«Dover svolgere la nostra delicata professione con la spada di Damocle della violenza sul nostro capo e corpo è una condizione inaccettabile tanto per i nostri pazienti quanto per noi operatori della sanità. Mi preme a nome di tutto l’Ordine esprimere la nostra più sentita solidarietà ai colleghi colpiti a Trani». Così Benedetto Delvecchio, presidente Ordine dei medici e chirurghi e odontoiatri di Barletta-Andria-Trani in merito al grave episodio di violenza avvenuto giovedì al Pronto soccorso dell'ospedale San Nicola Pellegrino di Trani.
«Questo ennesimo ai nostri episodio è l'ulteriore conferma che non ci sono le condizioni minime di sicurezza per fare in modo che si svolga la nostra delicata professione con tranquillità. Pertanto è indispensabile che da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza si prendano provvedimenti seri ed immediati per evitare che simili episodi di tale inaudita violenza si ripetano», ha proseguito Delvecchio.
«Purtroppo le cronache di violenza perpetrata ai danni dei medici sono numerose e mi corre l'obbligo ricordare il sacrificio umano e professionale della collega Paola Labriola di 53 anni psichiatra in servizio in un Centro di salute mentale di Bari accoltellata a morte mentre svolgeva il suo dovere - ha continuato il presidente Delvecchio -. Aggiungo che nei Pronto soccorso della nostro territorio e in altre strutture la mole di lavoro è immensa con la cronica penuria di risorse umane e tecniche pertanto i medici e il personale paramedico è gravemente esposto ad episodi di violenza fisica».
La conclusione del presidente Benedetto Delvecchio: «Alla luce di quanto accaduto e non dimenticando gli episodi passati come Ordine dei medici e chirurghi e odontoiatri di Barletta-Andria-Trani chiediamo un incontro con i responsabili della sicurezza del territorio e con l'Azienda sanitaria per questa grave situazione alla quale quotidianamente i medici sono esposti. In ultimo ma non per ultimo potrebbe essere l'occasione utile per capire per quale motivo non è presente alcun posto di polizia nei nostri Pronto soccorso».
«Questo ennesimo ai nostri episodio è l'ulteriore conferma che non ci sono le condizioni minime di sicurezza per fare in modo che si svolga la nostra delicata professione con tranquillità. Pertanto è indispensabile che da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza si prendano provvedimenti seri ed immediati per evitare che simili episodi di tale inaudita violenza si ripetano», ha proseguito Delvecchio.
«Purtroppo le cronache di violenza perpetrata ai danni dei medici sono numerose e mi corre l'obbligo ricordare il sacrificio umano e professionale della collega Paola Labriola di 53 anni psichiatra in servizio in un Centro di salute mentale di Bari accoltellata a morte mentre svolgeva il suo dovere - ha continuato il presidente Delvecchio -. Aggiungo che nei Pronto soccorso della nostro territorio e in altre strutture la mole di lavoro è immensa con la cronica penuria di risorse umane e tecniche pertanto i medici e il personale paramedico è gravemente esposto ad episodi di violenza fisica».
La conclusione del presidente Benedetto Delvecchio: «Alla luce di quanto accaduto e non dimenticando gli episodi passati come Ordine dei medici e chirurghi e odontoiatri di Barletta-Andria-Trani chiediamo un incontro con i responsabili della sicurezza del territorio e con l'Azienda sanitaria per questa grave situazione alla quale quotidianamente i medici sono esposti. In ultimo ma non per ultimo potrebbe essere l'occasione utile per capire per quale motivo non è presente alcun posto di polizia nei nostri Pronto soccorso».
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