L’Artemia salina ha organizzato un’assemblea pubblica che si terrà alle ore 21:00 di giovedì 14 luglio presso il Lido Sirenetta sul Lungomare C.Colombo, al fine di illustrare ai cittadini, in primis attraverso la voce di Federico Cuscito, referente provinciale di Bari del Comitato “Acqua Bene Comune”, gli sviluppi legislativi che riguardano la ri-pubblicizzazione della rete idrica in Puglia. Tale iniziativa si inserisce in una serie di appuntamenti che vedranno impegnati comitati, collettivi e associazioni legati al “Forum Regionale dell’Acqua” nei vari comuni della provincia BAT e che porteranno ad una manifestazione conclusiva ed unitaria a Bari.
Una nuova mobilitazione dal basso si è resa necessaria a seguito dei comportamenti messi in atto dalla Giunta Regionale all’indomani dei Referendum. Mentre ancora si festeggiava la vittoria referendaria, infatti, il 14 giugno, il Governo Vendola approvava una legge che non teneva conto della volontà di 26 milioni di italiani, volontà che ha sancito, inequivocabilmente, l’abolizione della remunerazione sul capitale investito del settore idrico. La legge regionale partorita proprio il giorno dopo il referendum, al contrario, non abolisce la quota del 7% che i pugliesi (e dunque anche i margheritani) pagano in bolletta come utili, nonostante le rassicurazioni del Consigliere regionale Amati che, in proposito, non parla di “remunerazione del capitale”, ma di “costo finanziario”: in fondo, comunque la si voglia chiamare, tale spesa permane nelle bollette.
Non soddisfano neppure quelle variazioni al testo legislativo, che era stato originariamente stabilito tra Regione e Forum italiano dei movimenti per l’acqua e poi non rispettato, le quali stabiliscono la possibilità di gestire attraverso società miste le attività “diverse dal servizio idrico integrato ma da esso rivenienti” e che l’amministratore unico sia nominato e revocato dal Presidente della Regione sentita la Giunta, con una forte influenza di carattere politico-partitico.
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Oggi non è detta l’ultima parola: è ancora aperta la fase di realizzazione del regolamento che dovrà sciogliere il nodo sulla natura pubblica o privata dell’Acquedotto Pugliese. Il Referendum, dunque, non è che un punto di partenza. Occorre che la mobilitazione resti alta su tutti i livelli al fine di ottenere delle certezze sulla trasformazione reale dell’AQP da Società per Azioni in Soggetto di Diritto Pubblico, sul fondo per il DIRITTO all'ACQUA, non vincolato ad eventuali avanzi di gestione e sulle forme di partecipazione sociale (dei cittadini e dei lavoratori). Nel ribadire l’invito a partecipare a tutta la cittadinanza, l’Artemia salina, sottolinea l’importanza di mantenere viva l’attenzione sul tema, anche a Margherita, dove i pronunciamenti di politici e partiti locali sulla situazione della gestione dell’Acquedotto Pugliese, dopo il referendum, sono stati pressoché inesistenti.
Associazione “Artemia salina”
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