Tra pochi giorni a Barletta arriverà per l’ennesima volta un circo con animali, ad annunciarlo i soliti manifesti abusivi dai colori sgargianti. Da anni gli psicologi si oppongono al circo con animali come modello di crescita per i bambini. Un documento scritto dalla Dott.ssa Annamaria Manzoni, e sottoscritto da oltre 600 psicologi, recita, riferendosi ai circhi: Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.
Da cinque anni, dall’inizio del mandato di Maffei, si è cercato anche di sensibilizzare l’amministrazione comunale a queste problematiche, senza però ottenere successo, prima presentando all’ex Assessore all’Ambiente Dibitonto un Regolamento per la Tutela degli Animali che prevedeva il divieto di attendamento sul territorio comunale per i circhi con animali, e poi presentando al Sindaco Maffei une petizione popolare firmata da 500 cittadini che chiedevano lo stesso divieto. Nulla si è fatto perché nulla si voleva fare, un provvedimento di questo genere non ha costi per le casse comunali.
Oggi, invece, vorrei rivolgermi ai commercianti e ai cittadini di Barletta che sono sempre un passo avanti rispetto alla classe politica che li rappresenta. Chiedo ai commercianti di rifiutare l’esposizione della locandina del circo e qualora l’avessero già esposta di rimuoverla. Ai cittadini invece chiedo di boicottare gli spettacoli del circo, non andandoci, e di provare a spiegare ai loro bambini le ragioni del rispetto della dignità degli animali non umani. I bambini nei confronti del circo mostrano un’innocente curiosità, quella di poter osservare e conoscere animali che non hanno mai visto prima. Non sanno, però, che quegli animali passano la loro vita all’interno di gabbie per l’interesse economico dei loro aguzzini. Avete, voi genitori, mai fatto fare ai vostri figli un giro negli zoo dei circhi durante l’intervallo dello spettacolo? Cosa avete provato a guardare tigri che girano in cerchio nella gabbia strusciando le zampe, leoni nervosi camminare avanti e indietro, animali esotici rinchiusi in piccole teche, animali esposti a temperature che non sono le loro ideali, avete mai guardato gli occhi di questi animali? Non avete avuto l’impressione che fossero tristi, lontani, alienati? E’ naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? o per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Per non parlare delle ormai accertate torture a cui gli stessi animali sono sottoposti. Il circo altro non è che un lager itinerante. Quello degli Orfei non è neanche estraneo ad incidenti con animali. Nel luglio 2006 il figlio di Moira Orfei, Stefano Nones, fu aggredito da una tigre che gli squarciò il capo, la mano sinistra e la schiena e gli bucò un polmone durante uno spettacolo a Torino. Nel 2006, invece, a Scalea, vicino Cosenza, un inserviente indiano fu ferito gravemente da alcune tigri e morì dopo 18 giorni in ospedale.
Per tutti questi motivi credo sia importante riflettere, spiegare ai bambini queste ragioni e boicottare gli spettacoli del circo, inoltre in diverse città italiane hanno già detto no all’ attendamento di circhi con animali: allora perché non chiedere anche al nostro Comune di farlo? Che la nostra cittadina non sia più teatro di sofferenza e sfruttamento. Sì, perché il circo potrebbe semplicemente esaltare la bravura di trapezisti, giocolieri, clown contorsionisti e chi più ne ha più ne metta. Allora sì che sarebbe uno spettacolo emozionante.
Francesco Scatigno – Collettivo Exit
Da cinque anni, dall’inizio del mandato di Maffei, si è cercato anche di sensibilizzare l’amministrazione comunale a queste problematiche, senza però ottenere successo, prima presentando all’ex Assessore all’Ambiente Dibitonto un Regolamento per la Tutela degli Animali che prevedeva il divieto di attendamento sul territorio comunale per i circhi con animali, e poi presentando al Sindaco Maffei une petizione popolare firmata da 500 cittadini che chiedevano lo stesso divieto. Nulla si è fatto perché nulla si voleva fare, un provvedimento di questo genere non ha costi per le casse comunali.
Oggi, invece, vorrei rivolgermi ai commercianti e ai cittadini di Barletta che sono sempre un passo avanti rispetto alla classe politica che li rappresenta. Chiedo ai commercianti di rifiutare l’esposizione della locandina del circo e qualora l’avessero già esposta di rimuoverla. Ai cittadini invece chiedo di boicottare gli spettacoli del circo, non andandoci, e di provare a spiegare ai loro bambini le ragioni del rispetto della dignità degli animali non umani. I bambini nei confronti del circo mostrano un’innocente curiosità, quella di poter osservare e conoscere animali che non hanno mai visto prima. Non sanno, però, che quegli animali passano la loro vita all’interno di gabbie per l’interesse economico dei loro aguzzini. Avete, voi genitori, mai fatto fare ai vostri figli un giro negli zoo dei circhi durante l’intervallo dello spettacolo? Cosa avete provato a guardare tigri che girano in cerchio nella gabbia strusciando le zampe, leoni nervosi camminare avanti e indietro, animali esotici rinchiusi in piccole teche, animali esposti a temperature che non sono le loro ideali, avete mai guardato gli occhi di questi animali? Non avete avuto l’impressione che fossero tristi, lontani, alienati? E’ naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? o per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Per non parlare delle ormai accertate torture a cui gli stessi animali sono sottoposti. Il circo altro non è che un lager itinerante. Quello degli Orfei non è neanche estraneo ad incidenti con animali. Nel luglio 2006 il figlio di Moira Orfei, Stefano Nones, fu aggredito da una tigre che gli squarciò il capo, la mano sinistra e la schiena e gli bucò un polmone durante uno spettacolo a Torino. Nel 2006, invece, a Scalea, vicino Cosenza, un inserviente indiano fu ferito gravemente da alcune tigri e morì dopo 18 giorni in ospedale.
Per tutti questi motivi credo sia importante riflettere, spiegare ai bambini queste ragioni e boicottare gli spettacoli del circo, inoltre in diverse città italiane hanno già detto no all’ attendamento di circhi con animali: allora perché non chiedere anche al nostro Comune di farlo? Che la nostra cittadina non sia più teatro di sofferenza e sfruttamento. Sì, perché il circo potrebbe semplicemente esaltare la bravura di trapezisti, giocolieri, clown contorsionisti e chi più ne ha più ne metta. Allora sì che sarebbe uno spettacolo emozionante.
Francesco Scatigno – Collettivo Exit
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