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sabato 26 luglio 2014

PUGLIA : Crolla il consumo di olio e pasta, simboli della dieta mediterranea

Un tempo erano i “mostri sacri” della dieta mediterranea, studiata, mitizzata ed elogiata per anni a livello internazionale fino a diventare “patrimonio dell’umanità”. «Tutto quello che vedete lo devo agli spaghetti» diceva una Sofia Loren all’apice del successo post Oscar (frase poi smentita in un’intervista del 2009). Federico Fellini non aveva dubbi: «La vita è una combinazione di magia e pasta». Eppure, più passa il tempo e più gli italiani continuano a tradire pasta e olio, come rivelano alcuni dati pubblicati di recente da alcune associazioni di categoria e proprio come ha scritto a fine 2013 il Wall Street Journal analizzando i consumi di maccheroni nel nostro Paese. Se nel 2004 il consumo pro capite era di 28 chili, oggi siamo a quota 25,3 ha fatto sapere Aidepi (l’associazione dell’industria del dolce e della pasta) nel corso della sua ultima assemblea in cui ha evidenziato il calo dei consumi che sfiora il 10 per cento.
I numeri
Ma le cose non vanno meglio per l’olio di oliva, per anni elogiato da influenti test scientifici che ne hanno dimostrato la valenza nella prevenzione di alcune malattie. Secondo il Coi (il Consiglio oleicolo internazionale) il consumo di olio in Italia è passato dalle 840 mila tonnellate del 2004 alle 600 mila di oggi, con un decremento del 28,5%. «Alla base di questi numeri c’è tutta una serie di fattori, primo fra tutti l’invecchiamento della popolazione — spiegano Claudio Ranzani e Tullio Forcella, rispettivamente direttore generale di Assitol e Federolio — più la popolazione invecchia e più cerca di consumare meno oli e grassi. E poi non dobbiamo dimenticare tutti i fattori dietetici». Perchè una fetta di responsabilità, in questo cambio di abitudini alimentari, va senz’altro a cadere sulle diete sempre più tese a demonizzare grassi e carboidrati. Basti pensare che secondo una ricerca Nielsen, citata dal proprio dal Wsj, il numero delle ragazze tra i 26 ed i 30 anni che considera la pasta un alimento che fa ingrassare è aumentato del 26% dal 2008 al 2012. Del 16% invece se si prendono in considerazione i giovani uomini della stessa età. Di tutt’altro avviso il Time, che nel numero di giugno ha intrapreso una battaglia tesa a dimostrare che la lotta contro gli alimenti che farebbero ingrassare, come il burro, è tutta sbagliata. Che abbia torto o ragione, quel che è certo è che la «devozione» degli italiani, come l’ha chiamata il Wsj, ad alcuni alimenti tipici della dieta mediterranea, si sta indebolendo. E le aziende lo hanno capito da un pezzo: tra prodotti integrali, per celiaci, o a basso indice glicemico, le più importanti realtà del settore stanno ampliando i loro segmenti di business.

Fonte Corriere

martedì 29 ottobre 2013

TRANI : “Ripartiamo dalla pasta”. Parte la 2^ edizione del progetto sociale Granoro per detenute

Ripartiamo_3E’ stata presentata oggi presso il Penitenziario Femminile di Trani la seconda edizione di“Ripartiamo dalla Pasta”, progetto di riqualificazione sociale per le detenute che ha per oggetto la pasta, con l’obiettivo di dare nuovi stimoli e potenziali sbocchi lavorativi a chi, dopo aver scontato la propria pena, tenterà un reinserimento nella vita civile e sociale sempre più difficile per via delle difficoltà economiche in cui versa il paese.

L’idea che ha spinto il Pastificio Granoro e la Factory del Gusto, una scuola di cucina barese (con sede a Molfetta) a riproporre il progetto (già sperimentato e concluso con successo nei primi mesi del 2013) rivolto alle detenute è stata quella di fornire attraverso un percorso di riqualificazione numerose opportunità di sviluppo favorendo l’acquisizione di competenza, professionalità e qualità nel settore del food e in quello pastario (un alimento consumato quotidianamente in tutta Italia) grazie alla presenza di importanti aziende come Granoro.
Era una promessa fatta alle componenti del Carcere femminile – spiega ha spiegato l’Amministratore Delegato del Pastificio Granoro Dott.ssa Marina Mastromauro – quella di tornare per proseguire questo progetto dando una continuità a questa iniziativa, arricchendola dando una luce a chi ancora è nel buio. Per noi il senso di questo percorso è soprattutto etico e mi auguro che “Ripartiamo dalla Pasta” diventi un vero e proprio appuntamento. Così come auspicato l’anno scorsomi auguro soltanto di poter contribuire al benessere delle detenute permettendo loro di riscoprire il concetto di quotidianità attraverso i piccoli gesti quotidiani come cucinare e la riscoperta dei sapori come componente ultima di un percorso in cui dagli ingredienti semplici si arriva al piatto finito. Questi piccoli gesti ritengo abbiano una forza educativa enorme.
Il progetto che sarà riservato a 6 detenute del penitenziario tranese si articolerà con lezioni teoriche e pratiche, avrà la finalità di formare le detenute sul processo di lavorazione industriale della pasta secca di semola di grano duro nell’ottica finale di far comprendere le caratteristiche intrinseche del prodotto per una migliore rielaborazione dello stesso nel momento della sua preparazione. “Saranno previsti 6 incontri - ha detto Salvatore Turturo, amministratore della Factory del Gusto - che partiranno nei prossimi giorni con lezioni della durata di un paio d’ore ciascuno tenuti dai nostri esperti e dai tecnologi del Pastificio Granoro. Al termine del percorso sarà rilasciato ad ognuna di loro un attestato di partecipazione”.
Inoltre il progetto avrà l’obiettivo di creare formazione specializzata in campo alimentare, migliorare l’autostima e l’immagine di sé, individuale e di gruppo, costruire una conoscenza accademica più approfondita intorno al tema dell’alimentazione.
La finalità di questo progetto – hanno sottolineato la Dott.ssa Bruna Piarulli e la Dott.ssa Elisa Pellegrini rispettivamente della Direzione del Penitenziario femminile e Responsabile Area Pedagogica –è anche aiutare le detenute a comprendere l’importanza di una sana alimentazione da trasferire anche in carcere nella vita quotidiana. La prima edizione del progetto ha portato indubbiamente dei risultati sia all’uscita dal carcere delle detenute sia in carcere dove abbiamo riscontrato un miglioramento della preparazione dei pasti che ogni giorno le detenute (che svolgono anche funzione di cuoche) coinvolte nel progetto hanno somministrato alle loro compagne. Riteniamo che queste attività nelle quali le detenute possono avere un contatto al di fuori della propria cella con il mondo esterno possano aprire degli spiragli e per l’amministrazione penitenziaria qualsiasi percorso utile a migliorare la vita delle detenute è sempre ben accolta”.
Plauso anche dagli esponenti politici presenti alla presentazione di Ripartiamo dalla Pasta: dal sindaco di Trani Gigi Riserbato, che ha fatto gli onori di casa evidenziando la collaborazione e il patrocino non solo morale dell’Amministrazione Comunale tranese alle attività lodevoli dei penitenziari maschile e femminile, al collega di Corato Renato Bucci che ha puntato l’accento sull’importanza della collaborazione tra pubblico e privato, così come ha confermato il vice-sindaco di Barletta Anna Rizzi Francabandiera, presente alla conferenza stampa.
Non è mancato l’encomio di S.E. Mons. GiovanBattista Pichierri, Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie il quale ha voluto ricordare l’importanza di rinvigorire e “curare” lo spirito anche attraverso attività che diano respiro al vissuto quotidiano.