Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

Visualizzazione post con etichetta REDDITO DI DIGNITÀ. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta REDDITO DI DIGNITÀ. Mostra tutti i post

martedì 18 aprile 2017

“Puglia seconda in Italia per povertà: ok al reddito di inclusione ma senza l’incentivazione del lavoro serve a poco”

“Solo il rilancio dell’occupazione può dare una risposta concreta all’allarme povertà in Italia, nel Mezzogiorno ed in Puglia”: è quanto sostiene il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari/Bat, Aldo Pugliese, nel commentare le iniziative che mirano ad alleviare le grandi difficoltà in cui versano il 6,1% delle famiglie italiane secondo i dati Istat.
“E’ certamente positivo che si pensi al reddito di inclusione come sta facendo il governo – dice Pugliese – nella speranza che i decreti attuativi arrivino in tempi brevi. Il problema è che non è una misura sufficiente in termini di risorse disponibili, cosa che riguarda anche il reddito di dignità pensato dalla Regione Puglia. Non va infatti dimenticato che nella classifica della povertà in Italia la nostra regione è purtroppo seconda dopo la Sicilia, con un 23,3% di famiglie in grave stato di deprivazione. Un valore superiore alla media del Mezzogiorno, che è del 20,4%. Quindi, lo sforzo finanziario va bene, ma da solo non basta e di questo bisogna avere piena consapevolezza”.
Secondo il segretario Uil è necessario anche allargare il discorso: “Non va ad esempio dimenticato – spiega – che in Puglia quasi un giovane su due è disoccupato e che circa 300mila giovani hanno rinunciato allo studio ma non cercano più neanche lavoro. A questa gente vanno restituite la speranza e la dignità. Il nostro è un territorio che si sta progressivamente impoverendo e che risente sia dell’invecchiamento della popolazione sia delle fughe sempre più frequenti di chi va a cercare il lavoro altrove, in un’altra regione se non addirittura all’estero”.
Insomma, la situazione è a dir poco drammatica: “Sul piano economico ed occupazionale c’è una crisi generalizzata – afferma Pugliese – che si riverbera anche sul piano sociale proprio perché non disponiamo di una struttura sociale e sociosanitaria all’altezza della situazione. Quindi, la sola strada percorribile è incentivare le politiche del lavoro che devono essere un insostituibile supporto per il reddito di inclusione o di dignità, nel caso della Puglia. Va bene anche lo sgravio di 8000 euro annui per le imprese che assumono, ma questo sgravio non può essere limitato ad un solo anno. Altrimenti gli imprenditori si fanno due conti e, se non dovessero tornare, finiscono col rinunciare. La partita non è persa, ma va giocata a tutto campo”.

venerdì 28 ottobre 2016

TRANI : Sportello aperto per domande, R.E.D. – Reddito di dignità.

E’ attivo lo sportello R.E.D. – Reddito di dignità, del CAAF Sicurezza Fiscale della Confesercenti Provinciale BAT, sito in Trani, presso Via Malcangi, 197. Presso lo sportello, aperto al pubblico dal Lunedi al Venerdi dalle ore 9.00 alle ore 12.00.
è possibile:

  • Verificare gratuitamente con un nostro consulente il possesso dei principali requisiti richiesti dal bando quali:


  • Aver compiuto la maggiore età
  • Essere cittadini italiani o comunitari residenti in Puglia da almeno 12 mesi dalla data di presentazione della domanda
  • Essere cittadini stranieri in possesso di diritto di soggiorno residenti in Puglia da almeno 12 mesi dalla data di presentazione della domanda
  • Avere un reddito(ISEE) inferiore o uguale a 3000€
  • Altri requisiti variabili


  • Inoltrare la domanda,gratuitamente, alla sedi istituzionali competenti

Si ricorda che è necessario presentarsi presso lo sportello provvisti di documento ISEE e documento di identità.


Per ulteriori informazioni contattare i nostri uffici

Tel - 0883-888236
Sig. Luigi – Sig.ra Myriam


lunedì 3 ottobre 2016

BISCEGLIE : Arriva il RED, il Reddito di Dignità istituito dalla Regione Puglia

Un camper sul territorio per illustrare la misura di contrasto alla povertà


E’ Bisceglie, lunedì 3 ottobre 10:30-13:30 e 16:30-20:30, la prima tappa della prossima settimana per il Roadshow del Camper RED. Dopo due settimane il camper ha inanellato una lunga serie di tappe in tutta la Puglia, per spiegare ai cittadini, alle imprese e a chiunque sia interessato, il RED, Reddito di Dignità regionale. Il RED è una misura della Regione Puglia di contrasto alla povertà ed esclusione sociale, attivo per tutti i richiedenti che si trovino, anche temporaneamente, al di sotto della soglia economica necessaria per un’esistenza accettabile.

Moltissime le domande sul RED a cui ha risposto il “RED team”, se ne prevedono altrettante nelle prossime tappe: dopo Bisceglie sarà la volta di Manfredonia (martedì 4 ottobre), di Corato (mercoledì 5 ottobre mattina), Ruvo (mercoledì  5 ottobre pomeriggio); il giorno successivo toccherà a Molfetta (giovedì 6 ottobre al mattino), a Giovinazzo (giovedì  6 ottobre pomeriggio) e Bitonto (venerdì 7 ottobre intera giornata). Chiuderà la settimana la tappa di Bari, sabato 8 ottobre per l’intera giornata. Per tutte le tappe l’orario è dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:30 alle 20:30.
Le informazioni sul Reddito di Dignità sono disponibili anche sulla piattaforma telematica dedicata, all'indirizzo www.sistema.puglia.it/red. La misura prevede un percorso di inclusione sociale attiva poiché offre, oltre a un trasferimento economico ad integrazione del reddito familiare, la partecipazione a tirocini e progetti di sussidiarietà, nonché l'attivazione di servizi di sostegno al nucleo familiare, quali ad esempio asili nido e assistenza domiciliare educativa. Elemento importante per capire lo spirito di questa misura regionale è che nel partecipare a questo programma il cittadino aderisce a un Patto di inclusione che comporta diritti e doveri verso il proprio Comune/Ambito territoriale sociale.

Sul Camper RED viaggia un team pronto a fornire informazioni e dettagli sia ai cittadini che alle aziende di tutta la Puglia.



Per informazioni: ufficiostampa@pomilio.com

http://red.regione.puglia.it

mercoledì 20 luglio 2016

BARLETTA : “IL REDDITO DI DIGNITÀ IN PUGLIA PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA DI CHI È IN DIFFICOLTÀ ECONOMICA”

Sarà presentato durante un incontro pubblico nella sala rossa “Vittorio Palumbieri” del castello, venerdì 22 luglio alle ore 10, il “Reddito di dignità” la nuova misura a sostegno dei soggetti economicamente più deboli promossa d’intesa tra la Regione Puglia e l’Amministrazione comunale di Barletta.
Il programma dell’iniziativa, dopo i saluti del sindaco Pasquale Cascella e dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Marcello Lanotte, prevede l’Illustrazione della misura, del quadro normativo, del percorso attuativo e dei relativi strumenti da parte dell’assessore e del dirigente regionale al Welfare, rispettivamente Salvatore Negro e Annamaria Candela.
Interverrà il Sottosegretario al Welfare, Massimo Cassano.
Sono invitati a partecipare i cittadini, gli amministratori locali, i responsabili e i referenti dei Servizi Sociali, degli Uffici di Piano, dei Centri per l’Impiego, dei CAAF e dei patronati, delle imprese private e sociali attive sul territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, nonché tutte le organizzazioni di volontariato, di rappresentanza e di tutela pubblica.


sabato 2 luglio 2016

BARLETTA : REDDITO DI DIGNITÀ E CONTRIBUTO FITTO CASA.

Sono stati compiuti gli atti fondamentali per le misure a contrasto del disagio economico – sociale deliberati dalla Regione Puglia, in particolare per l'avvio del Reddito di dignità, prevedendo il prossimo avviso pubblico regionale necessario a presentare i “Progetti di inclusione”, che garantiranno ai cittadini individuati attraverso la pubblica graduatoria, un reddito minimo in cambio di lavoro.
Tale misura sarà illustrata in un incontro pubblico in programma a Barletta, la cui data sarà comunicata a breve dalla stessa Regione Puglia, a cui parteciperanno dirigenti regionali e comunali, oltre a rappresentanti delle istituzioni. Le relative informazioni, saranno anche pubblicate sul portale istituzionale del Comune di Barletta, consentendo, attraverso l’apposito banner denominato ReD”, di scaricare ogni documento utile.
Altra importante misura sociale, sempre a sostegno dei cittadini meritevoli di sostegno economico, è rappresentata dall'imminente pubblicazione del bando relativo al Contributo Fitto Casa che, anche quest'anno, sarà corrisposto dalla Regione Puglia con un cofinanziamento del Comune di Barletta, che ha mantenuto in bilancio una apposita quota.
"Sono entrambe misure importanti a sostegno dei cittadini e delle famiglie della nostra città. Grazie al “ReD” contiamo di garantire un reddito minimo a chi ha davvero bisogno di un sostegno economico, nella speranza di avviarlo al mondo del lavoro in modo stabile, così da superare logiche assistenzialiste ormai anacronistiche.
Confidiamo – ha sostenuto l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Marcello Lanotte – nella sensibilità dei nostri concittadini che, interagendo negli ambiti di cooperative sociali, aziende private, enti pubblici, associazioni e chiese, hanno la possibilità di presentare i progetti per il Reddito di Dignità.

Quanto al contributo Fitto Casa, adesso sarebbe il caso che certi politici, avvezzi alla contestazione a prescindere e sempre strumentale, diano conto, non a noi, ma ai cittadini per le loro sempre più inutili polemiche. Infatti, proprio quando nessuno pensava che la Regione avrebbe erogato queste somme, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Cascella ha avuto il buon senso e l'intuizione di prevedere nel bilancio comunale le somme necessarie e di propria competenza. Ringrazio anche il Consigliere Regionale Filippo Caracciolo per essersi fatto promotore dell'istanza giunta dall'Amministrazione comunale, a riprova del fatto che la sinergia tra le istituzioni è sempre proficua per il bene comune".

giovedì 19 novembre 2015

TRANI : Analisi dello schema di legge sul Reddito di Dignità (Red)

Lunedì 23 novembre alle ore 17.30, presso il circolo SEL di Trani sito in via Città di Milano 34-36, si terrà un tavolo di lavoro aperto a tutte le sigle e realtà della provincia BAT dedicato alle analisi dello schema di legge sul Reddito di Dignità (Red) e valutazioni in merito.
Sinistra Ecologia Libertà, si pone dunque l'ambizioso obiettivo di fare proposte politiche partendo dal basso, per questo sono state invitate le diverse realtà provinciali affinchè tale incontro possa essere un vero e proprio laboratorio politico di proposte ed idee che verranno portate direttamente in Regione.




                                                                                                                     Luigi Panzuto

Segretario Provinciale SEL

martedì 10 novembre 2015

PUGLIA : REDDITO DI DIGNITÀ “ReD”, 600 € A FAMIGLIA. LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL DDL

Il Reddito di Dignità regionale: motivazioni e caratteristiche dell’intervento.

Con la presente legge si introduce il Reddito di Dignità regionale, una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che si caratterizza per l’universalità, per il riferimento alle risorse economiche familiari e per la previsione di un percorso di attivazione economica e sociale dei beneficiari.  E si pongono anche le basi per la costruzione e il rafforzamento di un sistema integrato di servizi e interventi che mirano a rispondere alle domande e ai bisogni dei cittadini pugliesi in condizioni di disagio economico e sociale.

Le motivazioni dell’introduzione del ReD sono forti ed evidenti. Da tempo si segnala l’assenza nel nostro ordinamento nazionale, a differenza che nella quasi totalità dei paesi europei, di un istituto nazionale di sostegno per tutte le persone in difficoltà economica. L’Italia spende per la lotta alla povertà in modo poco efficace e in misura sensibilmente inferiore alla media dei paesi comunitari.

Questa carenza, da tempo nota, è divenuta stridente in questo periodo di crisi, in cui, sia per la caduta del reddito medio sia per l’aumento delle disuguaglianze, i poveri sono aumentati in misura significativa in tutto il paese e nelle regioni del Mezzogiorno in particolare. Dalle ultime rilevazioni dell’Istat si deduce per la Puglia un tasso di povertà assoluta intorno all’8%, ovvero per circa 320 mila persone. Il disagio è aumentato in modo più intenso per minori, giovani e famiglie numerose: le categorie oggi meno tutelate. D’altro canto l’esperienza di questi anni mostra come le misure di sostegno al reddito, oltre ad avere la funzione di contrasto alla povertà e di promozione dell’equità sociale, possano agire in periodi di crisi come stabilizzatori automatici mediante il sostegno alla domanda interna e ai consumi.
È quindi forte la necessità di un intervento che miri a combattere la povertà, a riattivare le energie espulse dal mercato del lavoro, a porre le basi per uno sviluppo equo e duraturo.

Il Reddito di Dignità persegue queste finalità e si connota per le seguenti principali caratteristiche:
-          si propone di essere universalistico: in una prima fase di implementazione è assegnato a tutte le famiglie con risorse economiche inferiori alla soglia reddituale e patrimoniale (ISEE < 3000 euro) e in condizioni di specifica fragilità economica e sociale (giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose), per verificare successivamente la possibilità di estendere la platea di beneficiari. 
-          è uno strumento di inclusione attiva: accanto al trasferimento monetario si prevede un programma di inserimento sociale e lavorativo  e l’accesso ad opportunità formative. Il percorso di inclusione attiva, oltre ad avere una funzione di deterrenza rispetto a dichiarazioni non veritiere sullo stato di disagio economico familiare, colloca la misura nel quadro della strategia europea per l’inclusione sociale.
-          è condizionato ad un patto di inclusione sociale sottoscritto tra il soggetto beneficiario e l’Ambito territoriale sociale di riferimento. Il Patto è condizione per la fruizione del beneficio, è differenziato a seconda delle caratteristiche individuali ed è finalizzato ad una presa in carico complessiva del nucleo familiare.
-          è stabile nel tempo (si prevede uno stanziamento di risorse per cinque anni), ma è disciplinato in modo che a livello individuale si eviti la “trappola della povertà”: è sospeso dopo 12 mesi, ma può riprendere dopo un periodo di interruzione. Sono previsti meccanismi per disincentivare comportamenti opportunistici e elusivi (clausole di sospensione e revoca).

L’intervento sarà attuato mediante una procedura aperta o “a sportello”, supportata da:
a)      un catalogo per i potenziali beneficiari che presentano domanda, con la possibilità di esprimere una opzione rispetto al tipo di tirocinio e al contesto in cui svolgerlo, rispetto alle proprie competenze e aspirazioni;
b)      un catalogo per i soggetti pubblici, privati e del privato sociale,  ospitanti i percorsi di inclusione attiva, con la possibilità di esprimere anche i fabbisogni di competenze e di formazione professionalizzate per supportare il tirocinio;
c)      progetti di tirocinio presentati da imprese, enti pubblici e terzo settore;
d)      una piattaforma informatica per la gestione di una procedura completamente dematerializzata, user-friendly, multiattore e trasparente: la Puglia si pone nello scenario nazionale come la prima Regione già pronta per una gestione moderna e in linea con il Codice Digitale;
e)      una equipe multiprofessionale,  composta da personale dei Comuni (Ambito territoriali) e dei Centri per l’impiego pubblici, in collaborazione con  soggetti privati e del privato sociale che erogano servizi per le politiche attive del lavoro, con il compito di valutare il profilo di competenze, le domande sociali, le condizioni di fragilità economica/abitativa/ di definire il patto individuale per l’inclusione attiva, abbinando tirocinante e tirocinio, e monitorando lo svolgimento dei patti rispetto agli esiti e agli impatti.

Il trasferimento economico è quantificato fino all’importo massimo di 600 euro mensili per una famiglia di 5 componenti, che varia al variare della composizione familiare (in base alla scala di equivalenza ISEE) ma – in una prima fase - non varia al variare del reddito disponibile; successivamente tale importo potrà essere rideterminato e commisurato alla differenza tra la soglia massima e il reddito disponibile familiare. 

La realizzazione della Misura “Reddito di Dignità”  avrà una forte regia regionale e sarà gestita da equipe multiprofessionali  nei territori.


Le caratteristiche dell’intervento e la dimensioni delle risorse che saranno attivate consentono di stimare un impatto significativo in termini di contrasto alla povertà. Il Reddito di Dignità, già dal primo anno di applicazione, potrà raggiungere circa 60.000 individui a fronte di circa 320.000 individui poveri residenti in Puglia. 

sabato 24 ottobre 2015

REDDITO DI DIGNITÀ: COSÌ LA PUGLIA SI SCHIERA DALLA PARTE DEI PIÙ DEBOLI

Con l'approvazione da parte della Giunta regionale del reddito di dignità la Puglia fa un importante passo avanti verso il rispetto dei suoi cittadini.
Si tratta di una misura importante che rappresenta una novità assoluta in Italia e che, chiamando in causa diversi attori istituzionali e locali, intende dare una spinta decisiva alla nascita di un nuovo welfare capace di ridare speranza e diritti certi a quanti oggi vivono in una situazione di difficoltà economica.
L'obiettivo è quello di riuscire a dare risposte certe a tutti quei problemi che riguardano la libertà delle persone, a fronte delle diseguaglianze e di una povertà in continua crescita.

A una prima lettura quindi il giudizio non può che essere positivo.
Sarebbe però sbagliato credere che il reddito di dignità possa da solo rappresentare la soluzione definitiva al problema. La povertà ha origine in diverse cause ed eliminare solo quella relativa alla mancanza di denaro non è sufficiente se poi a questa misura non fanno seguito forti sistemi di servizi di sostegno agli investimenti, allo sviluppo, all'occupazioone e all'infrastrutturazione.
È su queste misure che occorre puntare se vogliamo, attraverso il sostegno allo stato sociale e alla promozione di solidarietà concreta, uscire dalla crisi economica e porre fine alla povertà.

Al netto delle polemiche e dei proclami, però, credo sia giusto e doveroso dare merito al Governo Emiliano di aver voluto, attraverso questo provvedimento, schierarsi dalla parte delle fasce più deboli, delle persone in difficoltà per ridare loro dignità e un futuro certo.



Ernesto Abaterusso