La nostra Associazione, unitamente a tante altre
della nostra città, si è sempre interessata del futuro del nostro più grande
polmone verde cittadino, al punto da mettersi nelle piazze e nelle vie andriesi
a raccogliere migliaia di firme che non si sa ancora bene dove i responsabili
della Pubblica Amministrazione Comunale di Andria le abbiano riposte, anche
perché quelle firme sono di enorme valore visto che tra di esse figurano una
decina con nomi di noti attori, calciatori, attrici e cantanti italiani, tutti
rigorosamente addestrati a mettere firme fasulle, così come non si sa che fine
abbiano fatto quelle altre sulla raccolta dei rifiuti urbani, sugli aumenti
della relativa tassa e via cantando.
Proprio a proposito della villa comunale, le
aspettative che si sono create nella popolazione sono enormi come enormi sono i
soldi pubblici destinati sino ad oggi per gli avvicendamenti di progettisti e
maestranze varie. Varianti che sarebbero degne dei migliori dizionari
ministeriali sugli sprechi di denaro pubblico, da aggiungersi sul libro della
vergogna recentemente pubblicato su internet (http://www.libereassociazioni.it/illibrodellavergogna.exe).
Poiché non intendiamo pensar male e siamo sempre
propositivi, vogliamo credere che la nuova villa comunale sarà la migliore e la
più bella di tutta Europa, perché tale è l’aspettativa che è stata creata in
tutti noi anche se la nostra esperienza di oggi dice che:
- la scorsa settimana, per caso, nel tardo
pomeriggio ci siamo avvicinati al cancello posteriore di fronte allo stadio ed
essendo la porta del cancelletto aperta, siamo entrati con le bici ed abbiamo
esplorato cosa accade in quello che dovrebbe essere un cantiere ma che è
rimasto privo di qualsiasi protezione, anche di quella recinzione leggera che
prima c’era, e tutti possono entrarvi come di fatto vi entrano e fare ciò che
vogliono. Addirittura abbiamo notato autovetture private transitare all’interno
del polmone che era verde, calpestando il nuovo basolato centrale ai bordi del
quale le stesse macchine che vi lavorano hanno spaccato diverse lastre di
pietra oltre ad aver lasciato tombini aperti e pericolosi per chi vi entra. Insomma,
il sequestro del cantiere del mercatino di S. Valentino non ha insegnato
niente.
Questa enorme trascuratezza che notiamo oggi è un
cattivo segnale e crediamo che nessuna delle migliori telecamere basterebbe a
salvaguardare questo patrimonio. Ecco perchè noi, con quelle firme, chiedevamo
una diversa definizione dell’intera gestione del polmone verde, a cominciare da
un’adeguata recinzione e guardiania la cui assenza, anche oggi, si sente e si
vede.
Sperando che non accadano, nel frattempo,
incidenti a causa dell’incuria, speriamo che non debbano trascorrere tante
altre estati in attesa di questo gioiello che non diventa mai realtà
Il Presidente: Vincenzo Santovito
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