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News dalle Città della BAT

giovedì 2 dicembre 2010

TRANI : L’ospedale di Trani scena di un teatro “sinistro”

L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) che mette al servizio del Paese informazioni ed analisi scientifiche di elevata qualità ed in piena autonomia, ben distante quindi dalle FDN (Fabbriche di Nichi) che ci omaggiano di rime e versi di scarso valore artistico e per di più in piena faziosità, ha recentemente certificato che la sanità pugliese occupa l’ultimo posto in Italia. Ultimo.


Ma la pronta risposta a questa lugubre situazione ci viene offerta dalla premiata ditta Fiore & Pelillo (rispettivamente Assessore alla Sanità ed Assessore al Bilancio della nostra amata Regione) ed è riassumibile in una parola: internalizzazione.

Di cosa si tratta? Della possibilità, per ognuna delle ASL pugliesi, di costituire società a capitale pubblico (100% capitale ASL, appunto) facendo transitare in esse il personale proveniente da aziende private operanti nel settore della sanità, al fine di gestire le attività di pulizia, assistenza ai pazienti, ausilio al personale medico; il tutto motivato dalla necessità di giungere alla diminuzione dei costi precedentemente imputabili ai soggetti privati aggiudicatari di appalti.

Sin qui, in linea di principio, la mossa appare azzeccata.

Ma, scusandomene in anticipo con i lettori della presente missiva, sono costretto a dare libero sfogo al mio incurabile pragmatismo.

E nel farlo non posso che prendere ad esempio quanto accade nell’ospedale di Trani.

I pochi reparti rimasti, pur offrendo un valido servizio al cittadino per meriti a mio avviso imputabili solo all’abnegazione ed alla professionalità del personale, versano in condizioni assistenziali ed igieniche non degne del Paese civile in cui riteniamo di vivere.

Guarda caso, nel mese di giugno del corrente anno, si avviava la piena operatività della SANITASERVICE ASL BAT SRL alla quale venivano immediatamente affidati tutti i servizi mediante l’utilizzo di personale reclutato tra i dipendenti in forza alle imprese private precedentemente erogatrici di tali servizi.

Commenterete quanto sia strano che i servizi di pulizia dell’ospedale e di ausilio al malato, il giorno prima correttamente svolti, comincino un lento quanto inesorabile decadimento dal giorno in cui passano alla SRL di proprietà della ASL BAT.

Casualità? Fisiologico tempo di riorganizzazione? Nulla di tutto questo.

Nello specifico caso tranese a cui guardo, tra le 43 unità del personale delegato a quelle prestazioni (ausiliari socio-sanitari), non ve ne è nessuna che abbia compiti di coordinamento o di controllo, permettendo così facili distrazioni dagli obiettivi lavorativi e dagli improrogabili compiti di pubblica utilità.

E così tali operatori (di cui solo una decina di Trani), privati nel passaggio dal privato al pubblico della quattordicesima mensilità e sprovvisti di qualsivoglia indicazione nell’espletamento dei compiti, finiscono per consegnarci quotidianamente un’ospedale che non ci meritiamo.

Il disagio è vissuto sulla pelle dei pazienti, soprattutto, ma anche su quella del personale medico. Mentre la pillola più amara sono costretti ad ingoiarla quegli uomini e quelle donne che invece assolvono al proprio dovere o magari tentano di sopperire alle mancanze dei propri “colleghi”.

Per di più è di questi giorni la bocciatura da parte della Consulta (notoriamente non ostile alla sinistra) della legge regionale relativa alla citata internalizzazione: il motivo? Illeggitimità costituzionale per violazioni di principi cardine della nostra Carta che gli strapagati dirigenti regionali avrebbero potuto e dovuto evitare.

Riassumendo: sia nella forma (per l’illeggitimità costituzionale) che nella sostanza (per la dimostrata inefficenza dei servizi erogati) la giunta Vendola ha messo in scena l’ennesimo dramma…

Che sia il teatro, e non la poesia, ciò per cui è più portato Nichi?

Nicola Damascelli – Consigliere Comunale PDL

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