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sabato 9 luglio 2011

BAT : «Le imprese pugliesi nel mirino delle mafie»

«La Puglia, zona ricca dal punto di vista imprenditoriale, attira ora più che in passato gli investimenti della criminalità e soprattutto della malavita organizzata campana e calabrese». Lo ha dichiarato ieri a Bari il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, al termine di un vertice convocato nella Prefettura di Bari per fare il punto sulla lotta alla criminalità organizzata nel distretto di Bari che comprende anche le provincie di Foggia e Barletta-Andria-Trani.

«È proprio a questi investimenti e più in generale ai beni e ai patrimoni della mafia che stiamo guardando con crescente attenzione. La riunione di questa mattina - ha aggiunto Grasso - è stata utile per pianificare delle strategie finalizzate a colpire in maniera ancora più efficace i patrimoni dei mafiosi»

Il procuratore Grasso ha poi spiegato come tale strategia sarà tanto più efficace se i dati a disposizione degli investigatori saranno aggiornati e completi

«Noi abbiamo la possibilità di avere delle registrazioni dell’inizio di qualsiasi indagine di prevenzione personale e patrimoniale attraverso l’iscrizione in appositi registri che sono tenuti dalla Procura. Una iscrizione tempestiva ci consente di avere una visione globale dell’intervento sotto il profilo della prevenzione e della sicurezza sul piano anche nazionale. Iscrizioni nel registro degli indagati e registrazioni di indagini patrimoniali più tempestive ci consentiranno di incrociare i dati con i registri delle altre regioni e monitorare il flusso di denaro da un territorio all’altro».

Tenere la contabilità della mafia, controllare gli spostamenti di capitali, sapere per tempo come e dove la criminalità spende i propri soldi sono tra gli obiettivi di lavoro pianificati ieri.

«Sappiamo - ha aggiunto Grasso - che un soggetto mafioso che opera in terra di Bari o di Foggia tende ad investire i propri capitali in altre parti di Italia o addirittura all’estero».

«Stiamo lavorando per individuare i canali che seguono i capitali della criminalità pugliese. Parecchie sono le indagini in corso che ci hanno consentito anche di individuare come le altre mafie, le altre criminalità stiano tentando di penetrare il tessuto connettivo del sistema economico e produttivo pugliese. Il flusso di soldi è quindi in uscita dalla Puglia ma anche che in entrata in particolare dalla Campania e dalla Calabria».

«Io - ha concluso Grasso - non sono abituato a considerare la malavita, le mafie come degli schemi chiusi e dei comportamenti stagni. Bisogna pensare a relazioni che nascono sulla base di interessi speculativi comuni. Le criminalità sono in contatto tra di loro e spesso lavorano insieme».

Alla riunione hanno preso parte anche il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Antonio Laudati, il prefetto vicario di Bari, Antonella Bellomo, il prefetto di Foggia, Nunziante, il prefetto di Barletta-Andria-Trani, Sessa ed i vertici delle forze dell’ordine del Distretto.

[l.nat.] 


Fonte : Gazzetta del mezzogiorno

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