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martedì 30 gennaio 2018

ANDRIA : Contratto agricoltura, Flai e Cgil a Confagricoltura - “Mente sapendo di mentire”

Ad Andria assemblea con i lavoratori aperta alla stampa venerdì 2 febbraio, alle ore 17.00 presso la Camera del lavoro. Saranno presenti i vertici regionali di Flai e Cgil, Gagliardi e Gesmundo

Denunciare una riduzione di 26 euro lordi giornalieri per gli operai agricoli e florovivaisti della Bat secondo Confagricoltura è una “disputa inutile sul salario”; così come stigmatizzare un taglio che va dai 1.500 ai 1.800 euro sull’indennità di disoccupazione agricola altro non è che “strumentalizzare una vicenda”. Sono queste, per l’associazione datoriale, le “colpe” della Flai Cgil spiegate in un comunicato stampa a seguito dell’annuncio dello stato d’agitazione dei braccianti deciso a conclusione di un’assemblea che si è svolta nella Camera del Lavoro di Andria (storicamente luogo di lotta e di rivendicazione di diritti) il 16 gennaio. Al centro della vicenda c’è la mancata firma, lo scorso 10 agosto, da parte del sindacato del contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia Bat.
“Che dire, supportiamo i nostri ragionamenti e le nostre rivendicazioni con i numeri e si dice che la matematica non sia un’opinione, eppure Confagricoltura ci accusa di fomentare dispute tra braccianti ed imprenditori. Ma di che parliamo? Di fronte a questo arretramento di diritti avremmo dovuto tacere?”, si chiede il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti. “E perché avremmo dovuto farlo? Per fare un piacere a chi?”.
“Certo non ci aspettiamo che Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari dica davvero come stanno le cose ma potrebbe almeno tacere invece di scrivere bugie. Ci stupiscono le parole che abbiamo letto sui giornali perché Lacenere mente sapendo di mentire e si arrovella attorno ad un ragionamento reazionario dai toni arroganti nei confronti del sindacato per non spiegare nulla ma soprattutto per raccontare menzogne quando parla di ‘un importante aumento salariale previsto nel contratto’ e di ‘accordi che rispecchiano i reali compiti richiesti e la corrispondente paga corrisposta’. Parole, parole, parole non supportate da alcun calcolo e dato ufficiale. La verità, caro Lecenere, è che dopo 40 anni ad agosto scorso è stato firmato un contratto che va completamente a vantaggio delle imprese dal punto di vista del salario, dell’inquadramento e dell’indennità chilometrica. La verità, caro presidente di Confagricoltura, è che con quel contratto c’è stato solo un arretramento di diritti ed un peggioramento delle condizioni contrattuali”, aggiunge Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat.
Per fare chiarezza sulla vertenza, la Flai e la Cgil incontrano venerdì prossimo 2 febbraio alle ore 17.00 i lavoratori nella Camera del lavoro di Andria in piazza Giuseppe Di Vittorio. Saranno presenti, oltre a Riglietti e Deleonardis, il segretario generale Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, ed il segretario generale Cgil Puglia, Pino Gesmundo. L’invito è rivolto anche alla stampa. “Siamo pronti a rispondere a tutte le domande di chi ha dubbi rispetto a ciò che diciamo – spiegano dal sindacato – supportando le nostre convinzioni con dati e calcoli alla mano. Siamo pronti al confronto e se lo fosse anche il presidente Lacenere, lo aspettiamo venerdì pomeriggio nella nostra sede”.

Michela Alicino

Ufficio stampa Cgil Bat

venerdì 24 marzo 2017

ANDRIA : CONFAGRICOLTURA INAUGURA LA NUOVA SEDE TERRITORIALE

Ieri, giovedì 23 marzo p.v. in via Bisceglie n.99 ad Andria, è stata inaugurata la nuova delegazione di Confagricoltura. 
Confagricoltura Bari/BAT , che offre una serie di servizi e si fa portavoce delle istanze degli agricoltori (anche attraverso le 13 delegazioni dislocate su tutto il territorio), ha individuato una sede più ampia per rispondere in maniera più completa alle esigenze delle aziende andriesi.
All’interno dell’ufficio saranno presenti, infatti, diversi servizi di assistenza: fiscale, previdenziale, tecnica, assicurativa e patronato, oltre che adempimenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sarà attivata, inoltre, una convenzione con l’Enel al fine di garantire agevolazioni per i nostri associati.
La nuova sede è stata inaugurata dal presidente provinciale Michele Lacenere e dal direttore Vincenzo Villani insieme al presidente onorario di Confagricoltura Puglia Onofrio Spagnoletti Zeuli e alla presenza di numerose autorità tra cui il primo cittadino, Avv. Nicola Giorgino.
“ Auspico una stretta collaborazione con gli Enti locali e le forze dell’Ordine per accrescere la sicurezza nelle campagne e l’efficienza delle aziende” – ha dichiarato il delegato Franz De Corato.
Il presidente Lacenere ha affermato invece - "Andria rivendica il preminente ruolo di Città dell'Olio e del Vino, come dimostrano i riconoscimenti recentemente tributati all'Azienda Rivera del nostro socio storico Carlo de Corato, e sottolinea l'assoluta estraneità del territorio rispetto ai fenomeni di caporalato di cui si è recentemente discusso e che hanno determinato la frettolosa approvazione di una normativa estremamente pericolosa anche per le aziende agricole sane e rispettose dei diritti dei propri operai".

L’ufficio osserverà i seguenti orari:
9.30- 12.30/ 17.00 – 19.30  dal lunedì al venerdì
Info: tel. 0883/59.45.80 mail. upa.andria@libero.it

-- 
dott.ssa Roberta Monopoli
Area Competitività territoriale

sabato 5 marzo 2016

PUGLIA : Tributo 630 Consorzi di Bonifica. Agrinsieme chiede di sospendere gli avvisi di pagamento

Verificare se sussistono le condizioni per sospendere gli avvisi di pagamento del tributo 630 emesse dai Consorzi di Bonifica pugliesi commissariati.

E’ quanto chiesto e ribadito più volte da Agrinsieme Puglia - il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A.-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri – sia all’assessore regionale alle risorse agroalimentari Leonardo Di Gioia sia al commissario straordinario dei Consorzi di bonifica pugliesi Gabriele Papa Pagliardini.

Agrinsieme Puglia sta seguendo da due anni la vicenda dei consorzi di bonifica pugliesi e negli ultimi mesi si è fatto promotore di una serie di iniziative nei confronti della Regione Puglia e dei Consorzi al fine di evidenziare come il pagamento del tributo 630 sia ingiusto nei confronti degli agricoltori, in quanto non risultano essere state compiute dai consorzi commissariati le opere di bonifica sui territori e dunque gli agricoltori non hanno ricevuto alcun vantaggio.

Sia chiaro: Agrisieme Puglia ritiene i Consorzi di bonifica un importante strumento per la tutela e la salvaguardia del territorio e per tutti i servizi che tali consorzi dovrebbero erogare agli agricoltori. Però tali consorzi devono funzionare regolarmente e non, invece, esigere solo il pagamento dei tributi, che sono ritenuti da Agrinsieme Puglia ingiusti ed iniqui. 

Nella emissione di tale cartelle, tra l’altro, come più volte ribadito nei mesi scorsi, i Consorzi di Bonifica non hanno mantenuto gli impegni assunti con le organizzazioni professionali agricole. Sono diversi i punti che non rispondono agli accordi sanciti dai tavoli tecnici avuti a luglio 2014 e a febbraio 2015.

Primo fra tutti il mancato rispetto del risparmio di almeno il 60% sulla contribuenza nell’ambito della revisione economica e dell’abbattimento degli importi. Gli importi riportati negli avvisi, infatti, sono stati solo di poco ridotti e non certamente del 60%. Tra l’altro sono stati emessi avvisi di pagamento anche a carico delle aziende di Lecce, Brindisi e Taranto, territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per le quali era stata chiesto l’esonero.

Prima di emettere gli avvisi, inoltre, vi era l’impegno di sottoporre al tavolo tecnico i piani industriali dei Consorzi di bonifica per la dovuta analisi. Cosa che non è avvenuta. 

Per non parlare, poi, del mancato avvio dei lavori di manutenzione straordinaria che dovevano avvenire prima della emissione degli avvisi che, tra l’altro, sono relativi all’anno 2014, annualità nel corso della quale i Consorzi non hanno erogato alcun servizio di bonifica. 

venerdì 12 febbraio 2016

PUGLIA : Importazione Ue di 70mila tonnellate di olio tunisino. “Chiediamo che l’olio extracomunitario sia tracciabile e riconoscibile "

Il prossimo 25 febbraio, il Parlamento europeo si pronuncerà in sessione plenaria sulla proposta di aumento del contingente di olio d’oliva a dazio zero verso l’Ue. La proposta ha suscitato la forte opposizione degli olivicoltori italiani. E in particolare Confagricoltura Puglia ha già dichiarato la propria avversione a un provvedimento che mette seriamente a rischio la stabilità del mercato olivicolo interno. 
Nella querelle è intervenuto l’ex ministro all’Agricoltura e componente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro. “Per ciò che riguarda la Puglia, non si tiene conto né dei gravi danni subiti dagli olivicoltori pugliesi a causa del batterio xylella, né del trend dei prezzi che li penalizza fortemente, né del problema della sottocapitalizzazione delle imprese olivicole e delle oggettive difficoltà di penetrazione dei mercati italiani”, spiega De Castro.
Ma per Confagricoltura Puglia, è arrivato il momento di fare un passo in avanti. “Il solo strumento atto a conciliare il sostegno che l’Unione Europea intende garantire alla Tunisia per uscire dalla crisi economica in atto - dice il presidente regionale dell’associazione Donato Rossi - con la necessità di mantenere l’equilibrio del mercato olivicolo interno, è creare una forma di etichettatura specifica per l’olio proveniente dal Paese Nordafricano”.
“Appoggiamo in pieno la posizione assunta da Paolo De Castro - prosegue Rossi - e a questo punto chiediamo uno sforzo in più. Nella consapevolezza che si debba dare atto alla Tunisia di aver fatto dei passi in avanti nella produzione di olio, è ora che tutto questo si trasformi in un brand, un marchio riconoscibile da parte dei consumatori europei, in modo da evitare confusione e sovvrapposizioni fra l’indiscussa qualità dell’olio italiano e pugliese in particolare e tutto il resto del prodotto olivicolo proveniente da Paesi che non hanno gli stessi vincoli di controllo e certificazione imposti dall’Unione Europea ai produttori interni il cui lavoro va protetto e valorizzato”. 

L’Ufficio Stampa

mercoledì 3 febbraio 2016

PUGLIA : Indagini in corso sul falso olio italiano e sulle olive da tavola trattate con colorante. “Stavolta si vada fino in fondo”

“Appoggiamo totalmente l’opera svolta dalla magistratura in questa difficile giornata per l’olivicoltura pugliese, nel corso della quale ancora una volta sono emerse le distorsioni del nostro sistema. Ma proprio a difesa delle imprese sane del nostro territorio, che restano la maggioranza, ci auguriamo che questa volta le indagini portino a risultati definitivi e di rilievo”. E’ la dichiarazione di Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia.

Nel corso della giornata, sono state eseguite in Puglia due distinte operazioni che hanno riguardato il mondo olivicolo-oleario regionale. La prima è stata portata a termine dagli uomini dell’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche agricole, coordinata dalla Procura di Trani, e ha scoperchiato un vasto sistema di frode radicato fra Puglia e Calabria e ha consentito di bloccare la commercializzazione di oltre 2mila tonnellate di olio extravergine di oliva falsamente fatturato come italiano, per un valore di oltre 13 milioni di euro. La seconda è stata effettuata dagli agenti della Forestale diretti dal gen. Giuseppe Silletti e ha portato al sequestro di 10mila chilogrammi di olive da tavola trattate con colorante dannoso per la salute. In totale sono 18 le persone indagate a vario titolo nelle due inchieste. 

“Ci troviamo ancora una volta a dover fare i conti con tonnellate e tonnellate di olio contraffatto, a milioni di euro andati in fumo, a decine di persone denunciate e indagate - dice il presidente di Confagricoltura Donato Rossi - Abbiamo bisogno di sapere che queste ultime due inchieste non saranno le ennesime cadute nell’oblio, che dopo il clamore mediatico nessuno più menziona. E’ necessario arrivare a un punto di svolta. Per questo chiediamo alla magistratura e agli organismi di controllo un’azione più coordinata, forte e decisa perché si giunga a risultati davvero rilevanti”.

martedì 15 dicembre 2015

PUGLIA : BOZZA DI DECRETO SULLE SANZIONI PER CHI TAROCCA L’OLIO

PER CONFAGRICOLTURA PUGLIA LE NUOVE NORME SONO INACCETTABILI. “IL PARLAMENTO DEVE RIGETTARE QUESTO SCHEMA E NON MORTIFICARE I PRODUTTORI E NON VANIFICHI GLI SFORZI FIN QUI FATTI DALLA MAGISTRATURA”

 Dai 1.600 ai 9.500 euro. E’ la multa che il governo intende far pagare a chi tarocca l’olio extravergine d’oliva o per chi spaccia per prodotto Made in Italy ciò che non lo è. “Un vero e proprio colpo di spugna su tutte le inchieste della magistratura, non ultimo quello della Dda di Bari – dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia e presidente della Federazione nazionale di prodotto  – al quale ci dobbiamo opporre fortemente”. La nuova norma è contenuta nella bozza di decreto legislativo relativo alle disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento Ue 29/2012 sulla commercializzazione dell’olio d’oliva e del regolamento Cee 2868/91 sulle caratteristiche degli oli.

 Tale schema di decreto, sottoposto ora al vaglio parlamentare, determina all’articolo 3 che “chiunque non indica sull’etichetta dell’olio extravergine di oliva, dell’olio di oliva vergine, dell’olio d’oliva composto da oli d’oliva raffinati o oli d’oliva vergini, e dell’olio di sansa di oliva preimballati le informazioni previste per le rispettive categorie…, ovvero le indica in maniera difforme, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 1.600 a euro 9,500”.

“Già così – dice il presidente di Confagricoltura Puglia – sembra solo uno scherzo di cattivo gusto. Non si può pensare che tale pena pecuniaria, seppure nel massimo della previsione, possa essere anche lontanamente compensativa dell’immenso vantaggio che l’utilizzo della dizione può garantire”.
Leggendo poi, nel dettaglio, anche l’articolo 4 dello schema di decreto proposto, si ha un quadro completo del progetto che il governo in questo modo si appresta a varare. Sotto la dizione “designazione dell’origine”, si spiega che “salvo che il fatto non costituisca reato”, chiunque non indichi l’origine degli oli o ne indichi una in modo difforme da quanto disposto dal regolamento comunitario, oppure riporti in etichetta e nei documenti commerciali segni, figure e illustrazioni in sostituzione della designazione dell’origine o che possano evocare un’origine geografica diversa da quella indicata “è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 1.600 a euro 9.500”.
“Qui siamo ben oltre l’allarmismo – dice Donato Rossi – Dopo tutte le parole spese e le battaglie fatte per difendere il Made in Italy dal fenomeno della contraffazione, da quelle frodi che sfruttano l’italian sounding per accaparrarsene l’enorme margine di vantaggio competitivo che questo garantisce, sembra che il governo voglia disfare tutto”.
“Tutto ciò è incomprensibile oltre che inaccettabile – aggiunge il presidente Rossi – Il Parlamento deve assolutamente rigettare questa bozza di decreto legislativo e spingere perché se ne disegni uno che dia invece forza alle leggi e ai regolamenti preesistenti, alla ricerca che sempre più avanza e migliora le tecniche di repressione delle frodi, agli sforzi degli organi di controllo, al lavoro della magistratura. Una normativa che soprattutto non mortifichi i tanti operatori del settore che onestamente ogni giorno lavorano per produrre e commercializzare uno dei prodotti che meglio rappresenta l’Italia nel mondo”.

L’ufficio stampa

venerdì 27 novembre 2015

PUGLIA : Confagricoltura chiede all'europa di votare contro il progetto di importazione 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino

Martedì 1 dicembre, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento europeo discuterà e voterà il parere per l’introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina, che - come noto - prevede fra l’altro l’importazione in territorio europeo di 35mila tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia. Si tratta dell’ultimo atto in capo al Parlamento europeo su questo tema, prima che il progetto passi alla definitiva approvazione della Commissione Ue. 

Confagricoltura Puglia, dopo aver già scritto a tutti gli eurodeputati italiani nei mesi scorsi allertandoli sul tema, chiede ora con forza ai membri della commissione Agri di difendere la produzione olivicola nazionale votando contro il progetto. “Si tratta di una misura scellerata che rischia di mettere in ginocchio il comparto olivicolo nazionale - dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - Ci aspettiamo che gli eurodeputati italiani facciano la loro parte per difendere l’economia del nostro territorio”.

In votazione martedì prossimo andrà dunque la proposta unilaterale e a titolo temporaneo di importare un contingente di 35mila tonnellate di olio di oliva extra rispetto agli attuali contingenti di import (56.700 tonnellate) attualmente dettati dall’accordo euro-mediterraneo di associazione entrato in vigore nel 1998. Questo quantitativo in più sarà messo a disposizione per un periodo di due anni, da gennaio 2016 a dicembre 2017. Il progetto è nato in seguito agli attentati terroristici del 26 giugno scorso a Sousse con l’intenzione di sostenere la Tunisia nel suo processo di transizione politica ed economica. “Non capiamo perché il nobilissimo intento di sostenere economie in difficoltà - afferma Confagricoltura Puglia - debba passare sulla testa dei nostri imprenditori agricoli”.

“Noi chiediamo agli eurodeputati italiani - dice Donato Rossi - di opporsi con tutte le forze a questa decisione. Diversamente da quanto è stato affermato, quella che stiamo aprendo in questi giorni non è affatto un’annata magra per la produzione olearia, in particolare per quella pugliese che sta per segnare buoni livelli di crescita quantitativa e qualitativa rispetto allo scorso anno. L’importazione di olio extraeuropeo rischia di vanificare quel margine di vantaggio sul quale le aziende produttrici fanno affidamento”.

Peraltro, come spiegato dalle stesse analisi di contesto che accompagnano il progetto di parere, la Tunisia e l’Unione europea sono sul punto di avviare i negoziati in vista di stabilire un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) che preveda la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli fra le due aree. “E’ questo il momento per far sentire la nostra voce - dice il presidente di Confagricoltura Puglia - Non possiamo aspettare oltre, lamentandoci in seguito di aver subìto le decisioni assunte in sede europea, decisioni assolutamente contestabili e detestabili”.

Confagricoltura fa dunque appello a Nicola CaputoPaolo De CastroGiulia MoiMarco ZulloMara BizzottoMario BorghezioGianluca BuonannoAlberto CirioRosa D’Amato,Michela GiuffredaDario Tamburrano (membri effettivi e membri sostituti della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale) di votare martedì tenendo bene a mente il futuro del comparto olivicolo-olerario italiano, asse portante dell’economia agricola regionale e nazionale.

mercoledì 25 novembre 2015

PUGLIA : SULL’APPROVAZIONE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE." LA SVOLTA PER IL DEFINITIVO SVILUPPO”

Confagricoltura Puglia esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dall’Assessorato regionale all’Agricoltura per l’approvazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. “Il Psr è stato letteralmente recuperato all’ultimo momento – afferma il presidente della Confagricoltura regionale, Donato Rossi – grazie all’egregio lavoro svolto dall’Assessorato e dall’Autorità di Gestione”.

Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale metterà in campo 1.6 miliardi di euro. “Si tratta di una grande opportunità per il sistema agricolo regionale  – spiega il presidente Rossi – che finalmente sarà messo nelle condizioni di imboccare la svolta definitiva, verso gli obiettivi della innovazione e della competitività, unitamente a un pacchetto giovani dai cospicui contenuti, che spinge fortemente a quel ricambio generazionale per l’economia agricola regionale”.

I primi bandi del nuovo Psr saranno resi operativi nel mese di gennaio. “Ci auguriamo – dice Donato Rossi – che il tempo sin oggi perduto possa essere concretamente recuperato con tempistiche veloci e sburocratizzate”.

L’ufficio stampa

venerdì 7 agosto 2015

PUGLIA : Confagricoltura Puglia, “Noi in prima linea contro il caporalato...."

....Chiediamo all’assessore Sebastiano Leo di aprire anche alle associazioni datoriali il tavolo di confronto per l’adozione delle misure di contrasto al lavoro nero in agricoltura

Dopo gli ultimi gravi episodi che hanno visto coinvolti braccianti agricoli all’opera nelle campagne pugliesi, morti a causa delle inaccettabili condizioni di lavoro, Umberto Bucci, presidente di Confagricoltura Puglia, a nome di tutta la Federazione regionale e delle aziende che ad essa aderiscono, esprime “cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e assoluta condanna nei confronti di coloro “che ancora perpetrano l’odiosa pratica del caporalato”.
“Noi - spiega il presidente Bucci - siamo da sempre in prima linea nel contrastare questo fenomeno. Il nostro Consiglio Direttivo, da diversi anni, ha adottato all’unanimità una Delibera che prevede l’immediata espulsione dall’associazione di coloro che praticano il caporalato”.
E’ anche per questa ragione che Confagricoltura Puglia rivendica il diritto di essere ascoltata, insieme con tutte le Organizzazioni professionali agricole, su questi temi e chiede al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore alle Politiche del Lavoro, Sebastiano Leo, di aprire il tavolo di concertazione sulle misure di contrasto al lavoro nero e ai fenomeni di illegalità anche alle associazioni datoriali.
“Non possiamo che condividere lo spirito dell’iniziativa - dice Umberto Bucci - e ci auguriamo che l’incontro fra la struttura assessorile e le Organizzazioni professionali avvenga al più presto”.
Ufficio Stampa Confagricoltura Puglia 

giovedì 16 aprile 2015

ANDRIA : "PROGETTI INTEGRATI PER LA BIODIVERSITÀ"

Incontro per salvare le varietà locali di antica coltivazione

Sono un patrimonio prezioso: varietà frutticole, viticole ed olivicole locali che potrebbero scomparire sotto la spinta omologante della specializzazione colturale.
L'utilizzo di varietà "standardizzate", più produttive e rispondenti alle esigenze dei consumatori, unitamente all'adozione di pratiche colturali intensive, ha creato in Puglia una vera e propria emergenza agro-biodiversità.
La conservazione delle antiche varietà locali rappresenta un obbligo morale nei confronti delle future generazioni. Esse sono il risultato di un paziente lavoro di selezione, miglioramento e conservazione protrattosi attraverso generazioni di agricoltori, in un legame indissolubile con pratiche agricole tradizionali e consuetudini locali. Ma ai valori etici, culturali e scientifici si associano anche quelli economici. Queste varietà rappresentano un’opportunità  irrinunciabile per l’intera economia del territorio.
In loro difesa intervengono i "Progetti integrati per la biodiversità" Re.Ge.Fru.P., Re.Ge.Vi.P. e Re.Ger.O.P., finanziati con fondi PSR, di cui Confagricoltura Puglia è partner insieme con l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, Sinagri S.r.l. Spin Off dell’Università di Bari, Coldiretti Impresa verde s.r.l., Confcooperative, CIA Agricoltura è Vita s.r.l.
Tra le attività di progetto, è prevista l’organizzazione di una serie di incontri sul territorio per sensibilizzare gli agricoltori e facilitare la ricerca, l’identificazione ed il recupero di germoplasma locale raro di antica coltivazione.
Il prossimo incontro, organizzato da Confagricoltura Puglia si terrà il 16 Aprile ad Andria, presso l’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I”, piazza San Pio X.
Negli incontri, a cui interverranno i responsabili scientifici e ricercatori impegnati nei tre progetti, è anche previsto uno spazio dedicato al dibatito, aperto alle segnalazioni da parte dei cittadini e agricoltori di varietà coltivate locali a rischio di estinzione.
Interventi:
Dr. Pasquale VENERITO  – CRSFA “Basile Caramia”, Responsabile Area “Recupero e Conservazione del Germoplasma”.  Progetto “Recupero del Germoplasma Frutticolo Pugliese”

Dr.ssa Cinzia MONTEMURRO - Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Dipartimento Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti. Responsabile scientifico del Progetto “Recupero del Germoplasma Olivicolo Pugliese”

Dr. Pierfederico LA NOTTE - CNR Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Responsabile scientifico Progetto “Recupero del Germoplasma Viticolo Pugliese”

L'evento, visto l’alto profilo dei relatori, ha un elevato valore scientifico ed ha, altresì, una notevole importanza per tutto il settore agricolo della città di Andria e dei comuni limitrofi. 

venerdì 6 marzo 2015

PUGLIA : Vertenza Latte, documento programmatico di Confagricoltura Puglia

Gli agricoltori di Confagricoltura Puglia lamentano l’attuale azione di ribasso del prezzo del latte bovino alla stalla in un momento in cui, di contro, da ricerche di mercato vi è forte richiesta di latte e non è stata assolutamente riscontrata una diminuzione del prezzo dei prodotti derivati e del latte alimentare.
Non è assolutamente condivisibile ed accettabile l’atteggiamento, in questo senso di GranLatte, cooperativa di allevatori in seno a Granarolo, che non si è opposta, anzi, ha deciso insieme agli altri consiglieri rappresentanti, di abbassare ulteriormente il prezzo del latte seguendo soltanto una cinica politica industriale. A tal proposito va additato il Presidente dell’Apa di Taranto per non essere più rappresentativo della categoria degli allevatori tarantini, essendo anche rappresentante del consiglio di GranLatte.
Confagricoltura chiede con forza una riorganizzazione dei controlli sanitari e fiscali nei confronti delle aziende di trasformazione lattiero-casearie, per contrastare il fenomeno illecito dell’utilizzo di latte estero in elevate quantità per le produzioni casearie di eccellenza, vanto della Regione Puglia. Tale fenomeno indebolisce il potere contrattuale degli allevatori e li mette nelle condizioni di assoggettarsi alle logiche speculative della grande distribuzione, agevolate dall’atteggiamento benevolo di coloro i quali scelgono di non schierarsi più definitivamente a difesa degli interessi della categoria.
Confagricoltura inoltre auspica un rigoroso intervento sanitario al fine di affrontare e risolvere l’emergenza “lingua blu”, che sta determinato ulteriori difficoltà per gli allevamenti che devono movimentare i propri animali. Confagricoltura propone la creazione, sentiti i pareri delle autorità sanitarie competenti, di una macroarea che comprenda tutto il territorio della regione Puglia, al fine di una libera commercializzazione dei capi di bestiame, interna ad essa, annullando l’attuale ridicolo, e talvolta infondato, sistema di mappatura dei comuni, spesso confinanti, sul quale vige il divieto di movimentazione a causa di presunti focolai di “blue tongue”.
Tutti questi argomenti sono capisaldi della manifestazione che Agrinsieme ha indetto nella giornata del 09 marzo 2015 a Bari, con la quale il mondo agricolo e zootecnico spera di suscitare maggiore interesse nei confronti di una classe dirigente che, quasi sempre, lascia senza risposte le nostre richieste.

venerdì 20 febbraio 2015

La Puglia lancia la sfida per il ricambio generazionale a Bari durante il Road Show dei Giovani di Confagricoltura

Se quello del ricambio generazionale è uno dei maggiori problemi dell’agricoltura pugliese, l’Associazione dei Giovani Agricoltori di Confagricoltura Puglia se ne fa carico e risponde lanciando le sue proposte per promuovere tutti gli strumenti utili ad agevolare questo passaggio. 

Se ne è discusso ieri nel corso del Road show di Anga Puglia, tenutosi nell’Aula Magna dell’Ex Facoltà di Agraria. “Quello del ricambio generazionale è un tema centrale per la nostra agricoltura - ha detto Raffaele Maiorano, presidente nazionale dei Giovani di Confagricoltura - Un giovane alla guida di un’azienda agricola porta innovazione, tecnologia, nuove energie. E noi dell’Anga siamo a disposizione di tutti quei giovani che vogliano intraprendere un’attività nel campo agricolo. Gli strumenti ci sono, non ultima la norma contenuta nella Legge di Stabilità sulle Società di affiancamento. Si tratta di farli conoscere ai giovani interessati e noi siamo qui per questo”.

Su un totale di 270mila aziende agricole presenti in Puglia, soltanto 11mila (appena il 4 per cento) è condotto da imprenditori under 35. La percentuale sale al 9 per cento (24mila in tutto) per le imprese guidate da under 40, ma resta sempre al di sotto della media nazionale. Gli imprenditori over 65 sono invece più di 100mila, mentre gli over 75 superano i 43mila. “Sono dati che ci devono fare riflettere sulla necessità di modificare le regole del gioco - ha detto Rocco Caliandro, presidente di Anga Puglia - perché i giovani siano favoriti”.
Nel corso del Road show di questa mattina, sono state illustrate tutte le opportunità che arrivano dalle nuove programmazioni. “Ci sono interessanti misure sia nella Pac (Politica agricola comunitaria) sia nel Psr (Piano di sviluppo rurale) - ha detto Filippo Schiavone, vicepresidente nazionale di Anga - Anche dall’Ismea sono in arrivo nuovi bandi destinati sia ai primi insediamenti che ai subentri”. Sono state inoltre presentate tutte le opportunità che Confagricoltura Puglia offre agli imprenditori, iscritti e non, per la partecipazione all’Expo 2015. 

Il Road Show che si è svolto ieri a Bari è la prima azione di un progetto di ricambio generazionale denominato  “Yeah! Project”, attraverso il quale i giovani di Confagricoltura si propongono di ridisegnare l’associazione e di identificare strumenti innovativi per attrarre nuovi associati. Possono aderire ad Anga gli imprenditori che conducono la loro impresa, i coadiuvanti familiari, i tecnici, i ricercatori, gli studiosi, i giornalisti pubblicisti con specifici interessi nel settore agricolo di un’età compresa tra 16 e 40 anni.