Tra le poche notizie che
trapelano su quanto ogni giorno, ad ogni ora ed in ogni minuto accade in questa
grandiosa città, ce ne sono alcune che riempiono le cronache dei giornali.
Nelle ultime ore sono
sicuramente tre le storie, diverse ma che provocano la stessissima indignazione
nei cittadini, almeno in quelli “comuni fuori dal comune”.
Il primo è quello relativo all’ennesimo furto
ai danni di beni appartenenti a turisti stranieri in visita a Castel del Monte.
Ancora una volta, con la stessa ignobile voglia di fare del male e di andare
sempre più a fondo e con la medesima bastardaggine che solo i bastardi puri con
il sangue marcio possono avere, taluni pezzi di cacca si sono permessi di
reiterare un vile gesto che porterà dietro di sé un bruttissimo alone di
cattiva pubblicità per il nostro territorio e comunque un danno materiale ma
anche morale e psicologico per i turisti ai quali sono stati sottratti beni
personali. Se una volta abbiamo detto che sui documenti di viaggio rilasciati
da Tours Operators stranieri era scritto: “se visitate Castel del Monte non
andate ad Andria, è una città pericolosa”, oggi non vorremmo che questo fosse
tradotto in: “se visitare la
Puglia non andate a Castel del Monte, è un posto pericoloso”.
No, questo non deve accadere perché distruggere quel simbolo non può essere
concesso a nessuno, costi quel che costi ma se questi gesti vengono affiancati
alle continue e quotidiane denunce delle pessime condizioni igienico-sanitarie
in cui versa l’intera area circostante, allora è tempo di preoccuparci
seriamente, di alzare il sedere e di darsi da fare perché questa volta non può
bastare più l’invito a prendere un thé caldo.
Altra storia, altra profonda
vergogna: ancora vili attacchi alla sede provinciale Bat dell’Arcigay, ad
Andria. Uno, dieci, cento, mille nullafacenti, ignoranti, poveracci, infangati,
puzzolenti, fetidi individui, hanno voluto lasciare il segno della loro
insignificante esistenza, danneggiando beni altrui e offendendo gravemente
quella dignità e quel coraggio che loro non sano neanche cosa sia. Condanniamo
con forza estrema questi gesti inqualificabili che concorrono ad alimentare
ancor più quel clima di tensione sociale che, unitamente ai tantissimi problemi
di questa terra, la sta demolendo, spesso in una indifferenza generalizzata
alimentata da una profonda e diffusa inadeguatezza.
L’ultima storia di oggi fa
parte di una telefonata giunta alla nostra sede da parte di un giovane
professionista andriese il quale si è recato questa mattina presso il C.U.P.
della ASL/BAT di Via Potenza, ad Andria e per poter pagare dei semplici diritti
sanitari per un’attività di somministrazione di alimenti a titolo
volontaristico, ha dovuto attendere ben tre ore ed ha dovuto vedere cose da
altro mondo; persone, soprattutto anziane, in coda per ore come se stessero
attendendo di ritirare un pezzo di pane; un’umiliazione unica che non si augura
a nessun essere umano; una situazione che accade giornalmente e che non ha
ancora visto interventi istituzionali risolutivi; una vergogna assoluta
nell’era digitale dove con un piccolo telefono cellulare si può fare di tutto.
Quel pagamento va fatto solo in quel C.U.P., neanche alle Poste perché ciò non
è più possibile da oltre un anno. Quella gente in coda gridava vendetta per la
dignità negata e perché in quella piccola via cittadina più nessuno ha il
coraggio di passare, a testa alta!
Se queste sono le storie di
vergogna quotidiana, con quali belle storie vogliamo compensarle? No, quelle
no. Per favore.
Associazione
“Io Ci Sono!”
Area Sicurezza & Legalità
Nessun commento:
Posta un commento