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sabato 5 marzo 2011

BAT : Una Sanità sempre più incapace di ascoltare la voce dell’attore principale: l’ammalato.

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE VENDOLA


Ho sentito il bisogno come rappresentante di un partito, come donna e come cittadina andriese, di denunciare l’occasione mancata di reale rinnovamento nella Sanità Pugliese.

Una Sanità sempre più incapace di ascoltare la voce dell’attore principale: l’ammalato.
In questi anni la Sanità ha conosciuto un progressivo decadimento dovuto principalmente a due semplici ragioni: il prevalere degli interessi economici sulla qualità dei servizi offerti, e la mancanza di un concreto impegno di cambiamento che portasse finalmente all’estromissione dei partiti dalle direzioni ASL, spezzando in tal modo la vergognosa catena di nomine di direttori generali e di primari non dettate dalla qualità né dal merito, ma solo dalla tessera di partito.
Avevo creduto in una nuova primavera di riforme e di svolta nel sistema delle nomine, invece le conseguenze dirette sono sotto gli occhi di tutti: una Sanità inefficiente, scadente, lasciata in balia di se stessa. Mi aspettavo da Lei Presidente una svolta, in primis la nomina di veri manager sanitari dotati di qualità professionali e di un’autorevolezza, tali da premetterle di gestire in maniera efficiente, trasparente e costruttiva la macchina sanitaria.
Per non parlare di chi impiantava protesi non sempre necessarie dimostrando una spregiudicata mancanza di riguardo sia nei confronti dei pazienti che delle casse pubbliche.
Che dire delle interminabili liste d’attesa?? Quanto costano o sono costate alle ASL i salari aggiuntivi per smaltire tali liste, frutto di una domanda ridotta?
La mia amarezza più grande è l’aver constatato che nulla è cambiato, che la Sanità ha costituito e continua a costituire il fulcro di potere delle Regioni, attorno al quale si consumano aspre lotte per il controllo di flussi finanziari, nomine, appalti e quant’altro.
Plaudo alla sua estraneità nello scandalo Sanità che ha coinvolto l’ex Assessore Tedesco e i vari direttori Generali, Amministratori e Sanitari.

Questa gente deve andare via, che vadano a godersi la pensione. Lei deve azzerare tutto e ricominciare nella massima trasparenza.
Questo però non la esime dalle responsabilità per quanto è successo. Un padre di famiglia se si accorge di aver fallito con i figli, dovrebbe riflettere su quanto accaduto, sul perché del fallimento.
Ma soprattutto voglio contestare al Presidente e all’uomo di sinistra, l’aver illuso i tanti che come me, col loro voto, hanno creduto di contribuire ad una svolta epocale nella politica regionale, generando in noi cittadini solo rabbia, delusione e disorientamento: il DISORIENTAMENTO su come e cosa siamo diventati anche noi di SINISTRA.


La Coordinatrice Cittadina IDV Andria

Cristina Capogna

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