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martedì 31 ottobre 2017

TARANTO : Genitori tarantini - Onorevole Sergio Mattarella, Presidente di questa Repubblica italiana

A lungo abbiamo riflettuto sulla opportunità di scriverle ancora una volta, così sicuri del fatto che ci sarebbe arrivata, come al solito, la conferma di avvenuta ricezione da parte della segreteria del Quirinale.
Qualcuno del suo staff leggerà questa lettera considerando se sia il caso di chiedere nuovamente al Prefetto di Taranto di convocare i Genitori tarantini per sapere cosa questi vogliano ancora.
Che qualcuno al Quirinale legga oppure no questa nostra non è per noi importante. Questa volta, quello che chiediamo è che gli organi di informazione recepiscano queste parole e le diffondano.
A poco più di un mese dalla sua visita a Taranto, limitata ad un protocollo che prevedeva la sua presenza esclusivamente in due plessi dello stesso Istituto scolastico, puntuale come una bestemmia è arrivato il vento da Nord-Nord/Ovest. Per ben due volte in una settimana. Quattro giorni di offese alla città e ai cittadini dei quartieri più prossimi all’industria inquinante così difesa e protetta dallo Stato.
Offese alla salute soprattutto di categorie già deboli: bambini, anziani, immunodepressi, persone affette da problemi respiratori e cardiovascolari. Offese che si devono leggere come limitazioni di quei diritti fondamentali garantiti dalla stessa Costituzione che il Presidente della Repubblica dovrebbe tutelare e far rispettare.
Il 18 settembre, lei è venuto qui ad inaugurare il nuovo anno scolastico. Tutto, per quella occasione, è stato organizzato al meglio. La stessa Ilva, pur di non offendere i suoi onorevoli occhi, ha ridotto la produzione al minimo per ripulire il cielo sopra alla zona industriale. Sì, è successo anche questo, così che è stato dato anche agli occhi dei tarantini, dopo oltre cinquanta anni, di vedere un cielo pulito. Questo, per noi, non è stato un regalo: è stata una ulteriore insopportabile offesa. Le assicuriamo che, dopo la sua partenza da Taranto, l’inferno si è di nuovo scatenato, addirittura con più vigore.
Il suo discorso davanti a studenti, dirigenti scolastici, insegnanti, operatori della scuola e giornalisti non ha presentato una sola parola che già non avessimo previsto.
Cosa mancava, nel suo discorso? Mancava la presa in carico della situazione locale: “Ragazzi, pur riconoscendo che l’istruzione è garantita dalla Costituzione della nostra Repubblica, non meravigliatevi se, per garantire la vostra vita e la vostra salute, questo diritto potrà essere un giorno violato. Verrà fatto, ve lo assicuro, nel pieno interesse dell’intera Nazione, per garantire una produzione che comunque vi sta già uccidendo da decenni.”
Quel 18 di settembre, ad un gruppo di genitori veniva sequestrato dall’efficientissimo servizio d’ordine pubblico uno striscione che recitava semplicemente “Anche i bambini di Taranto vogliono vivere”. Nulla, secondo l’organizzazione, doveva “disturbare” l’onorevole ospite. Nulla!
Presidente, “i bambini di Taranto vogliono vivere” è solo un’ovvietà; ma è forse quella congiunzione iniziale che fa scuotere le coscienze, fa prendere atto che un’ovvietà viene negata.
“Anche i bambini di Taranto vogliono vivere” continueremo a gridarlo fino a che “anche” i bambini di Taranto potranno vivere come tutti gli altri bambini di questa Nazione.
Quei Genitori, nel momento in cui lei usciva dalla scuola per riprendere posto nella sua automobile presidenziale, le hanno dato le spalle al grido di “Taranto libera”. Speriamo che tra i ricordi che per sempre porterà dentro di sé resti anche l’immagine di quei tarantini che hanno manifestato così il proprio dissenso verso una politica nazionale che ancora miete vittime tra gli stessi italiani, sullo stesso patrio suolo, nell’evidente disinteresse del custode della Costituzione di questa Repubblica.
Infine, le vogliamo elencare le giornate considerate wind days dopo la sua visita nella nostra città (sito ufficiale ARPA Puglia), ricordando che un’ordinanza sindacale del 24 ottobre 2017 (n. 39) obbliga la chiusura delle scuole del quartiere Tamburi durante il manifestarsi di questi eventi:
21 settembre; 7 ottobre; 23 ottobre; 24 ottobre; 25 ottobre; 28 ottobre.

mercoledì 20 settembre 2017

TARANTO : Lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana

 "Cerchiamo un luogo ridente ove occhi sensibili alla bellezza si riconfortino dopo la sozzura interminabile dei luoghi orribili; in cammino per Taranto!" Seneca, De Tranquillitate Animi, II, 13.
Taranto, 19 settembre 2017.
Il folle circo dell’ipocrisia è ormai lontano da Taranto, il presidente è tornato a Roma per dormire tranquillamente nel letto del suo palazzo e la Rai ha spento nuovamente i riflettori su Taranto, tirando, immaginiamo, un gran sospiro di sollievo.
E’ davvero duro accettare che il Capo della Repubblica democratica italiana arrivi a Taranto non con la tranquillità di camminare sul suolo che lui stesso rappresenta, ma scortato e protetto come il presidente di uno Stato estero. Mai visto un numero così incredibile di poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, agenti della Digos e dei Servizi segreti tutti insieme (compresi quelli armati che osservavano dai lastrici solari dei palazzi intorno alla scuola Falcone e quelli in borghese che passeggiavano tra i cittadini costretti dietro le transenne, registrando volti e comportamenti nel proprio cervello).
Sarà stato emozionante per i giovani studenti provenienti da tutt’Italia; un po’ meno per i loro accompagnatori che, vogliamo sperare, qualche domanda se la saranno fatta.
Guardando verso l’Ilva, il gran protettorato dello Stato, i nostri ospiti porteranno negli occhi e nei cuori l’immagine di un cielo così terso sotto lo splendente sole che tutte le immagini viste prima e che vedranno in futuro verranno considerate montaggi fotografici. Arriva il Presidente e Ilva ed Eni gli regalano un giorno di fermo della produzione, come nel medioevo i contadini onoravano i regnanti con ceste di prodotti della terra. A mente fredda, è stato proprio questo il più grande schiaffo, la più grande offesa che si potesse fare alla comunità tarantina. Da oggi, proprio come l’altro ieri, i bambini di Taranto torneranno nelle scuole sotto l’infernale cappa che ben conoscono e che i loro coetanei delle altre regioni non potranno raccontare. Ieri si poteva respirare, da oggi si torna alla “normalità” fatta di problemi all’apparato cardiovascolare e a quello respiratorio, fatta di wind days, fatta di “il lavoro debilita anche chi non ce l’ha”, “il lavoro nobilita, ma qui uccide pure”, “qui, anche il disoccupato ha lo stesso dovere di morire che ha un lavoratore”.
“Lasciate che i bambini, ben selezionati, vengano a me.” Poi, il discorso, ben limato dagli scribacchini del Quirinale, soppesato, parola per parola, per dargli l’effetto voluto: il papà che parla ai figli di istruzione e cultura. “A scuola si disegna il futuro. E’ questa l’essenza del mondo della scuola.” E ancora: “Cari ragazzi, si dice sovente, con una frase che è divenuta uno slogan, che il futuro vi appartiene, ma il futuro comincia in ogni momento. Lo costruite da oggi, giorno per giorno, con impegno, anche con fatica.” Un discorso preciso, diretto, fino ad una certa frase, posta a mo’ di domanda retorica che qui riportiamo integralmente: “Chi tra di voi assisterebbe alla distruzione di ciò con cui gioca, del tavolo dove mangia, del letto dove dorme senza provare un senso di ribellione, di sconforto, di delusione, di dispiacere? Quella distruzione rappresenterebbe una ferita, una violenza alla vostra vita di tutti i giorni.”
Sì, Presidente, ha ragione. Provi adesso a pensare quali sentimenti possono muovere chi assiste alla distruzione di un territorio straordinariamente bello, alla distruzione di vite, comprese quelle di bambini così piccoli da non sapere che esiste un tavolo dove mangiare, bambini così piccoli da non arrivare a conoscere neppure la sala giochi di un asilo nido, di bambini cui viene negato quel diritto alla vita e all’istruzione che lei ha voluto ricordare nel suo illuminato discorso. Provi a pensare a quanto dolore alberga in chi resta a piangere i propri morti, alle lacrime che accompagnano la malattia fino all’unica fine possibile.
Lei è venuto a Taranto e poi è tornato a Roma, scortato fino all’aeroporto di Grottaglie come un importante ospite straniero, così lontano dai tempi in cui il Presidente Pertini camminava tra la gente, seppure in situazioni molto più difficili di queste, come una figura istituzionale dovrebbe fare in uno stato democratico.
Della sua visita ci resterà soltanto il ricordo di aver visto per una volta il cielo limpido sull’Ilva, il suo protettorato, e di aver respirato finalmente aria pulita. O almeno questa è stata l’impressione.
E ci resterà per sempre la sensazione che, attraverso i tagli della censura, l’unica canzone che parla di una Taranto libera si sia trasformata, come nei tempi bui dell’Italia, in una canzonetta di regime, svuotandola del valore simbolico che aveva assunto per noi tarantini, con buona pace per la sua stessa affermazione: “A scuola si prepara il domani della nostra civiltà, della nostra democrazia.”
E’ venuto per onorare una scuola spesso vittima di atti di vandalismo in un città vandalizzata con il consenso dello Stato.
Dorma pure tranquillo nel suo letto, Presidente. A noi tarantini, questa tranquillità non è concessa. Dovremmo, come dice lei, provare un senso di ribellione, ma anche questo, a ben vedere, non ci è concesso.

mercoledì 13 settembre 2017

TARANTO : Lettera aperta al Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti

Dottor Claudio De Vincenti, Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno,
le sue affermazioni sul piano ambientale presentato dalla cordata Arcelor Mittal Marcegaglia per l’Ilva (“… è il più avanzato al mondo.”) non solo offende ancora una volta la comunità tarantina, ma sembra voler deridere, ridimensionare, addirittura annullare le osservazioni del tutto negative di Enti civici, Arpa Puglia, Ordini professionali, Sindacati, Associazioni, Rappresentanze politiche.
Lei, noto in tempi non così lontani per la sua “sensibilità”, per la sua “attenzione alla salute pubblica”, sembra affannosamente impegnato, alla pari dei suoi predecessori, a garantire il funzionamento di un’industria altamente nociva per la stessa salute pubblica, conducendo i tarantini tutti verso il baratro, pronto ad assestare il definitivo spintone che li faccia precipitare, risolvendo i problemi più grossi di questa nazione.
Non le interessa la conta dei malati, dei morti; non le interessano le percentuali di disoccupazione galoppanti, no. Come Ministro del Mezzogiorno vuole forse interessarsi del Mezzogiorno? Non esiste! Non in Italia.
“Il piano ambientale presentato dalla cordata Arcelor Mittal Marcegaglia per l’Ilva è il più avanzato al mondo.” Crediamo sia un nostro diritto ascoltare le sue argomentazioni. Venga, quindi, a Taranto, venga a spiegare ai tarantini, punto per punto, perché ritiene tale questo piano ambientale. Venga a farlo all’aperto, nel quartiere Tamburi, magari durante un Wind day. La ascolteremo con le orecchie aperte e le mascherine per proteggere le vie respiratorie. Oppure, venga a parlarne nel Cimitero monumentale “San Brunone”, tra i marmi una volta bianchi ed ora rossi di polvere di ferro, tra i campi contaminati dalla diossina, nell’assoluto disprezzo dei nostri morti da parte di una fabbrica e uno Stato indifferenti alle sofferenze di un’intera provincia.
Il suo curriculum parla di pubblicazioni tutte mirate all’economia. Economia. Economia. Economia. Una parola che sembra racchiudere tutto, a che non dice niente. Per esempio, quale economia si regge su malattie e morti?
Tuttavia, vorremmo prendere il buono che intravvediamo nella sua affermazione.
Se il piano presentato dalla cordata Arcelor Mittal Marcegaglia (“… il più avanzato al mondo.”) è così aspramente criticato da tutti gli attori chiamati a valutarlo, due sono le strade che lei può percorrere.
Come buon ministro, può definitivamente affermare che la strada giusta porta alla chiusura dell’industria e al ricollocamento del personale impiegato, ricevendo il plauso del popolo sovrano; al contrario, può infischiarsene e continuare sulla strada della strage di connazionali, dell’impoverimento di parte del territorio italiano, del futuro negato. In questo caso, parafrasando le sue parole, lei potrebbe apparire come il peggior ministro del mondo e per questa ragione pretenderemmo le sue scuse e le sue dimissioni.

Genitori tarantini

venerdì 18 agosto 2017

BATTITI LIVE 2017, “UN TOUR INDIMENTICABILE”

A Taranto è calato il sipario sulla quindicesima edizione. Il presidente di Radionorba Marco Montrone: “Cinque fantastiche serate, grazie a tutti!”


Un grande successo di Umberto Tozzi remixato dal re della musica dance, Gabry Ponte, in un tripudio di effetti speciali e l’intero lungomare di Taranto che saltava come fosse in discoteca. Non poteva chiudersi meglio, con la felicità stampata sulla faccia di migliaia di giovani in festa, il Battiti Live 2017. Una serata incredibile, ricca di emozioni, quella condotta da Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci su un lungomare stracolmo di gente. Degna conclusione di un tour indimenticabile. “Anche quest’anno è stata un’edizione meravigliosa”, commenta il presidente di Radionorba Marco Montrone, “e per questo ringrazio tutti quelli che ci hanno messo il cuore, tanta passione, tanto impegno nel produrre 5 show che resteranno indimenticabili per chi li ha vissuti e per le città che ci hanno ospitato”.
E’ stata una lunga cavalcata, cominciata con Bari, il capoluogo della Puglia, per poi approdare in Salento, a Nardò, quindi ad Andria, nella Bat, a Melfi, in Basilicata, e poi di nuovo in Puglia, a Taranto, capitale della Magna Grecia. Tre delle cinque tappe del tour sono state inedite. “Ci piace tanto poter incontrare tanta gente diversa”, continua l'avvocato Montrone, “cambiare città è bello perché ogni volta ti regala un’emozione diversa, come se fosse sempre la prima data del tour. Abbiamo sempre creduto che il nostro show potesse rappresentare anche un veicolo di promozione per il territorio per attrarre nuovi turisti grazie alla Tv ed offrire a quelli che già ci sono l'immagine di un territorio nel quale oltre che godere delle sue bellezze e della cordiale ospitalità vengono organizzati anche eventi di alto profilo. Siamo contenti, ringraziamo la Regione PugliaPuglia Promozione, la Regione Basilicata e tutte le cinque città che ci hanno ospitato, tutte con grande impegno, con grande dedizione. Quest’anno non era semplice, bisognava interpretare ed attuare gli impegni legati alla sicurezza, resi necessari dopo gli attacchi terroristici in tutta Europa e i fatti di Torino. Noi lo abbiamo fatto nel migliore dei modi, riscontrando il plauso di tutte le autorità preposte, che ringraziamo, unitamente alle forze dell’ordine, alle direzioni sanitarie, ai 118 e alla protezione civile, per averci aiutato a svolgere i nostri eventi in sicurezza, ma sopratutto in un clima di festa, vincendo la paura di scendere di piazza. Tutto ciò è un fantastico successo, che condividiamo con tutti, compreso ovviamente il nostro pubblico”.
Sul cast c’è poco da aggiungere, come sempre di altissima qualità, quest’anno con la particolarità della scelta di artisti in grado di coprire più generazioni: da Fiorella Mannoia a Riki, da Nek a Ghali, da Paola Turci a Gabbani, da Gianni Morandi a The Giornalisti, passando per Gigi D’AlessioFabri FibraGabri PonteErmal MetaBaby KNina ZilliFabrizio MoroFrancesco Renga e tantissimi altri, senza dimenticare i grandi ospiti internazionali, AlokLennyJasmine Thompson e altri ancora. “Rispetto alle precedenti edizioni lo abbiamo voluto fare in modo ancora più scientifico”, spiega il presidente della radio del sud, “abbiamo voluto cercare di incontrare il consenso di tre generazioni. Crediamo di esserci riusciti in tutte e cinque le tappe ed è veramente bello poi poter vedere che in una stessa piazza possano coesistere gusti musicali diversi, età diverse, con grande maturità da parte di tutto il nostro pubblico nel rispettare tutti gli artisti”.
Tra le grandi novità di quest’anno, la co-conduzione di Elisabetta Gregoraci al fianco di Alan Palmieri. “Elisabetta è stata davvero straordinaria”, sottolinea Montrone. “Straordinaria professionista lo sapevamo già, l’abbiamo scelta per questo. Straordinaria persona lo abbiamo scoperto nel corso del tour. La ringrazio davvero di cuore, è stato bello averla con noi”. Per Alan Palmieri, Elisabetta Gregoraci “è stato un valore aggiunto” di questa edizione, “è stato straordinario lavorare con lei, siamo davvero contenti della scelta fatta”. Belle parole ricambiate dalla conduttrice: “E’ stata per me un’esperienza bellissima, indimenticabile, che mi ha insegnato tante cose e mi ha regalato un sacco di emozioni”. “Alan”, prosegue Elisabetta, “è stato un compagno di viaggio meraviglioso. Tutto il Gruppo Norba è stato fantastico. Il tempo è volato, ma è stato tutto particolare e bello. Inoltre ho avuto modo di conoscere la Puglia e la Basilicata, di visitare luoghi dove non ero mai stata e di conoscere tante splendide persone: porterò a casa anche questo con me”.
Nell’album dei ricordi dell’edizione 2017 entra però di diritto anche un altro elemento importante: il successo televisivo fatto registrare da Battiti, non solo sui mezzi del Gruppo Norba, ma anche sulla tv nazionale, su Italia 1, dove il programma sta andando in onda da inizio agosto, ogni mercoledì. “L’opportunità che ci ha dato Italia 1 di presentare il nostro show a milioni di italiani è stata una gratificazione importante per me e per tutte quante le persone che hanno lavorato a questo tour”, commenta Marco Montrone. “Senza falsa modestia, Battiti era già riconosciuto come uno degli eventi più importanti d’Italia sia dagli addetti ai lavori, che dal pubblico. Avere il timbro di Italia 1 quest’anno è motivo di grande orgoglio. Ringrazio gli uomini e le donne di Mediaset che ci hanno accompagnato e supportato in questo viaggio con grande senso di partecipazione e ringrazio Laura Casarotto, direttore di Italia 1, per aver creduto in Battiti al punto di programmarlo in prima serata all’anno zero. Siamo davvero felici di aver ripagato subito questa fiducia registrando buoni ascolti anche su Italia 1. Questa resterà per tutti noi una edizione davvero indimenticabile”.

mercoledì 7 giugno 2017

TARANTO : Protesta dei Genitori Tarantini

Ancora una volta, i Genitori tarantini si ritrovano costretti a censurare il comportamento di giornalisti in cerca di scoop, a scapito del popolo tarantino. E’ successo nuovamente durante la trasmissione “Carta Bianca”, in onda ieri sera su Rai3.
Pur consci dei tagli necessari per la produzione di un servizio di tre minuti, i Genitori tarantini rilevano con amarezza come di frasi compiute si siano volute adoperare parti che insinuano nello spettatore il sospetto di una comunità divisa.
Per l’ennesima volta, i Genitori tarantini si vedono costretti a rimarcare il proprio pensiero: chiusura di tutte le fonti inquinanti insistenti sul territorio dell’intera provincia ionica, bonifica totale dei siti inquinati con l’utilizzo della mano d’opera attualmente impiegata nei siti stessi.
Stanchi di essere manovrati a piacimento di giornalisti senza scrupoli, i Genitori tarantini, da questo preciso momento, rilasceranno dichiarazioni solo ed esclusivamente in diretta.

lunedì 29 maggio 2017

TARANTO : Nuovo manifesto dei Genitori Tarantini

Una bella donna con lo sguardo triste e perso nel vuoto che abbraccia il figlio dagli occhi spaventati che respira attraverso una maschera con il filtro per l’aria.
Questa è l’immagine scelta dai Genitori tarantini per il manifesto che da oggi è visibile in Città vecchia, sulla Salita Sant’Eligio, proprio di fronte all’omonimo molo.
“E’ la metafora della stupenda provincia di Taranto, così bella da confondere, che ancora abbraccia tutti i suoi figli in un ulteriore tentativo di proteggerli.”
A lato della foto, una frase che lascia pochi dubbi, che richiama la memoria come primario mezzo per raggiungere quella consapevolezza che trasforma un popolo in una comunità.
“Noi non dimentichiamo” è il grido di guerra di chi ha visto ferire la propria madre, porta su di sé le stesse ferite e le vede nei propri figli. E’ l’invito ad usare l’arma più potente che il popolo ha a disposizione: il voto.
“Siamo con chi opera per il recupero della dignità e del rispetto del territorio tarantino; siamo con chi si adopera in ogni settore per la rinascita culturale e socio-economica della città; siamo con chi mette a disposizioni idee vincenti per riportare l’intera provincia alla sua naturale vocazione: il turismo. Ma siamo anche con chi non dimentica i problemi e li combatte con ogni mezzo.”
Tuttavia, c’è chi condanna le iniziative dei Genitori tarantini bollandole come “pubblicità negativa per Taranto”.
“E’ davvero incomprensibile, questa accusa. Su internet si trova tutto il bello e tutto il brutto che riguarda ogni posto del mondo. Solo qui a Taranto si vuole nascondere una verità che tutti conoscono sotto il proverbiale tappeto. Ci sono operatori economici che plaudono alle nostre iniziative; per altri, i Genitori tarantini sembrano essere i colpevoli dello scarso flusso turistico che attraversa la nostra provincia. Nella terra figlia di Sparta, ci sono Spartiati e Iloti,  c’è chi combatte e chi fa lo schiavo. E’ ancora così, purtroppo.”

venerdì 5 maggio 2017

TARANTO : Genitori tarantini sono stati ricevuti dal Prefetto, dott. Donato Cafagna

Ieri, 3 maggio 2017, i Genitori tarantini sono stati ricevuti dal Prefetto di Taranto, dott. Donato Cafagna. L’incontro, ad un mese esatto dalla prima convocazione, ha prodotto alcuni risultati. Tra questi, il più importante è stata la proposta da parte del Prefetto di istituire un tavolo tecnico e di confronto tra il commissario alle bonifiche, dott.ssa Vera Corbelli, i rappresentanti di ARPA Puglia, della ASL di Taranto e dei Genitori tarantini.
Vista l’urgenza dei temi proposti dai Genitori tarantini, gli stessi si dichiarano certi che il primo incontro verrà organizzato dal Prefetto in tempi strettissimi.
Tuttavia, sicuri del fatto che la salute dei bambini di Taranto meriti la primaria attenzione di tutte le più alte Istituzioni dello Stato, i Genitori tarantini non abbandonano l’idea di poter incontrare il Presidente della Repubblica, magari durante la sua visita che sembra essere stata organizzata per l’apertura dell’anno scolastico 2017/2018 alla Scuola Pirandello, nel quartiere Paolo VI.
“Una comunità,” affermano i Genitori tarantini, “non si arrende davanti ad ogni tipo di violenza: da quella  spicciola seppur grave ad opera di giovani tarantini a quella continua ed offensiva del diritto alla vita e alla salute da parte dei Governi che si sono succeduti negli ultimi cinque anni, impegnati in una macabra gara a suon di decreti legge pro-Ilva.”

mercoledì 1 febbraio 2017

ANDRIA : DISPOSIZIONI PER L’INCONTRO DI CALCIO TRA FIDELIS ANDRIA E TARANTO DI SABATO 4 FEBBRAIO

In occasione dell’incontro di calcio in programma sabato 4 febbraio 2017 presso lo stadio comunale di Andria tra le squadre Fidelis Andria e Taranto, valevole per il Campionato di Lega Pro, girone C, il Prefetto della Provincia di Barletta - Andria - Trani, in conformità all’avviso della Questura di Bari e tenuto conto delle determinazioni assunte dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ha disposto la vendita dei biglietti ai soli residenti nella Provincia di Barletta - Andria - Trani e l’annullamento dei biglietti eventualmente già venduti ai tifosi ospiti.

martedì 17 gennaio 2017

PUGLIA : “I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE”

Questo si legge su due cartelloni di 6 metri per 3 affissi in due punti della città.
E’ passato giusto un anno, da quel giorno. Un anno di iniziative, prese di posizione, lettere, manifestazioni, partecipazione.
I cartelloni di denuncia vennero affissi, in seguito anche a Bari, a Genova e a Roma.
Ricordiamo con affetto la solidarietà del gruppo “Taranto Supporters” che volle esporre lo striscione in gradinata, durante una partita casalinga del Taranto della scorsa stagione agonistica.
Ricordiamo il flash mob con i passeggini vuoti, organizzato con “Taranto Lider” e “WWF Taranto”, primo tentativo di condivisione ed unione: una giornata storica, per Taranto.
Ricordiamo le affettuose parole di Massimo Ranieri che, indicando lo striscione, volle dedicare un pensiero ai bambini e alle mamme di Taranto, durante il suo spettacolo al PalaMazzola.
Ricordiamo le lettere inviate al Sindaco, al Prefetto, al Presidente della Regione, all’ex premier e a quello attualmente in carica, al Papa. E le lettere di censura, accompagnate dallo studio S.E.N.T.I.E.R.I., inviate a tutti i parlamentari che appoggiarono il decimo decreto salva-Ilva.
Ricordiamo la presenza del manifesto dei Genitori tarantini in giro per la provincia e anche più in là.
Ricordiamo la serata di arte, musica, spettacolo e interventi durante la prima serata della manifestazione “Sud in fermento”, al Castello di Leporano.
Ricordiamo gli interventi televisivi in programmi di respiro nazionale.
Ricordiamo, infine, il manifesto che a Natale ha visto le firme di 13 associazioni tarantine, finalmente unite sotto lo stesso augurio: chiusura delle fonti inquinanti.
Ringraziamo la stampa, sempre particolarmente attenta e disponibile con noi.
Ringraziamo il sempre crescente numero di persone che hanno voluto sostenerci ed ancora lo fanno.
Soprattutto, però, vogliamo ringraziare Taranto, la nostra terra, ferita a morte ma ancora viva, calpestata nella dignità ma ancora forte, piegata ma non ancora prona. Una madre che ancora riesce ad avere figli che vogliono difenderla. Con tutte le forze.

lunedì 2 gennaio 2017

FISMIC: “UN RAGGIO DI SOLE NEL CIELO DI TARANTO”

Positivo l'accordo che ha sancito il passaggio di 49 lavoratori
da Bcube a Fata Logistic


In un momento di grave difficoltà e di profonde incertezze per tutte le aziende dell'indotto Leonardo-Finmeccanica di Grottaglie, la Fismic Confsal, sindacato autonomo dei metalmeccanici, interviene per esprimere considerazioni positive in merito all'accordo che ha definito il passaggio di 49 lavoratori e lavoratrici della BCube spa in Fata Logistic Systems.
L'incontro decisivo è dello scorso 28 dicembre, quando è stato firmato il nuovo contratto di lavoro degli ex dipendenti Bcube, che partirà dal primo gennaio 2017 e che ha visto al tavolo delle trattative il sindacato FISMIC, la Fata Logistic Systems e la società cessante.
Questo accordo è il frutto di un impegno costante mantenuto durante tutta la trattativa, nel rispetto delle parti e dei ruoli ricoperti – specifica la Segreteria FISMIC di Taranto - e vede come vincitori di questa partita i lavoratori e le lavoratrici, la loro dignità e il loro diritto al lavoro, per poter guardare al futuro in maniera più positiva e serena, per se stessi e per le proprie famiglie”.
La stessa FISMIC sottolinea come la trattativa abbia condotto a tali risultati grazie anche alla capacità propositiva e trasparente della FATA Logistic Systems. “Abbiamo lavorato tutti con sapienza, pazienza e conoscenza delle dinamiche produttive e FATA Logistic System, con attenta e scrupolosa valutazione in riferimento anche alla continuità lavorativa, ha fatto si che questo passaggio di lavoratori avvenisse senza eco e senza azioni di protesta, senza che un'ora di sciopero venisse consumata e abbiamo sempre lavorato congiuntamente nel rispetto e nella tutela del cliente Leonardo-Finmeccanica, evitando ritardi e/o disservizi e salvaguardando sempre l'immagine aziendale”: queste le considerazioni subito dopo la firma del contratto da parte della FISMIC.
La FISMIC conclude sottolineando che questa è una vittoria che ha visto tutti attori, ma soprattutto i 49 lavoratori sempre protagonisti, considerati nel valore e nelle capacità acquisite, sempre al centro di ogni discussione, come era giusto che fosse. Finalmente una piccola buona notizia anche per il nostro territorio.


Samantha Berardino

Ufficio Stampa Fismic Puglia

mercoledì 28 dicembre 2016

TARANTO : I Genitori scrivono al Presidente del Consiglio, dottor Paolo Gentiloni

Lei è di certo a conoscenza della situazione tarantina, compressa tra un sito di interesse nazionale di circa 115 chilometri quadrati, la cui bonifica dovrebbe essere per legge a carico del Governo, e una pseudo industria strategica, da anni in perdita, dall’impatto altamente inquinante e devastante per il territorio e l’intera popolazione dell’arco ionico.
L’accanimento da parte dei Suoi predecessori ha consentito di tenere in funzione un impianto obsoleto che si estende su una superficie di oltre 15.100.000 metri quadrati, vero impedimento a qualsiasi tentativo di sviluppo alternativo del territorio, ghigliottina dalla lama arrugginita per ogni idea o progetto correlati alle peculiarità della provincia di Taranto.
Oltre ai vergognosi dati sulla salute negata all’intera popolazione, la disoccupazione galoppante e l’enorme difficoltà economica legata alla chiusura per fallimento di un insopportabile numero di attività commerciali dovrebbero chiarire quali danni la monocultura industriale ancora oggi provoca su questa parte del territorio italiano. Il fermo immediato della produzione dell’Ilva, la bonifica attraverso l’impiego degli stessi lavoratori dopo accurata formazione e la restituzione del territorio alla provincia di Taranto sono le nostre richieste più pressanti come argine all’infinita volgarità della classe dirigente italiana.
Scelte politiche incomprensibili hanno fatto retrocedere l’Italia nella classifica delle  potenze economiche mondiali a tutto vantaggio di Nazioni che non hanno basato la propria crescita sulle industrie pesanti, ma, molto più coraggiosamente, hanno sfruttato le risorse naturali che il territorio offriva loro.
Quali soluzioni si possono trovare per Taranto e la sua provincia? Da persona attenta e intelligente, potrà coglierle da solo, venendo a visitare questa città, restandoci qualche giorno per ascoltare le persone e le associazioni che si battono per un futuro diverso da questo devastante presente. Le assicuriamo che, se vuole, potrà fare a meno di qualsiasi scorta, a differenza di quello che lo Stenterello che l’ha preceduta ha sempre pensato.
Camminare nella bellezza Le farà capire le differenze tra un tubo di ferrovecchio arrugginito e un orecchino d’oro.

Genitori tarantini.

mercoledì 30 novembre 2016

PUGLIA : Lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi da parte dei genitori di Taranto

Signor Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana,
per la seconda volta, come Genitori tarantini, Le scriviamo certi del fatto che, come successo in precedenza, non otterremo risposta.
Ci preme, tuttavia, rimarcare la Sua posizione nei confronti della città di Taranto, ancora una volta vittima delle Sue irrispettose menzogne.
Intanto, ci stupisce il fatto che Lei abbia voluto dedicare un pensiero al sit in, tra l’altro bollandolo come stravagante e strumentale per il solo fatto di essere stato organizzato nel giorno del silenzio elettorale, e neppure una parola sulla nostra richiesta di incontrarLa.
Come Lei ben saprà, il sit in è solo un modo per accompagnare la delegazione che dovrebbe incontrare il Presidente del Consiglio, ma è seconda all’incontro stesso.
Non sappiamo quale sia la Sua idea, ma la nostra è che il giorno del silenzio elettorale non è una festa comandata, non è un momento di sospensione delle attività istituzionali; in questo giorno, la Sua carica e le Sue responsabilità istituzionali non vanno in vacanza.
Ci appare chiaro come il sole che Lei non ha alcun interesse verso i problemi della città di Taranto che, vogliamo ricordarLe, è a tutti gli effetti un territorio dello Stato italiano e non un “possedimento” dello Stato italiano.
Al di là dei proclami da Lei enunciati durante la Sua prima visita nella nostra città, nulla ha fatto di quanto promesso. “Se l’Europa vuole impedire di salvare i bambini di Taranto ha perso la strada per tornare a casa. Io sono più fedele agli impegni con quei bambini che a qualche regolamento astruso dell’UE.” Sì, Primo Ministro, sono Sue parole. Aveva dichiarato che ai bambini di Taranto avrebbe pensato Lei. C’è un precedente storico di grande effetto, per questo: Erode. D’altro canto, proprio la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, grazie alla denuncia dei tarantini, ha aperto una procedura di urgenza proprio contro lo Stato italiano.
E Lei si preoccupa del silenzio elettorale? Lei e i suoi ministri fate secretare i risultati degli ultimi rapporti sanitari che riguardano la città di Taranto, ma solo fino a 7 dicembre? Riparlerete dei 50 milioni, ritornati nel cilindro del prestigiatore, solo il 12 dicembre? Farete tutto questo dopo il referendum?
Signor Renzi, il silenzio elettorale non ferma l’insopportabile ed inumana emergenza sanitaria che colpisce in altissime percentuali i tarantini.
Lei ha temuto che si sarebbe parlato di soldi, temendo che Le potessimo ricordare quei capitoli di spesa ben più consistenti che avete pensato di destinare ad un torneo di tennis o quelli già destinati a quel popolarissimo sport che chiamano golf. Tranquillo, seppur importanti, i 50 milioni sono solo una misera considerazione del danno che avete procurato, Lei e i Suoi predecessori, a Taranto, ai suoi figli e al suo futuro; un minimo indennizzo per gli omicidi di Stato.
No, Presidente, saremmo venuti per riportarLe indietro le Sue stesse parole sui bambini di Taranto che tanto hanno offeso la città fondata dagli Spartani.
Siamo in attesa di un Suo invito in altra data, perché i Genitori tarantini non partono per venire a Roma ed essere additati come elemosinanti. In genere, vengono a Roma per fare curare i propri figli.

martedì 11 novembre 2014

ANDRIA : Fidelis Andria – Taranto,fidelis al Degli Ulivi “Giornata Biancazzurra”

La SSD Fidelis Andria comunica che in occasione della gara F.Andria – Taranto, in programma domenica 16 novembre alle ore 14.30 presso lo stadio “Degli Ulivi”, è indetta la “Giornata Biancazzurra”.

Per la circostanza dunque, non saranno validi gli abbonamenti stagionali e le tessere di favore.

I tagliandi per assistere al match saranno in vendita a partire da oggi, martedì 11 novembre, presso le consuete rivendite.

“La Fidelis Andria auspica una massiccia presenza di tifosi in occasione di questo sentito derby che giunge in un momento cruciale della stagione che ci vede primi in classifica. Domenica facciamo scendere in campo e sugli spalti cuore, grinta e determinazione per dimostrare ancora una volta che il “Degli Ulivi” è un fortino inespugnabile!!”.

sabato 16 novembre 2013

PUGLIA : Luigi Abbate, il giornalista deriso da Nichi Vendola: "Avevo votato per lui, mi ha deluso. Lui come Fitto"

Si chiama Luigi Abbate, ha 41 anni, è laureato in giurisprudenza ed è un giornalista di Taranto Blustar Tv. È lui il reporter deriso dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante la telefonata con Girolamo Archinà, addetto alle relazioni istituzionali dell'Ilva, oggi agli arresti per associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale. Durante un'intervista, Archinà aveva letteralmente strappato il microfono dalle mani di Abbate, per impedire al giornalista di porre a Emilio Riva delle domande sul rischio tumori a Taranto. Un episodio, registrato dalle telecamere e pubblicato sul web, che aveva suscitato l'ilarità di Nichi Vendola.

Luigi Abbate, cosa ha provato ascoltando il Presidente della Regione ridere di lei?
"Molta amarezza. Nel 2005 avevo votato proprio per Nichi Vendola alle elezioni regionali, dunque la delusione è stata tanta. Evidentemente, alla lunga, le maschere cadono: Vendola si è rivelato identico al suo predecessore Raffaele Fitto".

Nella telefonata con Archinà, Vendola definisce il suo atteggiamento giornalistico da "provocatore" e rivendica di essersi sempre battuto a difesa della "vita e della salute".
"Le battaglie contro l'inquinamento a Taranto io le conduco da sempre. Lavoro in tv dal 2004 e con i miei servizi, da 9 anni, incalzo l'Ilva e le amministrazioni locali di ogni colore. Su questo tema, l'assoluta latitanza delle istituzioni l'ho sperimentata sulla mia pelle".

Si aspetta delle scuse da Vendola? Pensa che dovrebbe dimettersi?
"Vendola non deve scusarsi con me, ma con i familiari di chi è morto ammalandosi a causa dell'Ilva. Da Presidente della Regione non ha fatto il necessario per tutelare la salute dei cittadini, mascherandosi dietro una dialettica vuota. Il rapporto che emerge nella telefonata tra lui e Archinà è schifoso ed è chiaro che dovrebbe dimettersi. Ma non lo farà mai: Vendola è un politico come tutti gli altri e bada solo a fare la sua carriera".

Cosa pensa lei della questione Ilva?
L'Ilva va chiusa, punto e basta. Chiunque, qui a Taranto, conosce persone che si sono ammalate a causa delle acciaierie. Del resto, tra morire di fame e morire di tumore è meglio morire di fame. Anche perché un panino, in qualche modo, si rimedia sempre.

Fonte http://www.huffingtonpost.it