Si è chiusa con una passeggiata nei percorsi della scrittura la serie di lezioni sulla Disfida di Barletta organizzate dall’Associazione del Centro di Studi Normanno-Svevi nell’ambito della rassegna “Archeologia Storia Arte. Materiali per la storia di Barletta”, in corso ormai dal novembre scorso.
Annangela Germano, paleografa barlettana allieva di Franco Magistrale e Pasquale Cordasco, ha approfittato della sua lezione frontale ospitata nella libreria Cialuna per discutere di alcuni aspetti poco noti legati allapaleografia, scienza che studia le scritture, sin da quando l’uomo ha utilizzato i segni su pietra, papiro, pergamena o carta per trasmettere le proprie conoscenze. Si è così potuta osservare l’ampia varietà di modelli che nel corso della storia europea si sono avvicendati l’uno all’altro, caratterizzando anche le culture nazionali, sino a giungere a quella “beneventana” che è stata la scrittura in uso nel Mezzogiorno d’Italia.
Una passeggiata, dunque, anche nella documentazione: dagli “exultet” di Bari ai manoscritti conservati nell’archivio diocesano di Barletta, miniati in una bella scrittura gotica che li rende preziosi. Sino a giungere alle epigrafi presenti sulla chiesa cattedrale di Barletta, celebrative della battaglia di Cerignola e della distruzione dei borghi extrameniali ad opera di Renzo da Ceri.
“Barletta non si distinse rispetto ad altri luoghi per alcuna peculiarità culturale – ha affermato Germano –.La documentazione cittadina, sia quella su pergamena che quella epigrafica, è pienamente inserita nel contesto delle scritture dell’Italia meridionale. Tuttavia, è possibile dire che il Cinquecento barlettano fu certamente un momento di grande vivacità, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, quando a Barletta si pone mano alla ricostruzione del castello, delle mura, di intere parti di città e dei grandi conventi degli ordini riformati, tanto che imprese edili barlettane sono impegnate un po’ ovunque nel ristrutturare strutture anche importanti, come Castel del Monte, forse per l’alta specializzazione raggiunta dalle sue maestranze. Un tratto distintivo di lungo periodo, questo, delle attività dei nostri concittadini”.
“Archeologia Storia Arte” non si ferma, ma giunge al suo appuntamento più importante, venerdì 6 e sabato 7 febbraio, quando la città ospiterà un importante convegno di studi tutto incentrato sulla storia di Barletta, con protagonisti storici, storici dell’arte, archeologi provenienti dalle Università italiane e da alcuni importanti centri di ricerca internazionali. Appuntamento a Palazzo San Domenico, a partire dalle 16 del 6 febbraio.
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