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News dalle Città della BAT

lunedì 7 maggio 2012

BARLETTA : Buzzi Unicem, AIA ed interessi della collettività.


Lo scorso 12 aprile, presso la sede della Dirigenza Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche – Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia, si è tenuta la seconda conferenza di servizi prevista dalla procedura per il rilascio dell’AIA alla Buzzi Unicem spa sita in Barletta.
Erano presenti rappresentati della Regione Puglia, della Provincia BAT, del Comune di Barletta, dell’ARPA Puglia, dell’ASL BAT, della Buzzi Unicem spa e noi accompagnati dai nostri legali, avv.ti Lancieri e Torre, e da un tecnico della SIGEA Puglia, la geologa Di Bartolo.
La conferenza si è aperta con la ricostruzione da parte dell’ingegner Tedeschi dell’iter amministrativo svolto e l’illustrazione dell’atto di intervento ricevuto dall’associazione Beni Comuni, il Collettivo Exit, il Circolo Arci Cafiero ed altri soggetti intervenuti come singoli cittadini.
Le osservazioni da noi presentate sono state distribuite, contestualmente, agli enti della Conferenza di Servizi. Questo ha generato le rimostranze dell’avv. Viviani, legale rappresentante della Buzzi Unicem, che ha contestato la nostra legittimità a presenziare.
Legittimità confermata dal nostro legale ai sensi degli artt. 9 e 10 della Legge 241/90 e smi e dall’Ufficio Regionale avendo a riferimento la necessità di tutelare gli interessi della collettività.
L’intervento del legale della cementeria dimostra quanto la Buzzi Unicem non abbia alcuna intenzione di aprire un confronto con i soggetti sociali del territorio che la ospita.
Nonostante ciò abbiamo accolto la richiesta del presidente della C.d.S. a lasciare il tavolo una volta presentata la nostra relazione perché, impuntandoci, avremmo potuto bloccare la conferenza, ottenendo come risultato l’inasprimento dei rapporti con gli Enti locali
La nostra volontà, infatti, è quella di confrontarci sulle questioni tecniche, chimiche e sanitarie in modo serio e responsabile per portare alla collettività risultati in grado di tutelarla.
L’avvocato Lancieri, ha pertanto illustrato ai partecipanti le nostre osservazioni. La relazione, redatta grazie al supporto di ingegneri, geologi, chimici e medici, evidenzia una serie di criticità, inesattezze e superficialità.
A distanza di qualche giorno abbiamo ricevuto e visionato il verbale.
In linea con le nostre osservazioni, la Provincia Bat ha escluso l’estensione del permesso a coincenerire alla tipologia di rifiuti con codice CER 191212 e l’aumento del limite giornaliero da 178 a 200 tonnellate così come richiesto dalla Buzzi. Tali modifiche devono necessariamente scontare un nuovo procedimento VIA.
Contestualmente però nel verbale della conferenza si legge “Con riferimento ai parametri da monitorare per il CSS utilizzato, il rappresentante dell’Ufficio Rifiuti ritiene che debbano essere rispettati i limiti associati ai parametri previsti dalla dalla norma UNI 9903-1 nella parte relativa al CDR di qualità normale”. Quindi non appare chiaro se il CSS sarà oggetto di ulteriore VIA o è già utilizzato nel processo di coincenerimento.
Riguardo le emissioni pulverulenti provenienti dall’area adibita a deposito del Coke di petrolio, il gestore intende risolverle attraverso la nebulizzazione di acqua per i cui reflui non si indicano  le procedure di smaltimento, essendo questi fortemente inquinanti.
Perplessità destano le ceneri di pirite e la richiesta di utilizzo delle stesse come materie prime secondarie nell’ambito del ciclo produttivo, atteso che le stesse contengono zolfo ed arsenico, in concentrazioni anche elevate, che possono gravemente contaminare le acque ed i terreni agricoli.
Pertanto, abbiamo chiesto il monitoraggio di tutte le matrici ambientali (suolo, acque sotterranee, bioindicatori animali e vegetali oltre che aria e deposizioni atmosferiche).
Oltre ai punti di cui sopra siamo in attesa di risposte da parte della Buzzi riguardo altre lacune ed inesattezze da noi segnalate nell’atto di intervento.
Quanto alla “caratterizzazione delle emissioni di PM10 e PM2,5 e ricadute atmosferiche”, nulla viene specificato a proposito del mercurio che, invece, come noto rappresenta un potente cancerogeno, che i cementifici possono produrre sino a 1300 Kg/anno.
Quanto alle “polveri sottili emesse dalla linea di cottura clinker” dello stabilimento di Barletta, si segnala che, nella caratterizzazione del PM10 fornita dall'azienda, si giunge a conclusioni opposte a quelle a cui è pervenuta l'ARPA Puglia.
Difatti, all’esito della campagna di monitoraggio del 2009, l’ARPA rilevava “la presenza di fonti emissivi locali, presumibilmente di carattere industriale che concorrono in maniera rilevante alla formazione dei livelli di PM10 dell’area, rimarcando la presenza di uno stabilimento per la produzione di cemento”.
In riferimento alla “Valutazione tecniche sulle emissioni di NOx e CO del forno di Barletta”, l'azienda afferma espressamente di non essere in grado di raggiungere livelli di NOx indicati dalla Regione, ed altrettanto esplicitamente, l’istante ammette che detti valori non potranno essere neppure raggiunti nei prossimi anni, se non tramite ipotetici ingenti investimenti.
Abbiamo contestato espressamente la ricostruzione normativa operata dalla cementeria, rammentando che la Regione Puglia riguardo gli NOx, ha stabilito per la Cementir di Taranto il limite di media giornaliera di 450 mg/Nm3.
Dinanzi al documentato impatto estremamente rilevante delle industrie insalubri presenti all'interno del sito urbano (Buzzi Unicem e Timac) abbiamo invitato gli Enti coinvolti nel procedimento, ognuno per le rispettive competenze, a voler dare avvio ad un sub-procedimento di Valutazione di Impatto Sanitario (c.d. VIS).
Si chiede, ancora, che tutti i limiti di emissione in atmosfera non oggetto di BAT siano sottoposti alla riduzione del 20% ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 5 della L.R. Puglia 7/99, recante “Disciplina delle emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale”.
Di fondamentale importanza risulta il sistema di controlli che deve essere sempre efficiente. A nostro avviso all’ARPA Puglia dovrebbe poter effettuar qualsiasi controllo, senza preavviso alcuno, in contemporanea agli autocontrolli. Chiediamo che tutti i risultati siano inviati all’ARPA Puglia ed alla Regione Puglia e, in caso di violazioni penalmente rilevanti, anche alla competente Autorità Giudiziaria. Imporre alla Buzzi Unicem, qualora risulti che i valori limite di emissione in atmosfera indicati siano superati, di informare senza indugio gli enti interessati, di arrestare senza indugio, in casi di guasto dell’impianto, l’attività di co-incenerimento, finché sia ristabilito il normale funzionamento e di installare un portale di controllo della radioattività per tutti i flussi di rifiuti in ingresso all’impianto.
Infine, la Regione Puglia ha recepito una nostra richiesta più volte presentata all’amministrazione Maffei, sollecitando il Comune di Barletta a rilasciare ,in base agli art. 216 e 217 del Regio Decreto n.1265 del 1937, il parere sanitario sull’aumento dei rifiuti da bruciare all’interno della cementeria, al fine di tutelare gli interessi della collettività.

Sabrina Salerno – Ass. Beni Comuni
Alessandro Zagaria – Collettivo Exit
Ruggiero Dilillo – Circolo Arci C. Cafiero
Singoli cittadini di Barletta


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