l 30% dei proprietari di prime case sara' esente dall'Imu mentre il restante 70% paghera' in media circa 200 euro.
E' la stima fornita dal sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani,
nel corso di un incontro con la stampa in cui ha voluto sgombrare il
campo da alcune imprecisioni. "Alla fine il 30% dei proprietari di prime
case saranno esenti - ha spiegato Ceriani - e il 70% che paga in media
paghera' 200 euro". Secondo il sottosegretario, "non sono cifre
drammatiche".
Chi ha una rendita catastale di 1.000 euro, ha spiegato ancora Ceriani, "pagava 316 euro di Ici e ne paghera' 472 di Imu".
Il Tesoro non esclude che in futuro, comunque non prima del 2013, si possano apportare modifiche all'Imu.
"Si puo' ragionare su diverse opzioni - ha detto Ceriani - una delle
ipotesi e' di dare tutta l'Imu ai comuni e utilizzare la quota erariale
per finanziare i trasferimenti ai comuni stessi. Questa e' una
possibilita' ma e' tutto da vedere". L'altra soluzione, ha aggiunto
facendo riferimento al dibattito in commissione bicamerale, "e' quella
di fare un'imposta erariale separata da quella comunale".
Tuttavia, ha voluto precisare che "non e' un'imposta nuova inventata da
questo governo. E' un'imposta ereditata dal governo precedente. L'unica
cosa di rilievo che abbiamo fatto - ha proseguito - e' di tassare la
prima casa che era stata tassata con l'Ici dal '93 al 2007. Nel 2008 l'Ici era stata poi eliminata creando una peculiarita' tutta italiana, un'anomalia". Ceriani ha voluto quindi sgomberare il campo da alcune imprecisioni circolate che hanno alimentato polemiche.
In primo luogo, ha precisato che "e' falso che le fondazioni
bancarie siano esenti dall'Imu perche' sono tassate alla pari di tutti
gli altri enti non commerciali". In secondo luogo il sottosegretario ha ricordato che per quanto riguarda i ricoverati in case di cura e gli emigranti spetta ai Comuni decidere "nella loro autonomia" quale trattamento riservare e questo e' comunque a loro carico.
NIENTE SANZIONI - Dal momento che sarà il singolo
contribuente a calcolare la somma da pagare con un calcolo
complicatissimo, che comprende persino la divisione in rate, il governo
sta studiando la possibilità di non far scattare le sanzioni previste
per chi dovesse sbagliare i conti. Tra l'altro manca appena un mese e
mezzo alla scadenza delle prima rata, il 18 giugno, e non è ancora
affatto chiaro quanto come e in che modo si pagherà. E così Ceriani ha
assicurato che "non è escluso che si possa intervenire in tal
senso"riferendosi alla possibilità di non far pagare le "multe"
aggiuntive a chi dovesse fare errori di calcolo.
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