto di stabilità interno in forma “elusiva”.
                Ma le risorse fittizie sembrano disseminate in tutto il bilancio di competenza del 2012; e v’è da chiedersi, ovviamente, cosa sia accaduto per gli anni a seguire, con residui attivi del tutto inattendibili che si sono puntualmente ripetuti.
                I recuperi dell’evasione tributaria per ICI e TARSU affidati a Equitalia non hanno fatto alcun passo in avanti, ma hanno consentito di garantire una differenza di parte corrente positiva per oltre 2 mln di euro, differenza che invece sarebbe risultata negativa se si fosse stati più realisti nell’accertamento di quei recuperi e se, soprattutto, non ci si fosse affidati ad un ente faraonico e inefficiente come Equitalia.
                Si scopre anche che il Comune ha superato il limite di spesa, imposto dalla legge, per le assunzioni di personale a tempo determinato, relativo a 37 unità per la pulizia stradale  dei rifiuti. Ma a dire il vero, se per un verso la Sangalli ha potuto godere di incentivi che avrebbero dovuto premiare piuttosto i cittadini, questo ulteriore illegittimo costo di personale non sembra abbia lasciato tracce positive nella pulizia delle strade cittadine.
                Per non parlare dell’allegra gestione dei debiti fuori bilancio che rischia di pregiudicare l’equilibrio finanziario dell’Ente, portandolo verso una situazione di predissesto. Eppure alcuni segnali erano pervenuti sia dall’Organo di revisione che dalle opposizioni.
                Da tempo si vociferava che la situazione finanziaria del Comune è molto grave; ma le dimensioni davvero preoccupanti fotografate dai rilievi della Corte dei Conti impongono un cambio profondo dell’amministrazione cittadina. E’ ora di voltare pagina, per il bene della Città!



Il candidato del PD alle primarie del centrosinistra
Sabino Fortunato

domenica 11 gennaio 2015

ANDRIA : Il sindaco Giorgino disponibile per la corsa alla Presidenza della regione

Per un andriese che va, un andriese che viene. Dopo la rinuncia del vicepresidente del Consiglio regionale Nino Marmo, è il sindaco di Andria Nicola Giorgino a manifestare la propria disponibilità a correre per la Presidenza della Regione Puglia.
A pochi mesi dalla competizione elettorale, il centrodestra è ancora alla ricerca del candidato ideale da contrapporre a Michele Emiliano, già investito dal popolo di centrosinistra con le primarie del 30 novembre scorso.
Sul tavolo del centrodestra resta dunque l’opzione Francesco Schittulli, ex presidente della Provincia di Bari, ma prende quota la possibilità di un candidato espressione di Forza Italia.
Pare che a indicarlo sia stato proprio il leader di Fi, Silvio Berlusconi. In attesa di ufficialità, Nicola Giorgino, precisa che, pur non avendo avuto “nessuna investitura” sa che il partito regionale ha fatto il suo nome: “Berlusconi farà le sue valutazioni – dice – Io sono a disposizione del partito e ho dato la mia disponibilità, nell’ipotesi in cui ci dovesse essere una convergenza”.

giovedì 3 luglio 2014

ANDRIA : Nuove ambulanze e formazione. La Misericordia cresce al servizio del territorio

Ieri l'inaugurazione in Piazza Catuma ad Andria, Vurchio: «Un sogno che si realizza»

Gent.mi colleghi,
il resoconto testuale e fotografico della inaugurazione e benedizione degli automezzi che saranno al servizio della città e delle postazioni di 118 di Andria e Trani da lunedì prossimo. I mezzi acquistati con un investimento della Misericordia di Andria sono tecnologicamente avanzati. Ieri in Piazza Catuma la presentazione alla città alla presenza del Sindaco Giorgino, dell'Assessore Merafina e di Don Peppino Ruotolo. Tanti i volontari in piazza, oltre 150, assieme alla Governatrice di Andria, Angela Vurchio e del Presidente regionale Gianfranco Gilardi. 

Certo di aver fatto cosa gradita porgo i miei più cordiali saluti.   
  
Ufficio Stampa: Pasquale Stefano Massaro

lunedì 30 giugno 2014

ANDRIA : Progetto Andria contro l’amminstrazione Giorgino. La S.S 170 è un immondezzaio

Progetto Andria inizia a far parlare di sé. E non usa dolci parole nel suo attacco all’amministrazione Giorgino. La federazione di opposizione appena nata con l’appoggio dei consiglieri Giovanna Bruno, Stefano Porziotta, Giovanni Addario, Francesco Bruno, Gaetano Bisceglie, Francesco Cannone, Pasquale Colasuonno, si schiera contro la drammatica situazione ambientale in cui versa la strada statale 170 che percorre da Andria al Castel del Monte.
Le aree campestri che s’incontrano nel primo tratto lontano dal centro abitato sono colme di rifiuti, e nonostante la situazione si astata segnalata molteplici volte, l’amministrazione non ha fatto molto per porre fine a questa situazione, iniziata in concomitanza con la raccolta porta a porta.  La situazione non migliora a pochi chilometri dal maniero, dove in un unico punto dove vi sono dei cassonetti, vi si può trovare un cumulo d’immondizia tale da esser definito discarica a cielo aperto. Anche i cassonetti ad uso personale, consegnati per i rifiuti delle abitazioni rurali, sono stati tutti divelti o incendiati, tanto da obbligare l’intervento dei Vigili del Fuoco.
La lamentela raccolta da Progetto Andria è quella della cittadinanza andriese che ha un punto d’appoggio nelle campagne federiciane e che ritengono di pagare inutilmente il tributo comunale per la raccolta, oltre a quello annuale per la residenza.  “I parametri di tassazione sono molto alti e non giustificati. La rabbia dei contribuenti sale alle stelle, di fronte alla noncuranza dell’amministrazione che non pone rimedio alle azioni degli incivili e alle deficienze del servizio” affermano i consiglieri.
Il fulcro della protesta di Progetto Andria vede la sovratassazione dei residenti andriesi, costretti a pagare due volte la stessa tassa, senza adeguati supporti come i cassonetti dei rifiuti. A far spesa di questa mal gestione è la comunità andriese che potrebbe beneficiare del turismo legato al maniero federiciano che, invece, è diventato un pessimo biglietto da visita per la nostra città.

domenica 1 giugno 2014

ANDRIA : MERCATO DEL 2 GIUGNO, IL SINDACO GIORGINO RITIRI SUBITO L’ORDINANZA

L’ASSESSORE MISCIOSCIA DECIDA SE VUOLE ESSERE L’ASSESSORE DI TUTTI O DI ALCUNI.
QUELL’ORDINANZA A NOSTRO AVVISO E’ ILLEGITTIMA E INFONDATA E MANCA DEI PARERI OBBLIGATORI PREVISTI PER LEGGE.
LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA RAPPRESENTATIVE PRONTE A PRESENTARE UN ESPOSTO IN PROCURA.

Leggiamo alcune dichiarazioni transitate sugli organi di informazione, non solo locali, che sono profondamente offensive sia dei soggetti in causa, singole persone e primarie associazioni di categoria, sia per la loro gravità rispetto ad un provvedimento assunto, a nostro avviso, in assenza del rispetto delle minime condizioni di legge. L’ordinanza sindacale nr. 297 emessa il giorno venerdì 30 maggio 2014, con la quale si dispone lo spostamento del mercato coincidente con la giornata festiva di lunedì 2 giungo 2014 al giorno mercoledì 4 giugno 2014 è stata emanata in violazione della legge regionale Puglia e del Regolamento comunale nonché del Piano comunale di Andria del commercio su aree pubbliche.
Le suddette disposizioni normative, infatti, non prevedono, come nel caso del 2 giugno dove non ci sono due festività consecutive, la possibilità dello slittamento del mercato a due giorni di distanza da quello prefissato bensì al giorno successivo. Quindi il mercato di lunedì 2 giugno avrebbe dovuto essere posticipato, per legge, a martedì 3 giugno oppure alla domenica precedente qualora, però, vi fosse stata una richiesta sottoscritta da TUTTE le associazioni datoriali e dei consumatori.
Il fatto che in occasione del lunedì di pasquetta si sia sperimentato e SOLO IN MODO SPERIMENTALE lo slittamento al mercoledì è stato unicamente supportato dal fatto che quella richiesta  venne firmata DA TUTTE LE SIGLE SINDACALI, come previsto per legge, tranne due associazioni che non hanno mai neanche partecipato ai numerosi tavoli di concertazione comunale per la discussione e revisione del Piano Comunale del Commercio su Aree Pubbliche, altrimenti neanche quella sarebbe stata possibile ed ecco perché non condividiamo il ripetersi dello slittamento illegittimo del mercato al mercoledì.
Nel merito dell’ordinanza sindacale emanata il 30 maggio scorso, su di essa non leggiamo l’acquisizione di pareri obbligatori dei quali ne risulterebbe priva e tali pareri sono quelli che devono essere espressi da tutte le associazioni, anche dei consumatori,  oltre che dalla Dirigente del Settore Sviluppo Economico, dal Dirigente del Comando di Polizia Municipale, dalla Dirigente del Settore Ambiente, Traffico e Viabilità; tutte figure fortemente coinvolte in una decisione di questo genere che prevede l’attivazione di una serie di servizi collaterali e funzionali allo svolgimento del mercato in giornata diversa da quella prefissata così come non sono stati acquisiti i pareri della Consulta di riferimento in quanto trattasi di una modifica, seppur temporanea, al regolamento comunale.
In assenza di tutto questo, vista l’assoluta inesistenza di qualsiasi elemento di gravità o di urgenza come mai l’Assessore si è attivato al punto da far firmare un’ordinanza il giorno venerdì 30 maggio di fronte a tre giornate festive per gli uffici comunali e di fronte a richieste pervenute da parte di qualche singola associazione all’ufficio comunale solo alcune ore prima? Perché l’assessore o altri soggetti non hanno sentito il minimo senso di responsabilità istituzionale ed hanno completamente ignorato, invece, la richiesta formulata in data 2 aprile 2014 con la quale si chiedeva il regolare svolgimento del mercato il 2 giugno mentre si sono tutti immediatamente attivati di fronte ad una semplice richiesta assolutamente infondata?
A nostro avviso, infatti, quella richiesta di slittamento al mercoledì risulta essere infondata, falsa ed inconsistente nella motivazione alla base di essa in quanto far svolgere il mercato di mercoledì comporta proprio l’accavallamento e la sovrapposizione non solo di due ma addirittura di più giornate di mercato, cosa che non sarebbe accaduta se il mercato si fosse svolto il 2 giugno, come anche da noi richiesto. Allora ci chiediamo: visto che il mercoledì gli ambulanti che frequentano il mercato di Andria il lunedì sono anche titolari di posteggio in altri mercati quindi a Palo del Colle, Cerignola, Lucera, Zapponeta, Santo Spirito, San Marco in Lamis, Bari, Acquaviva delle Fonti, Bitritto, Noicattaro, Castellaneta, Putignano e numerosi altri anche in altre Regioni molto frequentate dai nostri ambulanti come la vicina Basilicata, l’Ente Comunale ha fatto questa valutazione quando ha inteso accogliere ciecamente quella richiesta “infondata” oppure si è fatto abbagliare da situazioni esterne ed estranee agli interessi diffusi? Perché non ha verificato la fondatezza della richiesta proprio mediante la consultazione prevista per legge, che non c’è stata, dalla quale consultazione sarebbero emersi evidenti questi elementi? L’assessore Miscioscia ha valutato tutto questo?
Qual è quel filo che legherebbe rapporti istituzionali e politici al punto da far prevalere l’interesse di alcuni operatori ambulanti perdenti posto il mercoledì o di alcune associazioni rispetto a quello generale di tutte le altre centinaia di ambulanti concessionari di posteggio nel mercato di Andria e di altre associazioni fortemente rappresentative?
Come mai Associazioni richiedenti mostrano interesse per la categoria solo in questa occasione? Perché tutte le altre associazioni sono state escluse pur rappresentando gli interessi diffusi e non particolari anche dell’intera categoria del commercio su aree pubbliche?
Perché l’assessore ha voluto continuare ad offendere il buon nome delle associazioni escluse le quali potrebbero anche far valere azioni legali rispetto ad un atteggiamento di parte fortemente lesivo e produttivo di gravi conseguenze anche nei rapporti tra queste associazioni escluse ed i propri associati?
Non entriamo nel merito della querelle politica scaturita in seguito alla presa di posizione di autorevolissimi e stimati esponenti al governo della città perché questa questione sarà sicuramente trattata nelle opportune sedi politiche ma noi crediamo che quest’ulteriore azione discriminatoria debba seriamente suscitare indignazione anche rispetto al ruolo che un esponente politico ed istituzionale deve avere quindi invitiamo anche l’Assessore al Commercio di Andria a trarne le conseguenze e a farlo in modo serio e distaccato guardando anche a tutto il suo operato in questi lunghi anni per il piccolo commercio e per l’ambulantato.
Rivolgiamo quindi l’invito pubblico al Sindaco di Andria avv. Nicola Giorgino, a ritirare il provvedimento infondato e, a nostro avviso, illegittimo al fine di evitare l’assunzione di azioni di ben altra rilevanza e conseguenze che le Associazioni di Categoria emarginate decideranno di assumere nel corso dell’incontro di martedì prossimo, in assenza del ritiro dell’ordinanza.
Andria, 1 giugno 2014

Le Associazioni di Categoria del Commercio su Aree Pubbliche

UNIMPRESA BAT  – Il Presidente dell’Associazione Sig. Savino Montaruli
                                  
– Il Presidente di Categoria Sig. Raffaele Di Bari

BAT COMMERCIO 2010 – Il Presidente Sig. Vincenzo Berardino

FEDERCOMMERCIO – Il Presidente dell’Associazione Sig. Michele Bucci
                                      
      – Il Presidente di Categoria Sig. Riccardo Regano

su mandato di CNA PMI PUGLIA – Sig. Vincenzo BERARDINO

A.C.A.B. (Associazione Commercianti Ambulanti Bat)

                                       – Il Presidente Sig. Capogna Giacinto

domenica 16 marzo 2014

ANDRIA : Operazione "Truck Stop", il sindaco si complimenta

"Ringrazio la magistratura inquirente ed il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari - dichiara il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino - per l'eccellente lavoro compiuto che ha portato, attraverso una brillante operazione, a sgominare una pericolosa organizzazione criminale dedita all'allarmante fenomeno delle rapine dei tir con sequestro di persona che aveva prodotto anche dei danni all'economia locale. Ancora una volta, nel nostro territorio, abbiamo la conferma dell'efficacia dell'azione condotta dagli inquirenti e dalle Forze dell'Ordine, volta a rafforzare nei cittadini la consapevolezza della presenza forte delle Istituzioni e dello Stato. 
Agli uomini ed alle donne che quotidianamente garantiscono la sicurezza nella nostra città giungano i miei più sentiti complimenti ed il mio ringraziamento a nome dell'intera comunità cittadina".

martedì 18 febbraio 2014

ANDRIA : TARES e dimissioni del Sindaco Giorgino.

«Adesso basta. Tutti a casa!» All’unisono, il PD andriese rivolge all’amministrazione Giorgino l’invito a staccare la spina. «Nemmeno il tempo di fare un resoconto dell’incontro avvenuto venerdì scorso a Palazzo di Città con il Sindaco, che ci troviamo a dover prendere atto dell’ennesima bega giudiziaria che vede coinvolto nuovamente l’ex assessore all’Ambiente per l’appalto dei rifiuti solidi urbani. Vicenda giudiziaria che ci porta, inevitabilmente, a chiedere le immediate dimissioni dell’amministrazione. La Città è allo sbando più totale ma evidentemente all’amministrazione questo poco importa. È troppo concentrata a trincerarsi dietro un silenzio diventato ormai inaccettabile!».


Una delegazione del PD formata dal segretario cittadino Maria Carbone, dal capogruppo Lorenzo Marchio Rossi e dal consigliere Giovanni Vurchio, venerdì  14 febbraio u.s. ha chiesto ed ottenuto l’incontro con il primo cittadino. Un appuntamento fortemente voluto dal Partito Democratico vista la mancata convocazione del Consiglio Comunale chiesta più volte dalle opposizioni. Durante l’incontro è stata evidenziata la situazione di caos generata dall’inoltro delle cartelle TARES. Malgrado il differimento dei termini di scadenza al 28 febbraio, moltissime sono ad oggi, le “cartelle pazze” ancora inevase. Continuano ad arrivare numerose segnalazioni di cartelle errate.

 

La questione TARES continua a mandare in confusione  i cittadini.

 

Il PD ha chiesto a Giorgino il posticipo della scadenza dell’imposta attraverso una rateizzazione anche per le utenze domestiche così come avvenuto per le attività commerciali. Ribadita altresì la necessità di affrontare al più presto un Consiglio Comunale (fermo al 14 dicembre 2013) per predisporre, in tempo utile, le necessarie modifiche al regolamento 2014.

«Tutte richieste che non possono e non devono passare in secondo piano se, a questa amministrazione, è rimasto un briciolo di rispetto nei confronti dei cittadini. Intanto, sarebbe d’obbligo per il Comune di Andria, costituirsi parte civile, dovessero essere accertate le responsabilità da parte della magistratura».

 

Il Capogruppo PD                                                                                          La Segretaria

Lorenzo Marchio Rossi                                                                               Maria Carbone

 

mercoledì 8 gennaio 2014

ANDRIA : Si dimette tutta la giunta comunale , "La nave ha urtato un iceberg" !

Arrivano i primi commenti politici dopo le dimissioni di Nino Marmo e dell'intero esecutivo cittadino. I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà di Andria, Michele Lorusso e Valentina Lomuscio paragonano quello che sta accadendo a Palazzo di Città al Titanic, usando una chira metafora non solo politica:
"Che la nave avesse urtato l’iceberg e stesse andando alla deriva, era sotto gli occhi di tutti. Ieri, ne abbiamo avuto la conferma, perché cominciano a staccarsi le prime scialuppe di salvataggio. La prima è stata lanciata da Nino Marmo dimessosi ieri da Presidente del Consiglio comunale, adducendo motivazioni tipiche di chi è in evidente stato di difficoltà.
Difficoltà evidentemente condivisa da tutti i membri della giunta che proprio nella serata di ieri hanno depositato una nota di dimissioni proprio nelle mani del Sindaco.
Sulle dimissioni di Marmo, politico di lungo corso e dal fiuto politico sopraffine, riteniamo che evidentemente il “basso profilo” tenuto dall'intera amministrazione a seguito della vicenda che ha coinvolto l'ex assessore all'ambiente Lotito, non potesse essere sufficiente a garantire un segnale di discontinuità, o di presa di distanze, dalla gravità delle accuse che allo stesso sono state rivolte dalla Procura di Monza (sulla quale la magistratura sta provando a fare luce e dei cui risultati siamo noi tutti in attesa). La vicenda dell'appalto dei rifiuti è di una tale gravità da non poter essere superato da un semplice rimpasto di giunta, né tantomeno potrà, lo stesso, spazzar via le ombre che offuscano le luci su Palazzo di città".

E SEL prosegue: "Della nota consegnata a mezzo stampa dall'ex-presidente del consiglio comunale, condividiamo fortemente la proposta che preveda la nomina di un legale che tuteli la dignità delle istituzioni e, ci auguriamo, anche della comunità cittadina. Nel nostro precedente intervento sul tema dell'appalto dei rifiuti, oggetto di indagine, chiedevamo che l'amministrazione si costituisse parte civile nell'eventuale processo riguardante lo stesso procedimento. Ci auguriamo che questo possa verificarsi per restituire autorevolezza e dignità all'istituzione comunale e ai cittadini.
Il sindaco Giorgino è effettivamente convinto che un make-up istituzionale possa nuovamente donare slancio all'attività amministrativa? Noi crediamo che il più puro atto politico che possa incarnare il cambio di passo, necessario allo stato attuale, non sia altro che quello del rassegnare le DIMISSIONI da rappresentante della comunità cittadina e quindi responsabile per e della stessa".

E non meno polemico è l'intervento di Maria Carbone, Segretario cittadino del Partito Democratico che pone una chiara domanda: "Cosa sta succedendo ad Andria? La nostra città sembra sempre di più allo sbando e sempre più ammantata da una cappa di silenzio istituzionale che genera sgomento e inquietudine. Nei mesi scorsi, Andria è stata protagonista di gravissimi episodi di violenza e criminalità, culminati nell'esplosione della vicenda giudiziaria dell'appalto della Raccolta dei Rifiuti che ha portato all'arresto dell'ormai ex Assessore all'Ambiente Lotito. La giustizia sta' facendo il suo corso, non abbiamo dubbi, ma, di fronte a questo grave ed inquietante quadro che ha duramente colpito la nostra città, il Sindaco, la giunta e l'intera maggioranza di centrodestra hanno continuato a tacere! Non un sussulto né una presa di posizione da parte di alcuno! Neanche la ferma richiesta di dimissioni avanzata dalle forze di minoranza hanno scosso la situazione o prodotto alcuna risposta. Solo Silenzio! Assordante Silenzio! Ora giungono, prima le dimissioni del Presidente del Consiglio dott. Nicola Marmo e poi quelle di tutti gli Assessori Comunali. Tutte queste dimissioni adducono motivazioni che nulla chiariscono e che sono tipiche di chi è in palese difficoltà.
E la nota del PD così conclude: "Cosa sta succedendo? Cosa dobbiamo aspettarci ancora? E’ ora di fare chiarezza! E’ necessario restituire urgentemente piena dignità ed autorevolezza istituzionale alla Città di Andria!

lunedì 16 dicembre 2013

ANDRIA : Scandalo ! LA GIUNTA FA CIO’ CHE IL MAGISTRATO HA DENUNCIATO


Il Magistrato (GIP) di Monza denuncia che la ditta Sangalli ha suggerito una variante del contratto “rifiuti” tale da fare lievitare l’importo di 800.000 euro tramite l’introduzione della raccolta del vetro porta a porta anziché con l’utilizzo delle campane.

DETTO FATTO:

la Giunta comunale con propria deliberazione n. 296 del 22.11.2013, decide di procedere all’assegnazione di tale servizio alla ditta Sangalli, nonostante il Consiglio Comunale, su richiesta delle opposizioni, avesse da tempo chiesto l’incremento del numero delle campane, contrattualmente previsto, presenti sul territorio, se la situazione non fosse drammatica si rischia il ridicolo.

La Giunta Giorgino, se ancora è in grado di fare qualcosa di serio e di autorevole, revochi immediatamente quella delibera e poi vada a casa.