Il sindaco Nicola Maffei (Pd) è il candidato del centrosinistra barlettano alle amministrative del 15 e 16 maggio, così come sancito dalle primarie di domenica che lo hanno visto trionfare con il 59% dei consensi contro Antonio Carpagnano (Socialisti, con il 28%) e Sabino Dicataldo (La Buona Politica, con quasi il 12%).
Ma il giorno dopo il trionfo la coalizione è già spaccata, con i Socialisti che si dichiarano - almeno per ora - fuori. Tutto nasce da una diversità di opinioni sull’intervento fatto sabato scorso da Nichi Vendola: il governatore pugliese, sabato scorso, con una videolettera pubblicata sul sito di Maffei, ha appoggiato apertamente il candidato del Pd. Una scelta non affatto gradita a Carpagnano, dal momento che «Vendola - spiega - prima ancora che capo di Sel, è un importante rappresentante istituzionale». Carpagnano l’ha definita una scelta «sconcertante», provocando così le ire di Sel. Ha risposto il segretario cittadino del partito di Vendola, Michelangelo Acclavio, che ha definito la dichiarazione di Carpagnano «unica nota stonata nelle dichiarazioni del post voto». E ha parlato della «saggia scelta di Nicola (Maffei, ndr) di allearsi a sinistra e scegliere Sel», ponendo anche l’accento sulle «alleanze discutibili» (riferendosi evidentemente ai Socialisti, ndr) degli ultimi anni. Tanto è bastato perché Carpagnano, ieri sera, decidesse di non partecipare alla conferenza stampa alla Galleria del Curci, nel corso della quale i tre candidati avrebbero dovuto parlare dell’esito delle primarie.
Queste sono passate, di fatto, in secondo piano nonostante abbiano registrato un risultato storico: vi ha partecipato circa il 15% degli aventi diritto al voto a Barletta (10.759 persone su 77mila elettori). «Voglio ricordare agli amici di Sel che non è stato Maffei a sceglierli, ma il contrario», ha detto Carpagnano, rispondendo ad Acclavio. «Non credo di aver detto nulla di offensivo con la parola "sconcertante". Ora mi attendo che la coalizione prenda le distanze e Sel si rimangi quanto detto da Acclavio. In caso contrario, in questa coalizione noi Socialisti non ci stiamo più». Il Pd, per bocca del suo segretario barlettano Franco Caputo, ha cercato di ricomporre la situazione. Ma lo «strappo» si è consumato. Dall’altra parte, in casa del centrodestra, potrebbe giovarne Bartolo Tatò che ieri ha sciolto la riserva ed è ora candidato del Pdl e di altre 14 liste.
Carmen Carbonara
fonte : corriere della sera
Ma il giorno dopo il trionfo la coalizione è già spaccata, con i Socialisti che si dichiarano - almeno per ora - fuori. Tutto nasce da una diversità di opinioni sull’intervento fatto sabato scorso da Nichi Vendola: il governatore pugliese, sabato scorso, con una videolettera pubblicata sul sito di Maffei, ha appoggiato apertamente il candidato del Pd. Una scelta non affatto gradita a Carpagnano, dal momento che «Vendola - spiega - prima ancora che capo di Sel, è un importante rappresentante istituzionale». Carpagnano l’ha definita una scelta «sconcertante», provocando così le ire di Sel. Ha risposto il segretario cittadino del partito di Vendola, Michelangelo Acclavio, che ha definito la dichiarazione di Carpagnano «unica nota stonata nelle dichiarazioni del post voto». E ha parlato della «saggia scelta di Nicola (Maffei, ndr) di allearsi a sinistra e scegliere Sel», ponendo anche l’accento sulle «alleanze discutibili» (riferendosi evidentemente ai Socialisti, ndr) degli ultimi anni. Tanto è bastato perché Carpagnano, ieri sera, decidesse di non partecipare alla conferenza stampa alla Galleria del Curci, nel corso della quale i tre candidati avrebbero dovuto parlare dell’esito delle primarie.
Queste sono passate, di fatto, in secondo piano nonostante abbiano registrato un risultato storico: vi ha partecipato circa il 15% degli aventi diritto al voto a Barletta (10.759 persone su 77mila elettori). «Voglio ricordare agli amici di Sel che non è stato Maffei a sceglierli, ma il contrario», ha detto Carpagnano, rispondendo ad Acclavio. «Non credo di aver detto nulla di offensivo con la parola "sconcertante". Ora mi attendo che la coalizione prenda le distanze e Sel si rimangi quanto detto da Acclavio. In caso contrario, in questa coalizione noi Socialisti non ci stiamo più». Il Pd, per bocca del suo segretario barlettano Franco Caputo, ha cercato di ricomporre la situazione. Ma lo «strappo» si è consumato. Dall’altra parte, in casa del centrodestra, potrebbe giovarne Bartolo Tatò che ieri ha sciolto la riserva ed è ora candidato del Pdl e di altre 14 liste.
Carmen Carbonara
fonte : corriere della sera
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