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domenica 29 maggio 2011

BARLETTA : Un cartellone a Barletta «Ma la libertà di voto non si compra. Ora basta»

Prima vennero gli striscioni un po’ artigianali apposti sui sottovia Alvisi e Parrilli e su alcuni manifesti di ringraziamento di candidati eletti e no («Elettore venduto vali quanto 1 sputo»). Ora c’è anche il 6x3 sul modello preelettorale: «La libertà di voto non si compra. Ora basta!!!». Tre punti esclamativi (meglio abbondare) precedono la «firma»: Comitato Elettori Liberi, con tanto di fila davanti all’urna elettorale. Insomma, sono trascorse quasi due settimane dall’esame elettorale, ma non si spegne l’eco delle polemiche sulla «irregimentazione» del voto a Barletta, tra consolidate e improvvise fortune saltate fuori dal segreto dell’urna.


Dice a proposito il consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà Giovanni Alfarano, confermato nell’assemblea con circa mille preferenze: «Quello che sta accadendo in questi giorni merita una attenta riflessione. Si parla di voti comprati, di voti venduti, di rappresentanti di lista e di altre iniziative al limite della legalità. Ciò che mi colpisce, particolarmente, è che a passare inosservata è la sfiducia galoppante dei cittadini, vero motivo del problema. Quella sfiducia che allontana, giorno dopo giorno, i cittadini dalla politica. E' questa la triste realtà.

I cittadini sono stanchi delle tante parole, delle tante promesse, delle inutili risse, della mancata attuazione dei programmi amministrativi. Evidentemente, quella parte di cittadini che decide di mettere all'asta i propri voti familiari, lo fa perché considera inutile tale espressione democratica e perché certa che le cose non cambieranno». E poi: «Non è certo l'elettore a doversi cimentare al fine di arrestare il fenomeno. L'arduo compito spetta proprio ad una politica inconcludente. Bisognerebbe ripartire dalle regole, dalle proposte vere. Tutti quanti noi abbiamo il dovere morale ed etico di scardinare una volta per tutte un sistema che sta rosicchiando, sempre più, la libertà di scegliere nella maniera più autonoma ed appropriata il proprio riferimento politico.

Come si combatte il fenomeno? Risolvendo i problemi della gente e alimentando la loro fiducia. Il sindaco acceleri la nomina della propria giunta. Sarà questo il suo primo banco di prova. Speriamo che la composizione dell'esecutivo sia nella scia della riduzione dei costi della politica portando il numero degli assessori da dieci a sei. Da queste prime scelte, infatti, capiremo se il sindaco darà un forte segnale di discontinuità col passato, recuperando la fiducia dei tantissimi iscritti al P.Dem. (il partito del degrado etico morale)». «Siamo fieri del risultato dei nostri candidati e della lista del Psi - sottolineano i Giovani socialisti vicini al consigliere regionale e rieletto consigliere comunale Franco Pastore con 547 voti - Aver raggiunto il 6% ci rende orgogliosi perché, a differenza di altri, il nostro risultato è stato conseguito in maniera trasparente, pulita. Sui presunti casi di compravendita dei voti, di voto di scambio e dell’uso improprio dei rappresentanti di lista esprimiamo sdegno civile e recriminazione politica.



Il nostro giudizio è doppio ma egualmente negativo. Quanto appare chiaro sia accaduto, se poi c’è o ci sarà un’inchiesta della magistratura ne avremo la certezza anche da quel punto di vista, è antipolitico per eccellenza e si ritorcerà contro chi ha adoperato tali metodi per accreditarsi la fiducia del mandato elettorale. Il nostro impegno è e sarà finalizzato alla eliminazione di questo fenomeno usando quale strumento la politica, il porsi al servizio dei cittadini, questo è l’antidoto».
 
fonte : Gazzetta del Mezogiorno

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