- Il numero della fauna selvatica in difficoltà recuperata risulta essere esigua: nell’anno 2012 abbiamo recuperato ben 102 animali, quest’anno solo 4. Questo non perché non vi siano stati casi ma per il fatto che non vi è stata una azione efficace di recupero da parte degli enti responsabili (provincia e comuni), con il conseguente decesso di molti animali;
- Il controllo antibracconaggio preventivo e repressivo ha subito una drastica diminuzione e le esigue azioni di contrasto svolte da noi e dagli organi istituzionali, non hanno permesso la riduzione degli illeciti. Infatti tali reati risultano in forte aumento, favorendo lo sviluppo dell’ illegalità;
- Le positive politiche adottate da alcuni enti locali in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, le quali avrebbero dovuto essere accompagnate da une efficace azione di controllo, hanno determinato un forte aumento dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, specie nelle periferie cittadine e nei luoghi distanti dai centri urbani;
- Il fiume Ofanto ed il territorio ricadente nel Parco Regionale Fluviale risulta ancora in grave stato di abbandono, tant’è che l’abusivismo agricolo, lo sbancamento dei terreni, la creazione di nuovi pozzi ed ogni altro scempio ambientale continuano ancora a perpetrarsi. Questo in barba alle iniziative tentate dalla provincia di BAT per avviare specifiche azioni nell’area parco Ofanto avviate sin dall’anno 2013 e che non hanno sortito alcunché.
La mancata
sottoscrizione di specifiche convenzioni finalizzate alla collaborazione con
gli enti responsabili in materia di vigilanza e di tutela dell’ambiente (con il
comune di Barletta mancante ormai da circa tre anni e con l’amministrazione provinciale BT, con la quale, al di la delle sporadiche
collaborazioni operative nel campo della protezione civile, non è stato
possibile concretizzare alcunchè), sono evidente concausa dell’aumento
dell’illegalità e del grave danno subito al patrimonio faunistico-ambientale
del nostro territorio. Questo nonostante che “la tutela della fauna e
dell’ambiente” risultino essere priorità evidenziate dai cittadini e dalla
politica.
La tutela
della fauna selvatica costituisce un vero e proprio investimento economico anche
perchè è scientificamente acclarato che:
Ø
l’opera di impollinazione e di calmierazione del
numero degli insetti, in particolare di quelli dannosi per la salute pubblica e
per le produzioni agricole, viene effettuata efficacemente dalla variegata
fauna protetta;
Ø
la derattizzazione risulta essere più efficace e
meno dannosa per l’uomo se effettuata dai predatori diurni (falchi e serpenti) e notturni
(gufi,
civette, barbagianni, allocchi, volpi, ecc..);
Ø
La tutela del fiume Ofanto e delle sue acque,
sono l’elemento indispensabile per uno sviluppo turistico della costa
dell’intera provincia di Barletta Andria Trani, nonché per arginare l’erosione
della costa in atto già da tempo, la quale ha già fortemente compromesso grandi
territori produttivi.
Per le
motivazioni sopra esposte ci aspettavamo di essere tenuti nella dovuta
considerazione ed ancor più fortemente messi in rete proprio in virtù del fatto
che le nostre attività, caratterizzate da costante impegno ed alta
professionalità, vengono svolte in modo incisivo e senza finalità di lucro.
Si evidenzia
che il costo di un solo operatore di vigilanza (polizia provinciale o municipale)
ha un costo annuo per l’amministrazione pubblica di circa 70.000,00 euro. Per
cui, fatte salve le priorità occupazionali, è innegabile che l’operato di una
struttura come la nostra, < dotata di due
automezzi fuoristrada, di barca, di divisa regolarmente approvata, di frequenza
radio VHF concessa dal competente Ministero, con un organico di 10 operatori,
nove dei quali, in applicazione delle vigenti
norme in materia, sono stati nominati guardie particolari giurate nei variegati
settori di intervento: vigilanza
venatoria, vigilanza ittica, vigilanza
zoofila, vigilanza sui funghi e sui tartufi, acquisendo
per tali compiti funzioni di pubblico ufficiale e di polizia giudiziaria
(limitatamente
ai settori zoofilo ed ittico), e che
in virtù di tale status, possono anche elevare direttamente le sanzioni
amministrative e penali in ambito provinciale >, per le ragioni di cui sopra, risulta essere una risorsa “dimenticata” dagli organi istituzionali.
Possibile mai
che una simile struttura di volontariato debba essere messa nelle condizioni di
operare utilizzando solo le proprie esigue risorse economiche?
Possibile mai
che la politica locale non riesca a comprendere che una struttura come la
nostra, se messa nelle condizioni di operare in convenzione con gli enti
pubblici, permetterebbe loro di ottenere immediatamente:
1.
notevole diminuzione dei costi;
2.
una maggiore incisiva operatività preventiva e
repressiva;
3.
più adeguata tutela dell’ambientale e della salute
pubblica;
4.
applicazione concreta della partecipazione attiva nelle attività amministrative da parte della
società civile e del volontariato, evidentemente solo decantata dalla politica e dagli amministratori locali.
Ciò nonostante
e grazie alla pluriennale esperienza e professionalità maturata dai nostri
operatori, con l’intento di concorrere nell’opera di diffusione della cultura e
della legalità in ambito ambientale, il Nucleo di Vigilanza ha comunque parzialmente
messo in atto le possibili attività operative finalizzate al raggiungimento dei
seguenti obiettivi:
- Salvaguardare le
risorse faunistico-ambientali;
- Consentire al cittadino di esercitare le attività previste dalla legge: la caccia, la pesca, la raccolta dei funghi e dei tartufi ed ogni altra attività svolta nel territorio provinciale nel rispetto delle norme e del buon senso;
- Diffondere la
cultura della solidarietà e della conoscenza per una più efficace e
consapevole tutela del bene pubblico e per l’affermazione della legalità;
- Rafforzare il
rispetto e l’utilizzo sostenibile delle risorse del territorio;
- Collaborare con le
istituzioni pubbliche e con gli altri enti pubblici e privati per il
raggiungimento degli obiettivi comuni;
- Tutelare la salute
e la sicurezza pubblica operando fattivamente anche nel campo della
protezione civile;
- Rafforzare
l’educazione civica e la convivenza sociale.
Le azioni
svolte, desumibili dai “Rapporti di Servizio”
regolarmente redatti dagli operatori ed agli atti nell’ufficio del
Nucleo, se pur di numero inferiore rispetto agli scorsi anni, sono state
attuate in continuità con quanto svolto nei decorsi lustri nel pieno rispetto
delle vigenti norme di settore, del nostro statuto e regolamento. Le attività
svolte nel 2014 sono da ritenersi appena sufficienti solo per il fatto che parte delle finalità sopra
esposte sono state comunque effettivamente ottenute.
SI ELENCANO IN
DETTAGLIO LE PRINCIPALI ATTIVITA’ REALIZZATE:
·
Numero di
uscite con pattuglie formate da
almeno 2 unità operative: 21;
·
Numero
ore di servizio operativo svolto
dalla pattuglie: 90;
·
Numero
ore servizio dedicate alla formazione, all’aggiornamento, alla preparazione dei
servizi, alla burocrazia amministrativa, all’educazione ambientale: 290;
·
Km
percorsi dalle pattuglie: 1.696;
·
Animali
recuperati: 04 (n. 3 pullus di “Gufo Comune” e n.
1 “Falco Gheppio”);
·
Verbali
di sequestro operati in materia di
caccia: 01;
·
Incendi
segnalati e/o direttamente spenti: 09.
F.to Il Coordinatore di Nucleo
(Primo Dirigente Prof.
Giuseppe Cava)