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News dalle Città della BAT

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lunedì 25 giugno 2018

TRANI : Case popolari e abusivismo, Santorsola - «Serve un Tavolo di concertazione»

Alcuni giorni fa, in un comunicato, ho illustrato quali sono le condizioni necessarie ed inderogabili per avviare una seria revisione della politica abitativa sul nostro territorio.
Bisogna intervenire celermente e per questo, recependo le richieste del Sunia, il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, ho chiesto che venga istituito un Tavolo permanente tra tutti gli Enti istituzionali che possano garantire reali risposte ai problemi dei cittadini, non limitatamente alle questioni di ordine pubblico.
I vertici di Sunia hanno scritto al presidente della Regione, al sindaco di Trani, all’Arca Puglia, alla Procura di Trani, per evidenziare la situazione nella quale si trovano gli assegnatari delle case popolari di Trani: da oltre un anno, l’Erp, Ente per l’edilizia residenziale pubblica, invia anche a chi regolarmente paga i fitti delle minacce di sfratto.
Intanto, urge intervenire sulla situazione incresciosa di aumento di numero di abusivi, tanto che, come riportato questa mattina su La gazzetta del Mezzogiorno, una famiglia ha occupato con la forza la casa popolare assegnata a un anziano che al momento è ricoverato. Situazioni incresciose che vanno contrastate sul nascere.

Mimmo Santorsola – consigliere regionale

martedì 12 giugno 2018

TRANI : «Apprendistato e botteghe scuola, approvato in consiglio il disegno di legge della nostra commissione»

Ieri in consiglio regionale è stato approvato all’unanimità il disegno di legge che disciplina l’apprendistato e contiene le norme in materia di “bottega scuola”. Sono particolarmente soddisfatto perché a questa normativa, in sesta commissione, abbiamo lavorato molto. Indispensabile anche l’apporto dell’Assessore al lavoro e alla formazione Sebastiano Leo.
Con questo disegno di legge, il Governo regionale ha inteso adeguare la normativa regionale alla novella apportata dal decreto legislativo numero 81/2015 relativo alla disciplina organica dei contratti di lavoro e mansioni, nonché dal dm 12/10/2015, che ha definito gli standard formativi dell’apprendistato e i criteri generali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato.
Il disegno di legge si ispira al principio dell’integrazione tra le funzioni in materia di apprendistato ripartite tra i diversi livelli di Governo e tiene conto nel confronto le parti sociali. 
Riprende, inoltre, le norme in materia di botteghe artigiane e maestro artigiano, eliminando le criticità evidenziate dalla precedente disciplina. Le botteghe scuola sono imprese artigiane esercenti attività del settore dell’artigianato artistico, tradizionale e dell’abbigliamento su misura.  All’interno delle stesse, il maestro artigiano può svolgere attività formative usufruendo anche di una specifica normativa regionale di sostegno nei confronti di quei settori.  Con questa iniziativa, la Regione sostiene i progetti di valorizzazione e recupero dei mestieri dell’artigianato, professionalità indispensabili che rischiano di estinguersi. 
La Regione Puglia, per questo, riconosce specifici incentivi, nei limiti degli stanziamenti annuali dei bilanci di previsione, per lo svolgimento delle attività formative e per l'assunzione di lavoratori con contratto di apprendistato, alle imprese artigiane operanti nel settore delle lavorazioni artistiche, tradizionali e dell'abbigliamento su misura che abbiano conseguito la qualificazione di bottega scuola. 
È previsto inoltre il monitoraggio semestrale per la messa a regime di un sistema di valutazione ad hoc.

Mimmo Santorsola - consigliere regionale

lunedì 14 maggio 2018

TRANI : Incontro sull’ospedale, Santorsola - «Termine ultimo per attuare il protocollo, settembre»

È durato più di tre ore l’incontro con i cittadini di Trani che si è tenuto ieri all’ospedale San Nicola Pellegrino con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed il direttore generale Alessandro Delle Donne. Oggetto della conferenza era la riorganizzazione dell’offerta sanitaria sul territorio cittadino alla luce della chiusura definitiva dell’ospedale.
Premettendo che la decisione politica di sopprimere il San Nicola è stata presa ed avviata negli anni Novanta e nei primi anni del nuovo secolo, va dato atto alla Città di Trani di aver saputo accettare le necessità organizzative della sanità regionale senza clamori e senza erigere barriere.
La Direzione Asl ha riconosciuto la ferita inferta alla comunità, ha percepito la necessità di dare finalmente una svolta ai progetti di territorializzazione delle strutture e, non dimenticando che si tratta, comunque, di un co-capoluogo con quasi 60.000 abitanti, ha arricchito con nuove unità operative il progetto sottoscritto nel protocollo di intesa fra Comune e Regione.
Dobbiamo, invece, dare atto a Michele Emiliano di aver saputo chiedere formalmente scusa per il colpevole ritardo accumulato nei due anni precedenti e di aver assicurato, nella doppia veste di presidente della Regione Puglia e di assessore alla sanità, l’impegno a sorvegliare ed a stimolare le strutture amministrative ad una pronta realizzazione dei progetti concordati che vanno, tutte, nel solco tracciato dalle richieste formulate dal nostro gruppo di lavoro e sottoscritte anche da altri consiglieri regionali.
Sia chiaro, però, che nonostante le rassicurazioni staremo in guardia e poniamo, fin da ora, settembre 2018 (a due anni, quindi, dalla firma del protocollo) come termine ultimo per verificare che le promesse fatte questa volta siamo mantenute.
Con il nuovo assetto il San Nicola Pellegrino, come ben illustrato ieri da Delle Donne, potrebbe offrire assistenza qualificata a quanti non hanno bisogno di ricovero e quindi alla stragrande maggioranza dei pazienti.
L’eventuale realizzazione di una residenza sanitaria tipo RSA-R1 è ben accetta perché potrebbe diversificare ed ampliare il campo assistenziale ma non deve assolutamente essere una alternativa ad un presidio territoriale assistenziale integrato con le strutture ospedaliere della Asl ed efficiente nelle specialità di maggior interesse sanitario.
Una sola considerazione da fare con grande rammarico: se le forze politiche locali, con la sola eccezione di Carlo Avantario e di Emanuele Tomasicchio, avessero saputo (o voluto?) organizzarsi per tempo avrebbero potuto offrire un pacchetto di proposte più utili alla comunità e, sicuramente, più dignitose di un inutile “muro del pianto”; l’occasione di poter dialogare per tre ore con i vertici della sanità locale e regionale non capita tutti i giorni e, di certo, non a tutti!
Forse non avremmo potuto ottenere la luna nel pozzo, ma ....  sicuramente avremmo potuto utilizzare meglio il tempo che ci è stato dedicato.

Mimmo Santorsola – consigliere regionale

lunedì 23 aprile 2018

TRANI : Condotta sottomarina a servizio del depuratore, una priorità per città

Completare la condotta sottomarina, definire lo stato dei luoghi e compiere una indagine scandagliometrica. È questo che l’Acquedotto pugliese, in una riunione congiunta con la Regione Puglia, ha chiesto al Comune di Trani per risolvere il problema del prolungamento della condotta, in un quadro completo del Servizio idrico integrato dell’agglomerato di Trani.
Il tavolo tecnico è stato da me indetto ad agosto 2017 ma ad oggi ben poco è stato fatto dall’amministrazione comunale, che pure formalmente si era resa disponibile.
Con riferimento alla condotta sottomarina esistente, infatti, i rappresentanti del Comune (l’assessore all’ambiente Michele Di Gregorio e l’allora dirigente ai lavori pubblici, Giovanni Didonna) avevano comunicato che era stato affidato l’incarico professionale a un collaudatore tecnico-amministrativo. Ma è stato firmato il contratto? Come procedono, se procedono, i lavori?
L’amministrazione disse anche che sarebbero state avviate a breve (lo disse sempre ad agosto 2017) le attività ispettive di verifica in loco dello stato conservativo della condotta esistente. Queste attività ispettive sono state avviate? Questo passaggio è necessario: solo successivamente a quelle attività ispettive, si sarebbero potute avviare presso la Regione Puglia le attività propedeutiche riguardanti l’eventuale finanziamento per la realizzazione del prolungamento della condotta sottomarina esistente. 
L’Acquedotto pugliese finanzierebbe questo eventuale progetto e la Città di Trani ne trarrebbe giovamento dal punto di vista turistico e anche lavorativo.  Un mare pulito aumenterebbe l’indice di attrazione del nostro territorio e mi sembra assolutamente sbagliato che una città a vocazione turistica come Trani debba rinunciare ancora a chilometri di costa balneabile, pur avendo a disposizione tutti gli strumenti per risolvere i problemi che da anni affliggono la nostra comunità.

Mimmo Santorsola – consigliere regionale

martedì 17 aprile 2018

TRANI : Chiusura dei Punti di primo intervento. «Le Asl devono rispettare l’Accordo di programma»

Con le decisioni assunte in una delle ultime sedute, la Giunta regionale ha  compiuto un ulteriore “passo avanti” nella riorganizzazione della offerta  sanitaria sul territorio pugliese. A partire dal primo maggio 2018, in pratica, verranno chiusi i Punti di primo intervento che nel periodo di osservazione non hanno accolto più di quattro accessi al giorno, specie se caratterizzati da un basso livello di gravità e/o di urgenza; al loro posto ci saranno postazioni del 118, fisse nelle città con maggiori utenza e mobili, invece, in quelle con utenza minore.
Di primo acchito, il ragionamento non fa una grinza e la decisione sembra rientrare a pieno titolo in quel piano di riordino ospedaliero che, pur fra tante obiezioni, era stato assunto dalla stessa Giunta nel 2016.
Quel piano, lo ricordiamo giusto per dovere di cronaca, prevedeva la riconversione di diversi ospedali in presidi territoriali che, in modi alternativi al ricovero convenzionale, avrebbero offerto assistenza sanitaria alle comunità interessate; la speranza del legislatore era quella di rendere meno dolorosa la perdita di una struttura da sempre considerata rassicurante per la popolazione residente ed un punto di riferimento per la comunità.
A quel piano, sotto tanti aspetti opinabile, io ero contrario sia perché riduceva drasticamente il numero dei posti letto sul territorio regionale sia perché la scelta delle “strutture sopravviventi” era stata fatta più sulla base di criteri di opportunità politica che di reale valenza assistenziale. 
Un esempio fra tutti? La scelta di premiare il presidio ospedaliero di Bisceglie, tuttora inadeguato nonostante l’enorme quantità di denaro spesa nel tentativo di ammodernarlo, a scapito dell’ospedale di Trani, dotato di un comfort alberghiero e di grandi possibilità di adeguamento agli standard comunitari.
Certamente lo spirito campanilistico, la mia militanza nel Consiglio  comunale tranese e l’essere stato medico di quella struttura hanno condizionato, e forse condizionano ancora, i miei giudizi o, se vogliamo, i miei pregiudizi, ma  alla fine ho sposato in pieno la proposta del presidente Emiliano difendendola in ogni occasione come la meno disastrosa delle proposte.
Per renderla più “compliante”, per usare un termine medico, ho partecipato attivamente alla stesura di una proposta alternativa che offrisse ad ogni città della Bat una sorte dignitosa piuttosto che una morte indecorosa quanto immeritata, proposta sottoscritta dai Colleghi consiglieri regionali della Bat, tanto di maggioranza quanto di opposizione; quel piano alla fine avrebbe potuto essere un male necessario dal quale uscire uniti e rafforzati nella volontà di assicurare un livello assistenziale adeguato alle aspettative.
Se ora torniamo al punto in questione, dovremmo concludere che la chiusura di  questi 39 punti di primo intervento (della Bat, sono quelli di Minervino Murge, Spinazzola e Canosa di Puglia) diventa un atto dovuto, coerente col piano di riordino ospedaliero e con gli impegni assunti con il Ministero, accordi stigmatizzati nel decreto ministeriale n.70 del 2015, laddove ci si riferisce alla riconversione in presidi medicalizzati del 118.
Allora si pone, legittima, una domanda: se tutto è politicamente ed amministrativamente logico e coerente perché tanto malessere, perché tante  obiezioni, per quanto tardive, da esponenti politici bipartisan, perché tanti inviti alla riflessione da parte delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali?
La risposta è semplice e sta nei ritardi accumulati dalle Asl nella realizzazione delle strutture compensatorie e nella attuazione di quanto previsto negli Accordi di programma e nei Protocolli di intesa che l’Amministrazione regionale ha sottoscritto con questo o quel Comune, assicurando a gran voce che nessuno avrebbe risentito negativamente dei tagli che, ineluttabili quanto dolorosi, dovevano essere operati per motivi di logica economica e per la tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini amministrati.
Gli ospedali piccoli, privi di tecnologie di esperienze professionali, sono  un pericolo per i pazienti, affermavano gli esperti e, perciò «li chiudiamo ed al loro posto vi diamo altro»: potenziamento degli ospedali di secondo
livello, nuovi ospedali a distribuzione provinciale, PTA, PTA integrati,  CPT, Case della salute e quant’altro. 
Ed è proprio questo “altro” che, invece, è mancato (vedi l’ospedale di Andria),  continua ad essere nebuloso e controverso (vedi il Pta di Trani) e alimenta le proteste: le Asl (per non addebitare le colpe ai singoli direttori generali) non hanno completato la rimodulazione della rete ospedaliera!
Qualche volta non hanno saputo, altre volte non hanno potuto ma, in  parecchi casi, non hanno voluto farlo per dare invece priorità a questo o a quel presidio ospedaliero, spesso promosso solo perché raccomandato.
In questo panorama la mannaia che si sta abbattendo sui tanti PPI “inadempienti” mette seriamente a rischio il diritto alla salute costituzionalmente garantito a tutti i cittadini: in moltissimi territori i Pronto soccorso residui, che già affrontano quotidianamente situazioni che vanno oltre ogni limite di tolleranza, saranno costretti a ridurre ulteriormente il livello qualitativo delle prestazioni professionali, per non parlare dei tempi e delle liste di attesa che lieviteranno in maniera smisurata a tutto vantaggio delle attività private.
Sulla base di queste considerazioni mi associo ai tanti Pugliesi, ai Colleghi del Consiglio Regionale ed alle Sigle Sindacali nel chiedere al presidente Emiliano una pausa di riflessione al solo scopo di trovare nelle pieghe dei piani di razionalizzazione concordati con i Ministeri competenti lo spazio per i PPI necessari ed il tempo per la realizzazione delle strutture compensatorie. 

Mimmo Santorsola – Consigliere regionale

martedì 6 febbraio 2018

TRANI : Il consigliere regionale Mimmo Santorsola aderisce a “Liberi e Uguali”

«Ho aderito al progetto politico “Liberi e Uguali” perché nelle pagine del programma si leggono le soluzioni alle richieste reali del Paese: sanità, scuola, precarietà, disoccupazione, politiche del lavoro». Così Mimmo Santorsola, consigliere regionale, si schiera dalla parte della coalizione con leader il Presidente del Senato Pietro Grasso e annuncia la sua presenza, domani alle 18 a san Luigi, a Trani, alla conferenza di presentazione dei candidati di “Liberi e Uguali” alla Camera e al Senato.
«Il 4 marzo, alle urne, non possiamo sbagliare: abbiamo la possibilità di votare un Governo di sinistra» conclude Santorsola.

martedì 2 gennaio 2018

TRANI : Avvio delle procedure per la realizzazione di aree di parcheggio

Bene l’avvio delle procedure per la realizzazione di aree di parcheggio organizzato sull’area antistante il Pta di Trani, che la Asl finanzierà con fondi propri. Ma ricordo anche che entro metà gennaio, come promesso dal direttore generale dell’Asl Bt, Ottavio Narracci, in un incontro che abbiamo tenuto nei giorni scorsi, dovrebbero esserci uno spostamento dei reparti e la messa in pratica del progetto di territorializzazione dell’ospedale.
Sarà inoltre affidata la responsabilità della struttura ad una sola persona.
Narracci ha anche assicurato che sono state avviate le gare per l’ampliamento e l’adeguamento delle sale operative della dialisi ed altre strutture e che ci sarà un aumento di orario di apertura e attività della sala operatoria.
Tutto ciò, nell’ottica di aumentare l’offerta  sanitaria in regime di ambulatorio e/o di day service, a favore dei cittadini.
È inoltre di poche ore fa la notizia che l’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato il sistema sanitario della Regione Puglia come modello potenzialmente idoneo ad essere esportato ai fini della riforma del sistema sanitario greco. Tra i numerosi casi di eccellenza, anche il progetto dell’ospedale di Trani.

Mimmo Santorsola – consigliere regionale

mercoledì 20 dicembre 2017

TRANI : "Una società civile tutti hanno le stesse opportunità, gli indigenti e gli anziani sono come i magistrati e gli avvocati."

Poiché in una società civile tutti hanno le stesse opportunità, gli indigenti e gli anziani sono come i magistrati e gli avvocati. Allora perché il Comune di Trani su Palazzo Carcano, ex convento degli agostiniani e Vittorio Emanuele II, usa due pesi e due misure?
Il consiglio comunale ha approvato la cessione gratuita di Palazzo Carcano allo Stato. Qui verranno allocati gli uffici giudiziari del Tribunale di Trani. L’operazione ovviamente è importante e positiva, se consideriamo che il Comune affida al Ministero un bene che non riesce a gestire al meglio per mancanza di fondi.
Ma per coerenza ed onestà intellettuale serve ricordare alla stessa amministrazione comunale che, pur in presenza di finanziamenti regionali (3 milioni di euro, eventualmente integrabili con ulteriori somme) per la ristrutturazione dell’ex convento degli agostiniani, in piazza Gradenigo, non è stato valutato e presentato alcun progetto per quell’immobile, che sarebbe potuto essere destinato ad uffici Asl Bt o a una possibile sede distaccata della Regione. 
Lo stesso dicasi della Asp Vittorio Emanuele II: un progetto presentato dal commissario straordinario potrebbe far accedere la struttura a dei fondi regionali che promuoverebbero l’immobile, fornendo servizi ad anziani e meno abbienti. Ma è necessario che il Comune dia alla Asp un uso perpetuo e una concessione prolungata dell’immobile. Anche in questo caso, l’Ente non ha risposto alle sollecitazioni.

Vincenzo Topputo – segretario Sinistra Italiana Trani
Mimmo Santorsola – consigliere Regione Puglia

giovedì 30 novembre 2017

TRANI : Promuovere l’informazione locale favorendone il pluralismo

Promuovere l’informazione locale favorendone il pluralismo, dando un aiuto concreto all’editoria pugliese, che vive un momento di difficoltà. È questo l’obiettivo del testo “Disposizioni per la promozione e il sostegno pubblico al pluralismo e all’innovazione dell’informazione e della comunicazione regionale”, licenziato nei giorni scorsi in una seduta congiunta di quarta e sesta commissione e che presto sarà discusso in Consiglio regionale.
Sono previsti fondi di bilancio regionale ma anche finanziamenti comunitari e nazionali.
Abbiamo lavorato a fianco della quarta commissione regionale, Sviluppo economico, presieduta da Donato Pentassuglia, recependo gli emendamenti di Assostampa e dell’Ordine dei giornalisti. 
Per la graduatoria di accesso ai contributi, non si premieranno il fatturato e il numero di giornalisti dipendenti, per non favorire aziende più strutturate. Le emittenti, che potranno accedere ad un contributo massimo di 80.000 euro, dovranno avere un bilancio certificato ed essere in regola con il Fisco.  
Verrà favorito l’accesso nel sistema dell’editoria regionale al massimo numero possibile di soggetti, tra giornalisti e, molto importante, anche figure tecniche. 

Mimmo Santorsola, presidente della sesta commissione, Formazione e lavoro

giovedì 23 novembre 2017

TRANI : Quella del comitato di Trani “Chiudiamo la discarica”(?), è mera propaganda politica

I rappresentanti del comitato, in realtà, sono in eterna campagna elettorale. 
«Ringraziamo l’Assessore» scrivono, a seguito di un incontro con Filippo Caracciolo per parlare dei problemi della discarica di Trani, «per aver subito accettato il nostro invito e per essersi confrontato con noi a viso aperto, per noi è stata una piacevole novità vista la difficoltà di ottenere un confronto con il suo predecessore, peraltro nostro concittadino». 
Fermo restando l’attendibilità dell’assessore Caracciolo, a questa ennesima nota stampa del comitato di matrice politica sento di replicare per dovere istituzionale, per difendere il mio operato. Non mi pare, infatti, che sia emerso da questo incontro qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre ribadito. 
Le novità sono solo di natura politica: oggi è possibile ringraziare per l’ascolto attento dell’assessore regionale di fuori Trani; ieri no. Ieri, sarebbe stato un boomerang politico territoriale. 
Mi e vi chiedo: in questa esperienza di assessore ho incontrato moltissimi comitati pugliesi, perché mai non avrei dovuto incontrare proprio quello della mia città? Quale strategia politica folle mi avrebbe dovuto spingere a non farlo? Ho persino tenuto una riunione pubblica, sottolineo pubblica, per rendere conto del mio operato da assessore all’ambiente (e che mi risulti sono stato l’unico politico a sostenere un confronto pubblico sul proprio operato), ma i rappresentanti del comitato erano assenti. La verità, è che non mi è mai stato richiesto un incontro in assessorato. 
Piuttosto, a seguito di note stampa, post sui social, incursioni ad incontri ho sempre ribadito la mia disponibilità ad incontrare gli esponenti del comitato, ma non c’è mai stato un seguito.
Infine, credo sia stata una delle poche volte che ho replicato, e forse l’ultima, in quanto, lo ammetto, replicare o discutere con interlocutori che si celano dietro l’anonimato di un comitato per fare in maniera occulta campagna elettorale contro....non mi appassiona.

Mimmo Santorsola - consigliere regionale

mercoledì 2 settembre 2015

BARLETTA : TIMAC. RIAVVIATO PROFICUO RAPPORTO TRA ISTITUZIONI

“Sulla Timac nei giorni scorsi c’è stato un ingiustificato allarmismo sul quale abbiamo voluto fare immediata chiarezza dando nuovo slancio al rapporto tra le istituzioni coinvolte nei processi di monitoraggio e messa in sicurezza dell’area. Nonostante sia stato più volte confermato da Arpa Puglia il fatto che non vi siano rischi di natura sanitaria di concerto con il presidente della V commissione, Filippo Caracciolo, abbiamo subito ritenuto opportuno un incontro chiarificatore in sede istituzionale”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Mimmo Santorsola in relazione ai lavori della commissione consiliare di questa mattina sulle attività di messa in sicurezza operativa relative alla Timac Agro di Barletta. 
“L’obiettivo della commissione odierna era quello di costruire una visione d’insieme del problema – spiega il presidente Filippo Caracciolo – perché si potesse ragionare in termini di area vasta e si giungesse quindi ad un confronto costruttivo sui passi successivi da compiere”.
Ai lavori hanno partecipato oltre alle strutture tecniche dell’Assessorato all’ambiente anche Arpa Puglia, i tecnici della Provincia Bat e del Comune di Barletta, la Asl territorialmente competente. Tra gli elementi emersi relativi all’esigenza di intervenire sulle contaminazioni della falda allargando il raggio d’azione all’intera area e la necessità di individuare una postazione fissa di monitoraggio dell’area.

 La Regione ha dato ampie rassicurazioni sulla disponibilità ad individuare un percorso condiviso e a mettere a disposizione quanto necessario per gli interventi,  contando sulla collaborazione e l’interazione proficua con gli altri attori della vicenda. 

lunedì 8 giugno 2015

TRANI : Questione ospedale, intervento congiunto di Amedeo Bottaro e Mimmo Santorsola

Niente ridimensionamenti dell’ospedale di Trani o comunque nessuna attuazione di assetti organizzativi fino all’insediamento del nuovo Consiglio regionale e dell’elezione del nuovo sindaco della città. E’ quello che chiedono il candidato sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, e il neo consigliere regionale Mimmo Santorsola alla Asl Bt. “Stante la vacatio istituzionale nel Comune di Trani e in attesa dell’insediamento del Consiglio regionale appena eletto - è spiegato nella comunicazione inviata alla direzione generale - il candidato sindaco Amedeo Bottaro e il consigliere regionale, Mimmo Santorsola, invitano il direttore generale della Asl a sospendere l’attuazione di tutti i programmi relativi all’Ospedale di Trani concordati con le precedenti amministrazioni”.