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sabato 6 novembre 2010

BAT : Alla luce della nuova inchiesta milanese, Vendola stracci la convenzione con Don Verzè per il San Raffaele di Taranto


Alla luce delle rivelazioni della pentita Perla Genovesi nell'ambito dell'inchiesta sul traffico di cocaina, dove la Genovesi, tirando in ballo anche il parlamentare del Pdl Pianetta, tira dentro anche Don Verzè ed il suo San Raffaele di Milano per finanziamenti statali, a suo dire poco trasparenti, ritorna in ballo quella che il sottoscritto alle elezioni regionali aveva evidenziato come intreccio tra politica ed affari, di cui la sanità pubblica pugliese ha già pagato dazio che favoriscono gli interessi padronali e delle potenti lobby della sanità privata.


E' bene ricordare che lo stesso Don Verzè, amico intimo del premier Berlusconi ed amico di Vendola in Puglia grazie all'appalto per la costruzione del nuovo San Raffaele di Taranto che porterà alla chiusura di due ospedali pubblici nel tarantino e alla privatizzazione della sanità jonica, è stato già condannato dal Tribunale di Milano nel 76 per corruzione, oltre che essere stato incriminato di truffa aggravata e riconosciuto colpevole di istigazione alla corruzione, con molte sentenze arrivate a prescrizione.

Adesso le dichiarazioni della pentita Genovesi creano un'ulteriore luce su quella che pare essere la sanità privata di Don Verzè.

Anche per questo, Alternativa comunista da sempre contraria al Piano sanitario vendoliano e in prima fila contro la privatizzazione della sanità, chiede allo stesso governatore Vendola di stracciare l'accordo con Don Verzè per il San Raffaele di Taranto, mantenendo i due ospedali pubblici tarantini e rinunciando anche ad ogni accordo con gli amici politici del prete milanese, ossia Tremonti e Berlusconi che significa la distruzione della sanità pubblica pugliese come il sottoscritto ha sempre denunciato in campagna elettorale e successivamente nelle tante assemblee pubbliche fatte per tutto il territorio pugliese rivedicando la ripubblicizzazione della sanità con il taglio di tutte le convenzioni con i privati e la gestione affidata ai lavoratori e non alle lobby politiche ed economiche di centrosinistra e centrodestra.

Michele Rizzi

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