Non fa bene ai militanti e a molti membri del coordinamento
cittadino, completamente estranei agli accordi sotterranei svelati in questi
giorni, increduli rispetto a comportamenti, desiderosi soltanto di riavviare un
processo di innovazione nella politica e di sviluppo per la città.
Quando al confronto di contenuti, alla priorità dei
programmi, a l rispetto delle regole trasparenti, si sostituiscono le
trattative quasi segrete sulle candidature da dividersi, quando ci si dimentica
così rozzamente della crisi materiale e morale del governo cittadino, si
rischia di finire nel caos e nel dividere ciò che invece va unito e
consolidato.
NEL CENTRO SINISTRA C’è CHI HA CONFUSO LE PRIMARIE CON LE
MANOVRE, IL CONFRONTO CON I CONDIZIONAMENTI RECIPROCI, CHI HA SCAMBIATO UN
PROGRAMMA DI RINNOVAMENTO CON ACCORDI NASCOSTI
Sono questi i metodi e il pensiero che ha fatto diventare
nel passato il centro sinistra marginale rispetto alla città, e ha reso, salvo
eccezioni personali. Così debole incerta e poco utile la opposizione in Comune,
lasciando mano libera a azioni amministrative che hanno causato il disastro
finanziario e operativo del comune.
Questi metodi hanno offuscato
anche la autorevole candidatura del prof. Fortunato, che evidentemente
serviva per coprire la situazione reale.
Per questo non abbiamo potuto condividerla, non certo per avversità alla
persona, anzi. Per questo abbiamo avanzato per il PD e il centro sinistra una
candidatura nuova, al servizio del
progetto e della rete di persone e idee.
Spesso in questi giorni ci siamo sentiti rivolgere inviti a
unità. Abbiamo accettato di buon grado
gli inviti, mettendo al primo posto della discussione unitaria metodi e
contenuti del futuro governo di città e territorio, rifiutandoci nettamente di
parlare di distribuzione e di cariche e candidature regionali. Non siamo
ingenui certo, riteniamo legittime aspirazioni e obbiettivi elettorali, sia per
il comune che per la Regione. Ma queste devono essere componenti delle
convergenze e dei programmi, non l’esclusivo terreno di scontro. Altrimenti si
finisce con la porta sbarrata, ala stampa e alla città reale.
Non è il PD che vogliamo, non è il centro sinistra come
campo di idee, persone, rinnovamento e alleanze nazionali e regionali che
servono alla città per rinascere, non è
quello che centinaia di militanti e migliaia di elettori vogliono.
Dopo il terremoto, come lo ha chiamato la stampa, arriva la
ricostruzione. Questo è il nostro obbiettivo adesso., Se questa è la occasione
per rimuovere metodi antichi e pratiche politiche inutili e dannose, si può ricostruire un progetto e una forza
che dia speranza ad Andria.
Siamo stati i primi e gli unici a lavorare con persone
nuove, con gente comune, ma con un programma dettagliato di cambiamento e di
sviluppo perché mettiamo insieme energie nuove con esperienze profonde della
politica e della città. Non l’abbiamo
fatto per isolarci, ma per unirci alle forze migliori, C’è chi non lo capisce
perché pensa ad altro, ma molti nel centro sinistra e nella città lo sanno e
possono reagire finalmente.
Non avanziamo nessuna primogenitura, tranquilli, Ma una
solida, convinta e radicata volontà di rinnovamento e di rinascita si. Abbiamo
la consapevolezza che si può fare, e sentiamo la necessità che si deve fare. Noi ci siamo per andare avanti.
I portavoce di Cambiamenti
Nessun commento:
Posta un commento