Nella città dove lavora il maresciallo c'è stato un precedente: furono sparati proiettili contro la caserma
Una quindicina di carabinieri della Cio, la Compagnia di intervento operativa più altre unità dei reparti speciali, come i cinofili. È il dispositivo che dalle prossime ore sarà a disposizione del comando provinciale di Foggia per le indagini sulla bomba esplosa venerdì notte in viale Russia, alla periferia di Cerignola che ha completamente distrutto l’automobile della moglie di Sabino Natale, il maresciallo in servizio alla stazione di Trinitapoli. I militari della Cio collaboreranno con quelli della territoriale nei controlli e nelle perquisizioni che, dal giorno dell’esplosione, sono stati predisposti nell’area ofantina della provincia di Foggia. Uomini in più, dunque, disposti direttamente dal comando regionale dei carabinieri per capire il movente dell’attentato e rintracciare al più presto i suoi autori.
L'ATTENTATO - L’esplosione ha completamente distrutto la Toyota
Yaris del maresciallo, parcheggiata nei pressi della sua abitazione, in
viale Russia a pochi metri dal commissariato di polizia. Una
deflagrazione che poteva avere conseguenze più gravi. Quindici le
automobili danneggiate dalle fiamme e dai pezzi di lamiera
dell’utilitaria: parti di automobile che hanno raggiunto anche i piani
più alti degli edifici, che si trovano nella zona. Sin dal giorno
successivo gli investigatori del reparto operativo di Foggia e della
compagnia di Cerignola, coordinati dal sostituto procuratore Sofia
Anfossi si sono messi in moto per capire chi voleva colpire il
maresciallo. E anche per questo le indagini, secondo alcune
indiscrezioni, si stanno concentrando sia a Cerignola, la città dove il
militare vive e sia a Trinitapoli suo luogo di lavoro.
LE INDAGINI - Sulla vicenda gli inquirenti mantengono in più
stretto riserbo anche per evitare di compromettere le indagini. Indagini
che sembrano indirizzarsi sempre di più sull’attività del maresciallo.
Descritto dai colleghi come un professionista serio e responsabile gli
investigatori stanno verificando le «pratiche» sulle quali stava
lavorando. La sensazione è che, nella sua attività, il maresciallo
Natale possa aver dato fastidio a qualcuno che opera nell’illegalità ed è
stato intralciato nella sua azione dalle indagini del carabiniere. Gli
inquirenti stanno anche cercando di capire se la bomba in viale Russia
possa essere messa in relazione - come effettivamente sembra - con i
proiettili di pistola sparati, un mese e mezzo fa, da ignoti contro la
caserma dei carabinieri di Trinitapoli. Uno di questi colpi raggiunse,
di rimbalzo, proprio l’automobile del maresciallo parcheggiata fuori la
caserma. Intanto si spera di ricevere informazioni al più presto anche
dai carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma
che stanno lavorando sui resti dell’automobile recuperati in viale
Russia. Indagini utili a chiarire il tipo di esplosivo utilizzato per
realizzare la bomba. Non si esclude che possa essere stato adoperato del
tritolo: stesso esplosivo trovato l’8 novembre scorso, sempre a
Cerignola, davanti al portone di una palazzina dove vivono una decina di
famiglie di poliziotti.
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