Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

Visualizzazione post con etichetta sport. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sport. Mostra tutti i post

lunedì 14 dicembre 2015

TRANI : ” Sport per Tutti”, vince lo sport senza barriere

L’Associazione Orizzonti ha proposto ieri a Trani un evento sportivo di grande solidarietà finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza sui problemi legati alle disabilità. Sul parquèt del PalaAssi direttamente dal noto programma di Canale 5 “Tu si que Vales” anche i Campioni Italiani di danza sportiva Tarek Ibrahim «Drago» e Sara «Draghetta» Greotti insieme al celebre attore Gianluca Foresi.
“Lo sport è vita e rende ogni individuo libero da ogni tipo di barriere perché il cuore e la passione non conoscono limiti”. La pallacanestro ha unito in una giornata di sport atleti diversamente abili insieme ad altri normodotati che per una mattinata hanno seduto anch’essi su di una carrozzina, prendendo per un attimo il posto di una persona disabile.
La città di Trani ha ospitato un grande evento di solidarietà: “Sport per Tutti” è infatti il nome dell’appuntamento sportivo-solidale che ha visto protagonisti lo sport e la disabilità. L’idea, nata dalla sinergia di due ragazzi tranesi, Carlo Impera e Sante Varnavà, ha trovato la piena combinazione di intenti dell’Associazione Orizzonti, dal 2008 impegnata nel territorio tranese e nella Bat per combattere le diseguaglianze sociali derivanti dalle nuove povertà, che ha organizzato un evento unico nel suo genere il cui scopo è quello di sensibilizzare, e allo stesso tempo abbattere le stereotipie mentali riguardanti i problemi legati alle diversabilità.
Sul parquèt del PalaAssi di Trani si sono “sfidate” le squadre di basket in carrozzina Sport Insieme Sud Barletta e i top player di alcune squadre di basket tranesi (Juve Trani, Avis Basket Trani, Cavaliers Basket). Per gli atleti normodotati condividere il campo di gioco con una persona con disabilità è stata senza dubbio un’esperienza illuminante e sorprendente. Guest star della inedita e bellissima mattinata, direttamente dal noto programma di Mediaset Canale 5 “Tu si que Vales” la coppia Tarek Ibrahim «Drago» (paraplegico dalla nascita) e la sua compagna Sara «Draghetta» Greotti, campioni italiani 2014 e 2015 di danza sportiva, che si sono esibiti in un ballo di coppia molto toccante, mentre la manifestazione è stata presentata dall’attore-autore e regista orvietano Gianluca Foresi, noto per le sue diverse partecipazioni televisive come “RideRai” su Rai Uno, su La7 con Luca Barbareschi nel “Barbareschi Sciock”.
Tra le finalità dell’evento vi è infatti la creazione di un fondo per fronteggiare le costanti lacune della città di Trani riguardanti le diverse abilità. “Sport per Tutti” ha ottenuto il patrocinio del Comune di Trani, del GAL Ponte Lama, quest’ultimo sempre vicino alle iniziative volte a sensibilizzare i diversi aspetti del nostro contesto sociale, della Federazione Italiana Pallacanestro e dell’A.N.G.L.A.T. (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti).

mercoledì 25 febbraio 2015

CANOSA DI PUGLIA : Chiesta apertura ambulatorio di Medicina dello Sport

La richiesta di apertura di un ambulatorio di “Medicina dello Sport” è stata inviata il 20 febbraio scorso, a firma del sindaco Ernesto La Salvia e del vicesindaco e assessore allo Sport Pietro Basile. La nota è stata trasmessa al Commissario Straordinario della ASL BT, Ottavio Narracci, nonché al direttore sanitario, Carlo Di Terlizzi, e per conoscenza al direttore sanitario del presidio ospedaliero di Andria e Canosa, Giovanni Grilli.
“In base a un’attenta valutazione delle necessità e delle esigenze dei nostri concittadini che praticano attività sportive – ha dichiarato il vicesindaco Pietro Basile – e dopo un confronto con il sindaco Ernesto La Salvia, medico egli stesso, abbiamo ravvisato la necessità di garantire ai nostri atleti un sistema di certificazioni formali rilasciate da un medico aziendale specializzato in Medicina dello Sport. Numerosissimi, infatti, sono i canosini (giovani e adulti) impegnati in attività sportive anche a livello agonistico e che, come prescrivono le disposizioni legislative, devono essere periodicamente sottoposti a controlli medici in base alla specifica attività praticata. Auspichiamo che tale servizio, non presente sul nostro territorio, sia attivato, pur considerando le esigenze organizzative della ASL BT nonché le modalità e i tempi che la dirigenza della stessa riterranno più opportuni”.
“Speriamo di riuscire ad ottenere nel nostro Comune, anche se per un tempo limitato, – ha aggiunto ilsindaco Ernesto La Salvia – un ambulatorio specialistico di Medicina dello Sport che intercetti le necessità dei nostri atleti. A conti fatti, sono centinaia e centinaia le persone regolarmente iscritte a società sportive che partecipano a tornei anche a carattere agonistico. Solitamente questi nostri concittadini, per produrre la certificazione richiesta dalla Legge (motivo di serenità e sicurezza per chi pratica lo sport e per le rispettive famiglie) devono recarsi presso medici specializzati in Medicina dello Sport in città distanti dalla nostra”.
E così ha concluso il primo cittadino: “La decisione di chiedere all’azienda ASL BT di fornire questo servizio alla città è motivata anche dalla necessità di non lasciare spazio ad atteggiamenti spesso poco chiari e speculativi messi in atto da professionisti provenienti da altre regioni che periodicamente operano sul nostro territorio e non certo nell’interesse degli atleti. Ci auguriamo pertanto che, in un ambiente sanitario idoneo, con i tempi necessari e con professionisti aziendali specializzati, si possa garantire la partecipazione sicura alla pratica sportiva sia agonistica che amatoriale”.

martedì 30 dicembre 2014

CANOSA DI PUGLIA : A S. Stefano, tutti uniti nello sport. Premiate le eccellenze sportive canosine

Sul podio dei premiati alla cerimonia “Atleta dell’Anno 2014”, organizzata dall’Assessorato allo Sport del Comune di Canosa di Puglia(BT) in concomitanza delle festività natalizie, sono saliti tre giovanissimi promettenti dello sport locale che in questi dodici mesi si sono distinti in discipline olimpiche importanti come il nuoto, judo e ginnastica artistica. Sul gradino più alto è salita Elena Francesca Compierchio tesserata per l’Aquarius Piscina Canosa, seguita da Sabrina Fuggetti dell’A.S.D. Judo Club Canosa e dal ginnasta Marco Mosca dell’A.S.D. Nikai Canosa. Lo scorso marzo, ai "Criteria Giovanili" di nuoto, svoltisi a Riccione,  Elena Francesca Compierchio (13 anni) accompagnata dal direttore sportivo Felice Messina e dal suo allenatore Fabrizio Addamiano, ex portacolori del Centro Sportivo Esercito, ha conquistato  l'argento nei 200 m farfalla in 2'22.33 e due bronzi nei 200 m dorso in 2'20.87 e 400 m misti in 5'02.65. Entusiasmo tra i dirigenti e tecnici dell’Aquarius Piscina Canosa che per l’occasione ha visto tra i premiati altri tre atleti: Michele Sassi, Arcangelo Di Ruggiero e Rosanna Palladino, componenti di una squadra d’élite sotto le guide tecniche di Cecilia Piarulli e Fabrizio Addamiano. Raggiante il presidente dell’Aquarius Piscina Canosa,  Ruggiero Messina che al termine della cerimonia ha dichiarato: “““ emergere tra tutte le associazioni sportive di Canosa è una grande soddisfazione che ripaga dei tanti sacrifici sostenuti in questi anni. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che collaborano in prima linea con noi ma soprattutto esprimo i miei ringraziamenti a chi non compare,  a chi lavora in silenzio dietro le quinte,  estesi  a tutti gli agonisti ed  ai nostri tifosi. Questi risultati sono il frutto della dedizione, della  passione e della disponibilità a rendersi partecipi in tutte le nostre attività agonistiche ed amatoriali””” Non da meno la felicità in casa dell’A.S.D. Judo Club Canosa, nobilitata dalla presenza della benemerita cintura nera Alfredo Guerrazzi con lo staff  al completo: il presidente Francesca Sirchia, il maestro Gianni Guerrazzi dell'A.S.D. Kerinos di Cerignola,  il judoka Domenico Iacobone che si sono congratulati con la canosina Sabrina Fuggetti (15 anni) reduce dai campionati italiani FIJLKAM di judo al PalaPellicone di Lido di Ostia(RM), dopo aver superato a Taranto le qualificazioni  nella categoria cadette 70 kg, oltre ad aver vinto la medaglia di bronzo di categoria al campionato nazionale di lotta libera, gareggiando con la società "J.C. Franco Quarto" di Bari. Esultano anche i componenti dell’A.S.D. NIKAI  presieduta da Giuseppe Sergio e da Jenny Buro  a capo della direzione tecnica, tra le eccellenze della Puglia, per il terzo posto ottenuto da Marco Mosca(16 anni) che la scorsa estate ha tra l’altro preso parte agli allenamenti collegiali nazionali di ginnastica artistica maschile indetti dalla Federginnastica presso l'Accademia Federale del Centro Ginnastica di Castellammare di Stabia seguiti da un maestro d'eccezione come l'olimpionico Igor Cassina. Importante riconoscimento ad un altro degli elementi di punta dell’A.S.D. NIKAI: Salvatore Lagrasta (13 anni) per la partecipazione a Caserta alle finali nazionali del Trofeo CONI Giovani, nell'ambito del "Progetto Multisport" riservato ad atleti Under 14, maschili e femminili.
Nel corso della serata è stato riservato un riconoscimento speciale ai maestri Giuseppe Lionetti e Simona Metta dell’A.S.D. Hollywood Dance di Canosa, campioni del mondo I.D.S.A. 2013 a Kiev, “““per la sinergia di forze e valori volti al raggiungimento di traguardi importanti e prestigiosi in Italia e all’estero, attraverso la promozione della danza sportiva””” in tutti i suoi aspetti. Una menzione speciale anche a  Massimo Sgaramella dell’A.S.D. New Sporting Club Canosa:“““per i prestigiosi risultati conseguiti attraverso un lavoro accurato e costante raggiungendo l’obiettivo prefissato””” in una disciplina impegnativa come il powerlifting, branca del sollevamento pesi che comprende le alzate di potenza,  piegamenti con bilanciere, distensione su panca piana  e  stacchi da terra. Lunghi applausi hanno accompagnato le premiazioni dei vincitori e la consegna degli attestati di benemerenza sportiva ai seguenti atleti: Eleonora Pitorri dell’ASD Diomede Canosa ; Grazia De Corato, Antonio Di Giulio e Sabino Diaferio della Podistica Canosium 2004; Antonio Lattini e Giuseppe Paradiso dell’A.S.D. Canusium Bike “Leonardo Marcovecchio”; Dalila Specchio e Gabriele Sciannamea dell’ASD Centro Atletico Sportivo Canosa;  Antonio Pastore dell’A.S.D. Progetto Uomo Canosa;  Ujka Iliando dell’A.S.D. Liberty Canosa affiliata all’Academy F.C. Bari 1908; Marco Di Gennaro, capitano dell’ASD Canosa Calcio 1948;   Giovanni Acquaviva, capitano esemplare per diversi anni dell’A.S.D. Futsal Canosa; Michele Lorusso e Cosimo Damiano Ieva dell’ASD Boxe Di Palo; la ballerina Giulia Farina dell’Etoile Academy diretta da Patrizia Mucci e Annarita Minervino e Davide Di Molfetta (14 anni), il palleggiatore di volley della Polisportiva Popolare fino allo scorso mese di settembre sotto la guida tecnica di mister Riccardo Del Vento prima di passare all’Anderlini Modena, una delle realtà più conosciute a livello nazionale e internazionale.

Prima della cerimonia delle premiazioni svoltasi nella Cattedrale di S. Sabino a Canosa  di Puglia(BT), gli atleti, i dirigenti, gli sportivi, i tifosi e familiari hanno partecipato alla “Messa dello Sportivo” unitamente alle autorità cittadine tra le quali il sindaco Ernesto La Salvia, il vice sindaco con delega allo sport Pietro Basile, l’assessore alle attività produttive Leonardo Piscitelli, l’assessore al turismo Maddalena Malcangio, il capitano Cosimo Sciannamea con una rappresentanza della Polizia Municipale, il presidente regionale CONI Ennio Sannicandro, il fiduciario CONI  Riccardo Piccolo, il vice presidente regionale FIJLKAM Sabino Silvestri, il decano del ciclismo canosino Sabino Patruno.  Significativa l’omelia di S. Stefano officiata da monsignor Felice Bacco incentrata sull’importanza : “““del corpo che il cristianesimo sostiene, della dignità del corpo, della dimensione della persona umana ma nel contempo non bisogna trascurare l’anima, la vita interiore che deve essere in armonia con il corpo attraverso la pratica sportiva che racchiude benessere, relazioni sociali, partecipazione, coinvolgimento  emotivo e morale.””” Tutti uniti attorno all’altare nel tempio di 1500 anni fa edificato da S. Sabino protettore di Canosa per l’inizio di un nuovo modo di intendere lo sport che non è solo sinonimo di disciplina, allenamenti e competizioni ma è anche un valido strumento di impegno sociale, integrazione e aggregazione per sostenere la diffusione di un’autentica cultura sportiva e dei suoi valori, nel rispetto delle regole, delle decisioni arbitrali, dell’avversario e del compagno di squadra, fair play in campo e nella vita. 

Bartolo Carbone

lunedì 6 ottobre 2014

SPORT E PSICOLOGIA : La motivazione nello sport. Dr. Matteo SIMONE

Motivi dominanti che si trovano alla base della scelta di praticare una disciplina sportiva:
- il divertimento;
- il desiderio di stare con gli amici o di farsene di nuovi (l’affiliazione);
-  l’acquisizione e il miglioramento delle abilità sportive (competenza);
-  l’affrontare situazioni eccitanti per tentare di superarle (attivazione);
-  il mantenimento della forma fisica;
Affiliazione, cioè la necessità per l’individuo di stabilire relazioni interpersonali con i suoi simili.
La socializzazione non è prerogativa degli sport di squadra perché anche negli sport individuali ci sono allenamenti di gruppo, trasferte e occasioni di scambi in compagnia.
Incanalare le proprie energie e sfogare eventuali tensioni.
Volontà di raggiungere il successo acquisendo così prestigio, status sociale via via più elevato e rinforzi estrinseci.
MOTIVAZIONE INTRINSECA
Si compie un’azione perché motivati dal piacere che procura l’attività in cui si è impegnati.
Spinta interiore che sostiene il desiderio di fare bene e l’impegno in un’attività dalla quale si trae soddisfazione per ciò che si fa e per come lo si fa.
MOTIVAZIONE ESTRINSECA
In questo caso il comportamento sembrerebbe maggiormente mosso dal bisogno di raggiungere una approvazione esterna piuttosto che verso la soddisfazione di un bisogno individuale.
Atleti motivati intrinsecamente:
L’atleta sarà più concentrato rispetto ai suoi compagni sia sui suoi obiettivi che su quelli della squadra, non ci sarà bisogno di uno stimolo continuo da parte dell’allenatore, ciò che fa è il modo per appagare un suo bisogno.
Lo sport in questo caso può essere visto come il modo per sentirsi realizzato raggiungendo una meta importante per se stessi ponendosi continuamente nuovi limiti e superandoli per arrivare al più alto grado di eccellenza.
La forza di questo tipo di motivazione è tale che si può ipotizzare una maggiore facilità di gestione delle difficoltà, di eventuali infortuni ed incomprensioni con l’allenatore o compagni.
Queste saranno considerate solo come piccoli e temporanei ostacoli da aggirare nel tempo più breve possibile e comunque non distoglieranno l’atleta dal portare a termine il suo compito.
Atleti motivati estrinsecamente:
All’estremo opposto del continuum troviamo invece gli atleti estrinsecamente motivati.
In questo caso l’individuo ha bisogno di continui rinforzi, positivi o negativi, da parte di altre persone per portare avanti la sua attività.
La motivazione può venire dal di fuori, come la motivazione per vincere medaglie, ricevere ricompense finanziarie, e attirare l'attenzione dei media.
Questi rinforzi possono essere di natura materiale o psicologica e sono chiamati appunto ricompense estrinseche.
Equilibrio motivazione intrinseca ed estrinseca per il successo.
Gli atleti che hanno i migliori risultati motivazionale come ad esempio:
-      la persistenza;
-      un atteggiamento positivo;
-      la concentrazione inflessibile;
-      tendono ad essere sia estrinsecamente ed intrinsecamente motivato.
Gli atleti che sono prevalentemente estrinsecamente motivati ​​tendono a scoraggiarsi quando sperimentano un calo di forma.
Gli atleti che sono prevalentemente intrinsecamente motivati ​​spesso non hanno la spinta competitiva per diventare campioni. Essi tendono a godere di padroneggiare i compiti che compongono la loro disciplina scelta, ma non hanno una forte vena competitiva nella loro personalità.
Gli allenatori devono essere consapevoli che la promozione delle motivazioni intrinseche realizza i migliori risultati psicologici per i bambini.
Molti genitori sono responsabili del fatto che i loro figli abbandonano prematuramente lo sport per tale enfasi sulla conquista della vittoria a discapito della partecipazione come solo divertimento.
Allenatori e genitori devono lavorare insieme per creare un clima positivo motivazionale per i giovani atleti.
Il clima motivazionale può essere orientato alla prestazione, il che significa incentrato sul confronto sociale e vincente o padronanza oriented, il che significa concentrarsi su obiettivi di auto-referenza e sentimenti di competenza. Quest'ultimo tipo di clima è di gran lunga migliore per i giovani atleti.
Hanno bisogno di tempo per padroneggiare appieno le tecniche applicate nel loro sport, senza la pressione di vincere.
Importante lezione per i bambini è imparare che lo sport è essenzialmente un'attività divertente .
E’ molto più importante avere un’alta motivazione intrinseca che un alto contenuto di motivazione estrinseca.
La motivazione estrinseca è efficace solo quando la motivazione intrinseca è elevata.
Essere determinati esclusivamente da motivazioni estrinseche non è psicologicamente sano, perché la mancanza di ricompense intrinseche può portare a smettere. La motivazione intrinseca ti aiuta a superare le zone asciutte nella tua carriera e mantiene l'accento sul divertimento.
ENFASI SULLA PRESTAZIONE, NON SUL RISULTATO
L’aspettativa della vittoria non è una cosa negativa, purchè non sia l’unico obiettivo.
La tennista Kvitova: “Ero concentrata solo sul punto successivo, sul mio gioco, non sulla finale, sulla vittoria.”
La tennista Sharapova: “ La sconfitta fa male, lei ha giocato in maniera incredibile. Comunque è stato importante tornare in finale, dopo alcuni anni difficili mi sto ritrovando, sono ancora più determinata a rivincere un grande torneo.”
Se gioco solo per vincere sarò terrorizzato dalla paura di perdere (da qui l’ansia da prestazione) e non riuscirò a giocare al pieno delle mie potenzialità. L’esempio classico sono tutti quei ragazzi che rendono meglio in allenamento che in gara.
Alcuni consigli utili:
-      Non attribuire troppa importanza ai risultati (da parte di genitori, allenatori, dirigenti);
-      Prestare attenzione all’impegno, ai miglioramenti con sé stesso e non fare paragoni con gli altri.
Ogni atleta desidera essere rinforzato per la qualità della sua prestazione più che per la vittoria. Talvolta, invece, l'allenatore è più preoccupato a vincere o a non perdere piuttosto che essere interessato alla prestazione dei suoi atleti.
Esiste una relazione negativa tra la motivazione intrinseca e l’orientamento al sé.
Gli atleti orientati al sé considerano l’attività sportiva solo come un mezzo per dimostrare la loro superiorità sugli avversari.


Dr. Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

martedì 1 aprile 2014

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Quando lo Sport non fa rima con Sociale.

«Sarà colpa dell’Assessore alle Politiche Sociali Arianna Camporeale o del collega ai Lavori Pubblici Luigi Di Pace? Noi non lo sappiamo, ma siamo certi del futuro rimbalzarsi di responsabilità tra autorevoli rappresentanti dell’Amministrazione comunale di San Ferdinando, sul pessimo stato in cui versano le strutture sportive cittadine».
Ad affermarlo il coordinatore della Giovane Italia di San Ferdinando di Puglia, Nicola Lopizzo.
«Dal Palazzetto dello Sport di Via Gramsci - completamente abbandonato a se stesso -, al campo comunale in Via Trinitapoli, passando per le decine di spazi - in teoria dedicati allo sport - sparsi per la città e completamente devastati, la San Ferdinando sportiva che si presenta agli occhi dei cittadini Sanferdinandesi (e non solo!) è davvero qualcosa di indecente - prosegue Lopizzo -. Sul campo di calcetto in Via W. Tobagi e quello da tennis-pallacanestro in Via Padre Mango, preferiamo invece stendere un velo pietoso! Le immagini, infatti, parlano da sole! ».
La San Ferdinando sportiva “moribonda” descritta dal rappresentate del movimento giovanile sembra tutto fuorché una Città a misura di giovani.
«Ci lamentiamo tanto se i nostri giovani preferiscono “emigrare” anche solo per una partita di calcetto, ma quale sarebbe l’alternativa - si domanda Lopizzo - ? Forse frequentare una delle tante strutture sportive completamente devastate della nostra Città e forse nemmeno coperte da polizze assicurative? Questa situazione rischia inoltre di far sprofondare l’associazionismo sportivo locale, solo fino a pochi anni fa vero e proprio fiore all’occhiello del nostro comune».  
Ma se le condizioni in cui versano i vari impianti sportivi di San Ferdinando sono tutt’altro che decenti, un vero mistero si cela dietro i lavori al Palazzetto dello Sport, fermi praticamente da sempre. «Speriamo di non attirare nuovamente l’attenzione del famoso Tg satirico nazionale (Striscia la Notizia) per un opera strategica cantierizzata e mai completata - afferma Lopizzo -. San Ferdinando di Puglia, ormai, conquista la ribalta nazionale sempre e solo per situazioni così spiacevoli».  
Lo sport svolge un importante ruolo nello sviluppo psicofisico e sociale dei giovani, distogliendoli e allontanandoli da tutte le situazioni di rischio e devianza. «Ed in ambito sportivo e sociale la nostra Città sta regredendo di giorno in giorno - conclude Lopizzo -. Noi ragazzi non abbiamo strutture idonee e decenti in cui praticare attività sportive, e siamo per questo costretti ad “emigrare”. E’ questa la San Ferdinando a misura di giovani che abbiamo sempre desiderato? ».  

Nicola Lopizzo

Coordinatore Locale

lunedì 21 ottobre 2013

PSICOLOGIA : CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI BISOGNI E CAMBIAMENTO

La consapevolezza dei propri bisogni gioca un ruolo molto importante nel processo di cambiamento . Capita che l’essere umano si accorga di non stare bene e decida di correre ai ripari, nel senso che pensi di stare meglio. Ad esempio l’individuo ad un certo punto della sua esistenza può decidere che è ora di finirla con un suo comportamento o con una sua abitudine e siccome da solo non riesce a prendere tale decisione si rivolge ad una persona competente. Questo può accadere, per esempio, ad una persona che ha accumulato un po’ di peso ovvero chili e per diversi motivi, per esempio di salute tipo pressione alta, colesterolemia o per difficoltà nei movimenti o per l’affanno in certe attività fisiche quali giocare, rincorrere, ecc. o per ragioni estetiche, per esempio si vede troppo pieno. Succede che finalmente, presa la decisione di non poter continuare con questo peso addosso, con queste difficoltà, con questi disagi, ci si rimbocchi le maniche e ci si rechi da un esperto. Ma il fatto di recarsi da un esperto non è sufficiente a risolvere il problema perché le abitudini, i comportamenti, lo stile di vita non si cambia da un giorno all’altro ma richiede un impegno notevole, un adattamento graduale ed un lavorare su più fronti.
Non c’è una soluzione, per esempio evitare di mangiare oppure fare attività fisica.
Bisogna lavorare su tanti fronti e tirare fuori tutte le risorse della persona.
Per quanto riguarda l’attività fisica può valutare di iniziare gradualmente a fare movimenti incrementandoli con il tempo e cercando incentivi quali il fare attività in compagnia o comunque gratificanti. Per quanto riguarda l’alimentazione non si può pretendere privazioni drastiche ma iniziare con piccoli accorgimenti, di primaria importanza è la masticazione, la persona deve comprendere che dovrebbe fare maggiore attenzione al masticare.
Con il masticare si affronta il cibo, si scompone, lo si studia, lo si sente: il sapore, il gusto, questa modalità del masticare la possiamo trasferire alla modalità di affrontare i problemi nella vita, nel senso che se abbiamo l’abitudine di ingurgitare i problemi, di non studiarli bene, di non capirli, pensando alla masticazione possiamo provare a sminuzzarli i problemi, vederli da altri punti di vista, elaborarli e riuscire a risolverli.
“Allenatevi ad interrompere il flusso continuo del cibo. Molte persone spingono in bocca cibo nuovo prima di aver sgomberato e liquefatto il precedente boccone …. imparate a tenere per pochi secondi la bocca vuota tra ciascun boccone, in questo modo sarete presto capaci di portare a termine tutti i problemi grandi e piccoli della vostra vita; il vostro stomaco mentale – il vostro cervello – sarà meglio ordinato. Sparirà quindi gran parte del vostro pensiero confuso e incoerente e non troverete difficoltà nel chiarificare i vostri concetti e idee. Ciò si applica non solo al vostro pensiero, ma anche alle vostre attività generali. Se appartenete a quelli che cominciano un nuovo lavoro prima di finire quello sottomano, se vi trovate frequentemente in mezzo alla confusione, allora l’esercizio suddetto è esattamente ciò di cui avete bisogno.”(1)
Per far questo l’individuo deve comprendere come è il suo ciclo del contatto, per la Gestalt l’individuo ha un problema, una difficoltà quando c’è un’interruzione nel suo ciclo di contatto.
Ciclo del contatto:
Qual è il mio bisogno ora?
Cosa faccio per soddisfarlo, mobilito le energie?
Come mi sento quando lo soddisfo?
C’è una fase di ritiro prima dell’insorgenza di un nuovo bisogno?

Provo a spiegare cosa intende la Gestalt per ciclo di contatto.
L’individuo valuta il suo bisogno, la sua esigenza e decide cosa fare per ottenere quello che vuole, dopo di ché sente che effetto gli fa e si gode quello che ha ottenuto, poi succede che il soggetto si ritira in attesa di un nuovo bisogno, ci può essere un’interruzione in questo ciclo, ad esempio l’individuo non sa quel che vuole quando non è in contatto con i suoi bisogni, oppure sa quello che vuole ma non sa come ottenerlo e quindi l’interruzione del contatto è nell’azione, oppure l’individuo non riesce a stare tranquillo, a stare nella fase del ritiro dopo aver ottenuto quello di cui abbisognava ma rimane sempre nell’azione, vuole per forza agire per soddisfare tanti bisogni.  
“L’individuo …. non vuole o non può ascoltare le sensazioni del proprio corpo e come conseguenza può mangiare eccessivamente o denutrirsi o diventare incontinente …..Quando una persona è bloccata al confine tra la sensazione e la consapevolezza, può provare delle sensazioni senza capirne il significato …..Molti individui, anche se sono consapevoli dei loro bisogni, non riescono a sviluppare una forza tale da fare ciò che è giusto per loro …. L’interruzione tra la mobilitazione dell’energia e l’azione ….La sua energia può essere disponibile, eppure egli è incapace di usare l’energia al servizio dell’attività che gli permetterebbe di ottenere ciò che vuole …. L’interruzione fra l’azione e il contatto …. fa un mare di cose, ma non sa assimilare la sua esperienza ….Questo individuo non è in grado di agire in maniera mirata … C’è un ritmo fra il contatto e il ritiro. Si impara come ascoltare i propri bisogni, come soddisfarli per poi ritrarsene e riposare. Anche il fatto di essere sempre mobilitati è una malattia ….”(2)
Pertanto il lavoro di Gestalt Therapy è un lavoro di attenzione, di autoconsapevolezza, di responsabilità, la persona va accompagnata nel suo lavoro, va stimolata, va sostenuta, in questo modo può permettersi di provare a lasciare da parte qualche aspetto delle sue abitudini malsane e a prendere in considerazione nuovi atteggiamenti che gradualmente lo possano portare a condurre uno stile di vita più adeguato per un benessere psicofisico.
In questo modo l’individuo può fare delle scoperte, può accorgersi di come affronta le situazioni di vita, di chi è lui stesso, di come è lui stesso, delle sue soddisfazioni e insoddisfazioni, di quello che vuol fare, di come farlo e questo può farlo anche con l’aiuto della meditazione e delle visualizzazioni, a partire dal sentire il suo respiro, il suo corpo.

(1) PERLS F., L’IO, LA FAME, L’AGGRESSIVITA, Franco Angeli, Milano 1995, pag.208-209
(2) ZINKER J., PROCESSI CREATIVI IN PSICOTERAPIA DELLA GESTALT, Franco Angeli, Milano 2001, pag. 98-107

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Piazza Ragusa n. 5 – Roma (Stazione Tuscolana) – Metro Furio Camillo
380-4337230 - 21163@tiscali.it